"Fare la sauna, bere tanta vodka e lavorare molto". Queste le parole, che unite hanno costituito il messaggio inaugurale, della stagione 2020 della Vysshaya Liga, il massimo campionato bielorusso. A pronunciarle, neanche a dirlo, il presidente autocrate Lukashenko, in carica dal 1994 praticamente da quando Minsk ha ottenuto l'indipendenza da Mosca (il 26 dicembre 1991). Uno staccamento al cordone ombelicale del Cremlino mai del tutto avvenuto, essendo lo stato più strettamente legato alle vicende di casa Putin.

La Vysshaya Liga ha raggiunto la terza giornata e si continua a giocare e a porte aperte. Nonostante, da Brest a Vitebsk, siano stati proprio gli stessi gruppi ultras ad aver chiesto al governo di rivedere alcuni concetti, se non addirittura di valutare la chiusura degli stadi e del torneo, come avvenuto nel resto dell'Europa.

Chi ha dato un'occhiata ai match della Vysshaya Liga in streaming, avrà senz'altro notato gli enormi vuoti degli impianti del Paese rossoverde. In Bielorussia, infatti, i soldi per i biglietti delle partite generalmente non ci sono, la povertà è tuttora dilagante e, specie nelle zone al di fuori della capitale, si continua a pensare a come sbarcare il lunario economicamente e, in alcuni casi, a come mettere insieme il pranzo con la cena.

VODKA, SAUNA E GHIACCIO: LA SFRONTATEZZA DELLO SPORT BIELORUSSO

Detto questo, per chi ne "mastica" di calcio post sovietico, a proposito, ci permettiamo, per gli amanti del genere di consigliare vivamente l'esauriente gruppo facebook (post)-soviet football(gruppo), segnaliamo la vetta a sorpresa, a quota 9 punti, di un club giovane come l'Energetik-BGU di Minsk, squadra che normalmente lotta per una faticosa salvezza, come quella colta nell'ultima stagione. Una formazione, che fa la spesa nelle repubbliche asiatiche dell'ex Urss (coi centrocampisti uzbechi Jasurbek Yaxshiboyev e Shokhboz Umarov, insieme all'attaccante tagico Muhammadjon Loiqov), ma che sa anche stupire con un mercato straniero che strizza l'occhio al continente africano.

E, in questo senso, non ci stupiremmo di vedere sbocciare in altri paesi, gli interessanti David Tweh (centrocampista della nazionale liberiana, classe 1998) e l'attaccante camerunense Junior Atemengue ('95). Tutto questo dopo che, nella passata stagione (che, lo ricordiamo, da queste parti segue ancora l'anno solare), ha visto abdicare il ricchissimo (per gli standard locali) BATE Borisov dopo la bellezza di 13 titoli consecutivi, a favore della rediviva Dinamo Brest. Ancor prima l'ultima squadra diversa dal BATE a vincere il campionato bielorusso, fu lo Shakhter Soligorsk, avversario del Torino nei preliminari di Europa League 2019-2020.

DOVE ALTRO SI GIOCA

L'esempio della Bielorussia viene emulato, in giro per il mondo, da Nicaragua, Burundi e... Tagikistan, altra repubblica dell'ex Unione Sovietica, che nell'ultimo weekend è partita con la prima giornata di campionato, oltre ad assegnare la Supercoppa nazionale (sabato) con la vittorie per 2-1 dell'Istiqlol Dushanbe sul Khujand.

Nel frattempo, il presidente bielorusso Lukashenko, si fa fotografare mentre gioca a hockey, grande passione locale, che ha visto - proprio nel weekend appena trascorso - il trionfo dello Yunost Minsk al cospetto dello Shakhter Soligorsk, 4-1 nella serie della finale playoff di Extraleague. "Questo è un frigorifero - ha detto Lukashenko alla televisione di stato Btrc -. Gli sport, specialmente quelli sul ghiaccio, sono la migliore medicina". E intanto, perfino "mamma Mosca" ha chiuso le frontiere con Minsk... 

*La foto di apertura dell'articolo è di Sergei Grits (AP Photo).

Stefano collabora da anni come giornalista freelance per il portale web di Eurosport Italia, per il quotidiano La Stampa e con la casa editrice NuiNui per la quale è stato coautore dei libri "I 100 momenti magici del calcio" e "I 100 momenti magici delle Olimpiadi".

E' amante delle storie, dei reportage e del giornalismo documentaristico, ma il suo "pallino" resta, su tutti, il calcio d'Oltremanica.