Quando prese il via nel 1992, la Confederations Cup aveva le caratteristiche di un torneo amichevole a inviti, organizzato in Arabia Saudita, che assegnava la Coppa Re Fahd. Dopo le prime due edizioni, nel 1997 la FIFA ha deciso di assumere la gestione e l’organizzazione del torneo che è diventato, quindi, tradizionalmente l’appuntamento che precede di un anno la Coppa del Mondo e si disputa nel Paese che ospiterà, dodici mesi dopo, la massima competizione calcistica mondiale.

Benvenuti in Russia!

Otto squadre prenderanno parte al torneo che si disputerà in Russia da sabato 17 giugno a domenica 2 luglio:

Squadra

Confederazione

Partecipa in quanto

Ultima presenza alla Confederations Cup

Russia

UEFA

Nazione organizzatrice

Esordiente

Germania

UEFA

Vincitrice del campionato mondiale di calcio 2014

Germania 2005

Australia

AFC

Vincitrice della coppa delle nazioni asiatiche 2015

Germania 2005[4]

Cile

CONMEBOL

Vincitrice della Copa América 2015

Esordiente

Messico

CONCACAF

Vincitrice della CONCACAF Gold Cup 2015

Brasile 2013

Nuova Zelanda

OFC

Vincitrice della coppa delle nazioni oceaniane 2016

Sudafrica 2009

Portogallo

UEFA

Vincitrice del campionato europeo di calcio 2016

Esordiente

Camerun

CAF

Vincitrice della coppa delle nazioni africane 2017

Francia 2003

Tre quindi le nazionali al loro esordio nella competizione: Cile, Portogallo e Russia.

Le partite si disputeranno in 4 città: Mosca, San Pietroburgo, Kazan e Sochi; sede della finale del 2 luglio sarà la Zenit Arena di San Pietroburgo, un impianto capace di ospitare più di 66 mila spettatori, casa dello Zenit San Pietroburgo,  il cui allenatore da quest’anno è Roberto Mancini.

La formula del torneo

Le 8 squadre partecipanti sono divise in due gironi da 4: le prime 2 di ciascun raggruppamento si qualificano per le semifinali incrociate. Il torneo terminerà con le finali per il terzo e per il primo posto.

Gruppo A: Russia, Nuova Zelanda, Portogallo e Messico

I padroni di casa della Russia sono pronti a indossare il vestito buono per dimostrare di avere già una squadra che potrà dire la sua nel Mondiale del 2018: a disposizione dell’ex portiere Stanislav Cherchesov ci sono il capitano di lungo corso Igor Akinfeev, anch’egli estremo difensore, con ben 98 presenze in nazionale, Yuri Zirkhov dello Zenit San Pietroburgo, che a 33 anni è uno dei leader e senatori della squadra, il bomber Smolov del Krasnodar e il giovane talento (da seguire con attenzione, anche in ottica mercato) Aleksandr Golovin, ventunenne talento offensivo del CSKA Mosca. Un altro calciatore che vale la pena seguire, in prospettiva, è il centrocampista Aleksey Miranchuk, in forza alla Lokomotiv Mosca. Una curiosità: tutti i giocatori della nazionale di Cherchesov provengono da squadre del massimo campionato russo.

Il Portogallo è una delle favorite d’obbligo, insieme alla Germania: i campioni d’Europa in carica vogliono portare a casa un altro titolo, guidati come sempre dal talento immenso di Cristiano Ronaldo, sempre più lanciato verso il quinto Pallone d’Oro. I tifosi e gli appassionati italiani avranno l’occasione di vedere all’opera André Gomes, nuovo acquisto del Milan; punto di forza dei portoghesi di Fernando Santos è il centrocampo ricco di fantasia, nonostante il forfait dell’ultimo momento dell’interista Joao Mario per infortunio, sostituito da Nelson Semedo.

Il Messico è favorito per il secondo posto nel girone alle spalle dei lusitani: una squadra dal gioco spumeggiante e offensivo, ricca di giocatori di livello, come il portiere Ospina, il roccioso difensore Hector Moreno, nuovo acquisto della Roma di Monchi e Di Francesco, Marco Fabian e Guardado. Ma è davanti che i centramericani possono davvero mettere in difficoltà qualunque avversario, grazie al Chicharito  Hernandez, a Carlos Vela e a Giovani Dos Santos. Senza dimenticare Miguel Layun e l’eterno Rafa Marquez.

La Nuova Zelanda è la squadra più debole del girone, sulla carta, ma le sorprese sono sempre dietro l’angolo in tornei di questo tipo. Una squadra improntata sul gioco difensivo, pronta al contropiede, la cui arma è soprattutto la prestanza fisica e la qualità atletica dei propri giocatori: Chris Wood del Leeds United è il giocatore più rappresentativo, con lo storico bomber Shane Smeltz che a 35 anni milita nel massimo campionato indonesiano.

Gruppo B: Germania, Camerun, Australia, Cile

I tedeschi si presentano all’appuntamento in Russia con una formazione che la stampa ha definito sperimentale: Joachim Low ha deciso di lasciare a casa molti tra i big storici della squadra, per dare spazio a giovani calciatori da valutare soprattutto in vista dei mondiali del 2018. Non ci saranno infatti, tra gli altri, Neuer, Muller, Khedira e Hummels; la Germania dei giovani punterà sul romanista Antonio Rudiger e Shkodran Mustafi in difesa, Demilray, Draxler e il talento di Goretzka in mediana, Timo Werner su tutti in attacco. Attenzione quindi a considerare favorita la Germania, vista la rosa composta in gran parte da giovani.

Il Camerun vuole fare bella figura, come unica nazionale africana a prender parte alla competizione. La squadra è ricca di talenti, a partire dal portiere Ondoa del Siviglia e Onana dell’Ajax, ma manca di vere e proprie stelle. I veri punti di forza sono Michael Ngadeu Ngadjui dello Slavia Praga e la punta Christian Bassogog che in Cina guadagna 7 milioni di euro all’anno.

Il Cile è un’altra delle squadre che può puntare alla vittoria della Confederations Cup, dopo due trionfi consecutivi in Copa America: Arturo Vidal, Alexis Sanchez, Gary Medel, Mauricio Isla, Claudio Bravo, sono solo alcuni dei nomi che il tecnico spagnolo Juan Antonio Pizzi avrà a disposizione per puntare al titolo. Una sorpresa possibile? Martin Rodriguez del Cruz Azul.

Infine c’è l’Australia, che si presenta spesso alle competizioni internazionali come una vera e propria incognita: è una squadra in grado di sorprendere, di poter ottenere risultati inaspettati, puntando sul talento e sulla poco conoscenza da parte degli avversari. Il livello degli australiani è, però, calato dai tempi di Viduka, Kewell e Bosnich; oggi il talento più interessante è Ajdin Hrustic del Groningen. Ci sono poi i noti Trent Sainsbury del Liverpool, Massimo Luongo del QPR e Brad Smith del Bournemouth, oltre all’inossidabile trentasettenne Tim Cahill, per una squadra i cui giocatori punteranno a questa manifestazione per mettersi in evidenza agli occhi degli osservatori provenienti dai maggiori campionati di tutto il mondo.

Le quote su 888sport

Per i bookmakers di 888sport (https://www.888sport.it/scommesse-sportive/#/filter/football/fifa_confederations_cup/all/all/competitions) le tre favorite per la Confederations Cup sono la Germania, il Portogallo e il CIle, le cui quote per la vittoria finale sono 3.25 per i tedeschi, 3.50 per i lusitani e 3.75 per i sudamericani; alle loro spalle ci sono Messico e Russia a 10.00.

Curiosità: la vittoria della Confederations Cup da parte della Nuova Zelanda pagherebbe 501 volte la posta!

Per quanto riguarda i due gironi, Portogallo favorito per la vittoria del Gruppo A a 1.80, davanti alla Russia a 3.75 e al Messico a 4.00. Per il Gruppo B, invece, Germania e Cile vicinissime nelle quote a 2.15 contro 2.25: terzo il Cameun a 8.00, staccata di molto l’Australia a 19.00.

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