Il blog di 888sport ha selezionato 10 figli d’arte del calcio mondiale, giocatori che hanno scelto di seguire le orme di padri più o meno illustri. Vediamoli.

Marcus Thuram (Francia – Inter) 

La Serie A in questa stagione sta accogliendo parecchi figli d’arte e quello con più prospettive è Marcus Thuram, attaccante, figlio però del roccioso difensore Lilian, campione del mondo e d’Europa con la Francia.

Marcus ha la nazionalità francese, ma è nato a Parma nel 1997, quando il padre giocava con la strepitosa squadra gialloblù.

I nerazzurri lo hanno acquistato a parametro zero dal Borussia Monchengladbach e si aspettano molto da lui.

Tra l'altro Marcus, con Khephren fortissimo centrocampista del Nizza, classe 2001, forma una coppia di fratelli nel calcio di assoluto rispetto nel panorama internazionale!

Marcus Thuram

Timothy Tarpeh Weah (USA – Juventus)

Anche la Juventus però non si è fatta mancare…un cognome famoso, portando alla Continassa Timothy Weah, che ha la nazionalità statunitense ed è un attaccante come il padre George, Pallone d’Oro e FIFA World Player nel 1995, attuale Presidente della Liberia.

Come caratteristiche in campo, Timothy ricorda molto l’ex pantera rossonera e la Signora ha speso 12 milioni per strapparlo al Lille, anche grazie al buon mondiale giocato con la maglia degli USA in Qatar.

Federico Chiesa (Italia – Juventus)

Del resto, i bianconeri hanno già in rosa il figlio di un altro grande protagonista del calcio italiano degli anni Novanta, ovvero Federico Chiesa.

Chiesa durante le finals di Nations 2023

Il padre Enrico è stato un prolifico centravanti nella massima serie e in nazionale fino al primo decennio degli anni duemila. Federico a 25 anni ha già 42 partite con la maglia azzurra, con cui si è laureato campione d’Europa nel 2021.

Giovanni Simeone (Argentina – Napoli)

La Serie A ha anche visto un figlio d’arte diventare campione d’Italia nella stagione 2022/23, ovvero Giovanni Simeone. Del padre Diego Pablo, attuale tecnico dell’Atletico Madrid ed ex centrocampista di fama mondiale scoperto da Romeo Anconetani e portato a Pisa nel 1990, Giovanni non ha raccolto il ruolo, ma il soprannome.

In tutto il mondo, infatti, l’attaccante del Napoli è conosciuto come Cholito, dal paterno Cholo, che in lingua azteca significa “incrocio di razze”. 

Julen Jon Guerrero (Spagna - Roma)

La Roma, dopo l’esperienza non troppo positiva con Justin Kluivert, punta su un altro figlio d’arte, ovvero Julen Jor Guerrero.

Il trequartista spagnolo classe 2004 è il figlio di Julen, leggenda dell’Athletic Bilbao (di cui è considerato…il Totti), che però i giallorossi hanno pescato nelle giovanili del Real Madrid. Di suo padre Julen Jor sembra aver ereditato il look, ma anche la personalità nella gestione del pallone.

Daniel Maldini (Italia - Empoli)

E poi c’è chi è sia figlio che…nipote d’arte, come Daniel Maldini.

L’erede di Paolo, ma anche nipote del grande Cesare, è appena passato a titolo temporaneo all’Empoli dopo aver cominciato la carriera da professionista ovviamente con la maglia del Milan e in seguito a una buona stagione in prestito allo Spezia.

Daniel Maldini

Anche nel suo caso, però, il ruolo è decisamente diverso da quello di papà e nonno, entrambi difensori: Daniel è un attaccante che può anche disimpegnarsi a centrocampo.

Nicolò Zaniolo (Italia – Galatasaray) 

Ha da poco lasciato la Serie A un altro figlio d’arte come Nicolò Zaniolo. Suo padre Igor ha avuto una lunga e prolifica carriera bomber di provincia ed è stato uno dei principali artefici della promozione in A del Messina del 2004; Nicolò ha bruciato le tappe e a 19 anni era già uno dei talenti più ricercati dalle big del calcio europeo.

Dopo cinque anni alla Roma, conditi da due gravi infortuni e dal gol decisivo per la vittoria della Conference League da parte dei giallorossi, il classe 1999 è volato al Galatasaray, ma ci sono molte probabilità di rivederlo in Italia a breve…

Erling Braut Haaland (Norvegia – Manchester City)

Il figlio d’arte più celebre al mondo però è certamente Erling Braut Haaland. Per il norvegese parlano i numeri: una media di quasi un gol a partita nel calcio professionistico, recordman di reti (36) in una stagione di Premier League, l’unico calciatore in grado, con primato per le scommesse sportive, di segnare una tripletta all’esordio in Champions League e fresco vincitore del Triplete con il Manchester City di Pep Guardiola.

E dire che papà Alf-Inge non aveva tutta questa confidenza con il gol, ma era un roccioso difensore con una discreta carriera in Premier League, in campo contro l’Italia di Sacchi a USA ‘94. 

Kasper Schmeichel (Danimarca – Nizza)

Chi invece ha scelto lo stesso ruolo di suo padre è Kasper Schmeichel. Ed evidentemente fare molto bene il portiere è il mestiere di famiglia. Papà Peter ha trionfato in lungo e in largo con il Manchester United di Alex Ferguson e si è laureato campione d’Europa con la Danimarca nel 1992. Kasper ha compiuto solamente un’impresa, ma di quelle che valgono un’intera carriera: la Premier League vinta nel 2016 con il Leicester di Claudio Ranieri. 

Thiago Alcantara (Spagna – Liverpool) e Rafinha (Brasile – Al Arabi)

Due fratelli, entrambi calciatori ad altissimo livello, figli di un padre campione del mondo: una storia che non capita tutti i giorni. È successo a Mazinho, ex terzino di Lecce e Fiorentina oltre che della nazionale verdeoro: il figlio maggiore, Thiago, centrocampista del Liverpool, oltretutto è nato proprio in Salento ed è in possesso della nazionalità italiana (anche se indossa la maglia della Spagna).

Rafinha, spagnolo come Thiago, ha optato per la nazionale brasiliana, seguendo le orme paterne.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 19 aprile 2021.

Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.