E come si fa senza poter fare le sostituzioni? Bisognerebbe chiedere a chiunque sia sceso in campo tra gli albori del pallone, gli anni Sessanta dell’Ottocento, e quasi cento anni dopo.

 

Un secolo senza poter fare sostituzioni, con i poveri infortunati costretti a vagare per il campo dando meno fastidio possibile ai compagni (solitamente chi zoppicava veniva relegato all’ala sinistra) o, in caso di problemi più importanti, semplicemente a lasciare la squadra in inferiorità numerica.

I cinque uomini in panchina

Il terzo cambio

Le cinque sostituzioni

Non il massimo della vita, quindi era ovvio che prima o poi se ne sarebbe discusso. E questo accade negli anni Cinquanta. Dopo parecchi anni, si considera la possibilità di permettere cambi a partita in corso, solo ed esclusivamente in caso di infortunio. Il primo sostituto di sempre, da quanto spiega la FIFA, è il tedesco Richard Gottinger, che gioca la sua unica partita con la Mannschaft entrando al posto di Horst Eckert nel match di qualificazioni ai mondiali del 1954 contro la rappresentativa della Saar.

La questione viene regolamentata nel 1958, quando dagli undici calciatori a referto si passa alla possibilità di averne fino a tredici, considerando che le regole prevedono un cambio per i calciatori di movimento e uno in caso di problemi fisici al portiere. 

Anche Messi può essere sostituito!

E pazienza se per sostituire un giocatore c’è bisogno che si faccia male, perché l’impossibilità di fare cambi tattici viene bypassata attraverso infortuni più o meno veritieri. Al punto che, a fine anni Sessanta, il cambio per ragioni non mediche viene finalmente permesso.

Ai mondiali le sostituzioni arrivano tardi, nell’edizione 1970 assieme all’esordio dei cartellini. Il primo a entrare in campo a match in corso è il sovietico Puzach nella partita contro il Messico. In Italia il “tredicesimo”, il calciatore di movimento in panchina, viene inserito nel 1968/69, mentre nella stagione 1973/74 nasce addirittura il “quattordicesimo” uomo a referto, sempre però con la possibilità di un solo cambio, più quello del portiere.

I cinque uomini in panchina

Nel 1980/81 la Serie A allunga la panchina a cinque uomini, ma per avere la possibilità di cambiare due giocatori, indipendentemente dal ruolo, bisognerà aspettare il 1980/1981: il tecnico della Juve Giovanni Trapattoni, nel 1982, mandò in campo Prandelli e Bonini, al posto rispettivamente di Rossi e Platini, nel pirotecnico 2-1 al Comunale contro la Roma.

In quell’anno la FIFA rivede il regolamento e permette di fare due sostituzioni, rimuovendo l’obbligo di utilizzarne una per cambiare il portiere. Il che, è proprio il caso di dirlo, lo spiraglio che apre a una serie di normative sempre più permissive da questo punto di vista. In Inghilterra la novità dei due cambi arriva addirittura 7 anni dopo!

Già nel 1993, in previsione dei mondiali negli Stati Uniti, nasce il “2+1”, ovvero la possibilità di cambiare due calciatori di movimento più, eventualmente, il portiere.

Il terzo cambio

La A modifica la regola numero tre del Regolamento del gioco del calcio nel 1995, introducendo il terzo cambio, a prescindere dal ruolo: all'Olimpico, contro la Lazio, Paolo Di Canio con la maglia del Milan subentra come terzo sostituto a Savicevic, pochi secondi dopo il gol decisivo di Weah per guadagnare qualche secondo prezioso.

Dal 1997 i calciatori a referto passano addirittura a 18, con le panchine allungate a sette elementi. Nel corso degli anni il numero di calciatori a disposizioni nelle competizioni nazionali viene deciso dalle singole organizzazioni, il che porta alle panchine lunghe come in Italia (con la Serie A che ammette ben 12 riserve sin dalla stagione 2012/13), ma anche alla decisione di bloccare a sette il numero dei panchinari di altri campionati come la Premier League e nelle coppe europee.

Per una nuova rivoluzione servono altri vent’anni, quando la FIFA considera la possibilità del quarto cambio. Nel 2016 nasce l’idea per cui, in caso di supplementari in partite a eliminazione diretta, le squadre possono sostituire un altro calciatore. Il primo “quindicesimo” della storia del calcio è Alvaro Morata, che nella finale del Mondiale per Club 2016 prende il posto di Cristiano Ronaldo nei supplementari del match tra Real Madrid e Kashima Antlers.

Morata nel 2016 con il Real Madrid!

La nuova normativa viene poi utilizzata ai Mondiali in Russia e allargata a tutte le competizioni ad eliminazione diretta, comprese le coppe europee, a partire dalla stagione 2018/19. 

Le cinque sostituzioni

E per l’aumento successivo…ci vuole il 2020! Tra le norme temporanee (in un primo tempo fino al 31 dicembre 2020) stabilite dalla FIFA per la ripresa del calcio dopo lo stop forzato, c’è la possibilità di fare fino a cinque sostituzioni in massimo tre slot diversi nei novanta minuti regolamentari. In realtà la possibilità di aumentare stabilmente a cinque le sostituzioni era già stata paventata nel 2018, ma era tra le proposte che l’IFAB, l’organo che si occupa di stabilire le regole del calcio, aveva bocciato. 

Simone Inzaghi abile nello sfruttare le sostituzioni

La Bundesliga, il primo campionato di livello a riprendere in Europa, ha già avuto modo di sperimentare il nuovo regime, con Timo Becker, calciatore dello Schalke 04, che si prende l’onore di diventare il primo “sedicesimo” nel primo turno di campionato post-sospensione, anche se in Zweite Bundesliga parecchie squadre avevano già approfittato dei cinque cambi nelle ore precedenti.

Nei prossimi mesi sarà interessante analizzare se e come la novità regolamentare avrà influenzato le scommesse calcio, ed in particolare quelle relative ai secondi tempi di gara!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 8 giugno 2020.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.