Trent’anni sono un’infinità, ma quando si parla di calcio possono anche essere un attimo. E chissà quale delle due impressioni hanno a Empoli quando pensano alla squadra cittadina. Nell’estate del 1991 diventava presidente l’allora trentenne Fabrizio Corsi, prendendo le redini di un club che appena cinque anni prima, nel 1986, aveva esordito in Serie A, rimanendoci per due stagioni.

Poi erano arrivate due retrocessioni consecutive e all’epoca del cambio di proprietà l’Empoli era nell'allora C1. Ma nessuno aveva fatto i conti con la capacità di programmazione della società, che sebbene ora si trovi in B è comunque una protagonista del calcio italiano, un'università del calcio come già definita sulle pagine di questo blog.

Nel corso dei decenni, sono passati al Castellani diversi calciatori che sono poi riusciti a imporsi a livello tricolore ed internazionale. E una top 11 dell’era Corsi, schierata con un bel 4-2-3-1, non è solo particolarmente competitiva, ma è anche… complicata da buttare giù con scelte davvero complesse, perché lasciare fuori certi nomi è parecchio difficile…

La difesa

Fino alla clamorosa esplosione di Vicario, venduto al Tottenham per una cifra record, in porta il posto era di una vera e propria istituzione del club: Daniele Balli.

Vicario

Uno che in carriera ha abbracciato la causa del club toscano per ben tre volte.

La prima quando da quattordicenne entra a far parte delle giovanili. Poi nel 1991, appena iniziata l’era Corsi, torna da una serie di prestiti e ottiene tre promozioni in tre anni da protagonista, lasciando però prima di conoscere la Serie A.

Ma poi nel 2003 torna di nuovo e, nonostante una carta di identità importante (36 anni) è di nuovo imprescindibile in alcune delle annate migliori della storia del club.

Per le due maglie da esterni bassi, per esempio, c'è grandissimissima competizione. E la scelta per questa top 11 si scontra per forza di cose con una domanda: “terzini”…o, appunto, esterni di difesa? Perché a guardare la storia passata, difficile non schierare a destra Alessandro Birindelli, cresciuto nel club e anche lui protagonista delle tre promozioni consecutive. Dopo cinque anni in prima squadra, l’esterno destro va alla Juventus con cui in undici anni vince tre scudetti e gioca anche una finale di Champions League.

A fargli compagnia dall’altro lato del campo Max Tonetto, che è il titolare dell’Empoli di fine millennio e che poi giocherà con Lecce, Samp e Roma. Ma se si pensa alla storia più recente, complicato anche escludere la coppia dell’era Sarri. Mario Rui e Hysaj sono due dei segreti di quell’Empoli, ma anche del Napoli che con il tecnico toscano ha sognato lo scudetto.

Più semplice ragionare sui difensori centrali. I due nomi che non possono mancare hanno entrambi con l’Empoli una storia lunga, cominciata sui campi delle giovanili. Uno dei due è naturalmente Daniele Rugani, che ha fatto tutta la trafila fino a che non se lo è portato via la Juventus, rimanendo però in prestito giusto in tempo per scoprire la A con il club che lo ha fatto crescere. Per lui in bianconero incetta di trofei, oggi gioca la Champions con il Rennes.

Uno che invece ha sorpreso molti è Andrea Raggi. Anche lui prodotto del settore, è uno dei titolarissimi delle stagioni dal 2004 al 2008. Poi, dopo alcune esperienze in Italia, nel 2012 accetta l’offerta del Monaco. E in Francia diventa idolo, arrivando addirittura a vestire la fascia da capitano e a vincere la Ligue 1 nella stagione 2016/17, quando i monegaschi guidati da un meraviglioso Mbappè strappano il campionato al PSG degli sceicchi.

In mezzo al campo

In un 4-2-3-1 che si rispetti ci vogliono un centrocampista di rottura e uno capace di tirare le fila del gioco. Per fortuna, l’Empoli di Corsi ce li ha entrambi. L’uomo di equilibrio non può che essere Davide Moro, icona vera e propria del club. Cresciuto nel vivaio, è stato tra i titolari della squadra che con Gigi Cagni ha raggiunto la Coppa UEFA nella stagione 2006/07 ed è rimasto un punto fermo dei toscani (tranne in una stagione al prestito al Livorno) dal 2004 al 2015.

 

Accanto a lui ci va il compagno di reparto Sergio Almiron, che in quelle annate incredibili è uno dei calciatori con il miglior rendimento della Serie A. Dopo il campionato concluso al settimo posto lo acquista addirittura la Juventus. In bianconero fallisce, ma resta comunque uno dei simboli di quello che è considerato l’Empoli più forte di sempre.

Che qualità davanti!

E poi l’attacco. Perché il 4-2-3-1? Beh, perché il potenziale offensivo di una top 11 dell’Empoli dell’era Corsi è talmente ampio che bisogna gettare in campo più attaccanti possibili e magari adattarli anche. Ecco perché in campo ci sono tre… trequartisti per modo di dire...

Tommaso Rocchi gioca all’Empoli dal 2001 al 2004, prima di prendersi di forza un posto nella storia della Lazio, diventando il sesto realizzatore di sempre ed un punto di riferimento a Formello. A proposito di bomber, impossibile escludere Antonio Di Natale, che con l’Udinese vince due volte il titolo di capocannoniere della Serie A. Ed è proprio dall’Empoli che i friulani lo acquistano nel 2004, dopo che i suoi gol sono valsi ai toscani una promozione e una salvezza.

L’unico trequartista…vero forse è Ciccio Tavano, che però sa segnare eccome, considerando che in carriera è stato capocannoniere della B, della C1 e della C2, anche se paradossalmente… mai con l’Empoli, nonostante nove stagioni al Castellani.

Tavano in azione con la maglia dell'Empoli!

In area di rigore ci va chiaramente Vincenzo Montella. L’Aeroplanino di Pomigliano d’Arco comincia il suo volo proprio al Castellani, prima di diventare uno degli attaccanti italiani più prolifici a cavallo tra i due millenni.

Duello in panca

In panchina? Complicata anche questa scelta, perché l’Empoli ha lanciato nel calcio che conta parecchi grandi tecnici. La scelta però dovrebbe ridursi a due, Maurizio Sarri e Luciano Spalletti (uno che volendo poteva finire anche in campo tra i centrocampisti di fosforo). E accanto a loro in panchina ci vanno per forza di cose altri grandi nomi.

Due tra i quattro terzini già nominati, ma anche, senza citare  il campione del mondo Luca Toni (una stagione da giovanissimo in Toscana), Massimo Maccarone (che finisce addirittura in nazionale nel 2002), Lorenzo Tonelli, Giovanni Di Lorenzo (ora titolarissimo al Napoli), Mark Bresciano, il regista Mirko Valdifiori o Piotr Zielinski, “squalificato” dall’undici titolare semplicemente perché mai di proprietà del club ma passato solo in prestito, così come Saponara, Bennacer, Krunic, Ciccio Caputo, Marchionni, Spinazzola, Abate, Brighi e tanti altri.

Insomma, negli ultimi trent’anni a Empoli di ottimi calciatori ne sono passati eccome. A dimostrazione che quando un club sa programmare, il successo non è mai aleatorio, come non è un caso che l'Empoli sia la favorita per le scommesse italiane per il ritorno in A!

*Le immagini all'interno dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.