Ogni qual volta si stilano graduatorie epocali, pagelle, rievocazioni, il concetto di "de gustibus" è il pilastro fondante da cui è difficile prescindere. Figuriamoci quanto possa essere soggettiva una risata. Strappata, in questo caso, dalle interviste più folli della storia del calcio, quelle a cui abbiamo spesso assistito ai tempi di Mai Dire Gol.

I momenti esilaranti tra giornalisti e calciatori microfonati sono proseguiti anche ben oltre la trasmissione della Gialappa's band, di cui si sente tanta nostalgia. Noi abbiamo selezionato 5 momenti in cui i telespettatori sono rimasti a bocca aperta...

5. La domanda infinita di Aldo Biscardi a Roberto Baggio
Saint-Denis, 3 luglio 1998. Ancora una volta, la maledizione dei calci di rigori punisce l'Italia, che viene eliminata 4-3 dalla Francia dopo lo 0-0 dei 120'. Erano i tempi della concorrenza in azzurro tra il campione appena sbocciato Alessandro Del Piero e il leggendario Roberto Baggio. Il Processo di Biscardi, in particolare, ai tempi si era schierato (più o meno apertamente) dalla parte del Divin Codino. Ma da parte dell'altrettanto leggendario padrone di casa Aldo Biscardi, traspare imbarazzo nel porre una domanda scomoda.

Sarebbe bastato un "Perché gioca Del Piero al posto tuo?", invece il presentatore si perde in un giro di parole prolisso, poi passato alla storia come "la domanda infinita". Quell'imbarazzo traspare anche nell'espressione di Roby, che nonostante il triste momento calcistico, fatica a trattenere il sorriso di fronte a quelle interminabili parole: "Roberto, scusa, ti volevo chiedere questo, senza voler tornare a una polemica in cui tu sei stato molto corretto, tu hai cercato sempre di dribblare, tu sai benissimo che l'opinione pubblica è con te.

Sai benissimo, perché hai giocato, dall'ottant... a venti minuti dalla fine sei entrato in campo e la squadra e apparsa trasformata, hai dato almeno tre palle-gol. Allora, io dico: perché, in questo Mondiale il giocatore più in forma, adesso... ormai è finita l'avventura ai Mondiali dell'Italia. Siamo stati sfortunati ai rigori, c'è questa maledizione che ci perseguita e per fortuna tu hai segnato, per fortuna tua personale hai segnato il gol, non è successo come quattro anni fa in Brasile.

Però, ecco, quando gioca il giocatore meno in forma, io lo chiederei... l'ho chiesto già a Del Piero; Del Piero ha detto: 'No, ma io ero in forma' (...) è stato anche corretto, molto corretto, Del Piero. Non ha fatto polemica... Allora io chiedo a te: tu hai sentito tutta l'opinione pubblica che era con te. Dentro di te, adesso lo puoi dire, puoi fare una confessione! Cosa pensavi, di meritare questo affetto, questa stima di tutta l'Italia calcistica che ti voleva in campo?

Cosa ti rispondevi: perché io non gioco? Perché tutta l'Italia è con me e io non gioco? E che cosa rispondevi a te stesso. Sicuramente, io lo so, sei un ragazzo sensibile, sei forte, te l'abbiamo posta noi (questa domanda)"... Biiiiiiiip! E il collegamento satellitare con la Francia salta, proprio mentre il Divin Codino stava per rispondere. Cosa pensasse in quel momento non lo sapremo mai: certamente, alla storia, resterà un momento televisivo irripetibile.
 

 

4. Il Cantona filosofo
Eric Cantona - correva il 25 gennaio 1995 - impazzisce al Selhurst Park e scalcia, con un colpo di arti marziali, un tifoso del Crystal Palace che lo aveva preso a insulti tra le prime file dei seggiolini. Per questo motivo, il talento francese del Manchester United fu costretto a scontare una squalifica di 9 mesi. In conferenza, per spiegare l'accaduto, si lasciò trasportare dalla filosofia di una frase che lasciò ammutoliti i tantissimi giornalisti affamati di richieste di scuse da parte del giocatore. Il vero significato di quel "Cantona’s philosophical statement", è ancora poco chiaro oggi:

"Quando i gabbiani seguono il peschereccio, è perché pensano che verranno gettate in mare delle sardine".
 

3. Oddo campione del mondo. E ubriaco
Occhio ballerino, espressione assente e frasi sbiascicate. Si presentò così Massimo Oddo, di fronte a microfoni e taccuini, dopo la vittoria del Mondiale 2006. Sicuri che, tra gli alcolici per festeggiare, c'erano solo bottiglie di birra...?
"No, perché c'hanno messo una cesta di birra nello spogliatoio, hanno sbagliato clamor... tatticamente son stati proprio... un disast...".
 

2. David Luiz-Sacchi e quel "careca"...
A proposito di apparizioni in tv in condizioni quanto meno "alticce", come scordare quella di David Luiz, ai microfoni di Sky Sport dopo la sorprendente conquista della Champions League da parte del Chelsea contro il Bayern Monaco, con il gol del pari di Drogba che stoppa le scommesse live calcio?

Intervistato da un giocoso Pierluigi Pardo, alla comparsa di Arrigo Sacchi nello schermo, il difensore brasiliano si mise urlare: "Arrigo Sacchi careca! Careca, don't have pelo". 'Careca', per chi non lo sapesse, in portoghese significa 'pelato'. Sacchi la prese nella maniera più giusta: con una bella risata.
 

1. Trapattoni infinito
Da "Non dire gatto se non ce l'hai nel sacco", ai concetti riscritti a macchina da scrivere da parte della Gialappa's band. Per non parlare di quell'inglese-meneghino sfoggiato ai tempi del ct dell'Irlanda. Ma la sfuriata in conferenza in cui, nel marzo del 1998, da allenatore del Bayern Monaco, se la prese col povero Thomas Strunz (accusato di scarso impegno), rimane il "must" dialettico  assoluto di mister Giovanni Trapattoni.

Vent'anni dopo, anche il collega Jupp Heynckes ammise: "Strunz? Una vera genialata da parte del Trap".
 

*La foto di apertura dell'articolo è di Camay Sungu (AP Photo).

Stefano collabora da anni come giornalista freelance per il portale web di Eurosport Italia, per il quotidiano La Stampa e con la casa editrice NuiNui per la quale è stato coautore dei libri "I 100 momenti magici del calcio" e "I 100 momenti magici delle Olimpiadi".

E' amante delle storie, dei reportage e del giornalismo documentaristico, ma il suo "pallino" resta, su tutti, il calcio d'Oltremanica.