Nel 1992/93 la “vecchia” Coppa dei Campioni, dopo trentasette edizioni, lascia spazio alla Champions League: nuova formula, prestigio intatto. Ripercorriamo la storia delle straordinarie formazioni che hanno alzato la grande coppa da imbattute!

Olympique Marsiglia

Milan

Ajax

Manchester United

Barcellona

Olympique Marsiglia

Al primo colpo, i francesi dell’Olympique Marsiglia vincono il trofeo rimanendo imbattuti per l’intero percorso. Doppio successo con il Glentoran ai sedicesimi, pareggio esterno con la Dinamo Bucarest e vittoria casalinga per due a zero. A questo punto, restano otto formazioni divise in due gironi da quattro squadre, con sfide di andata e ritorno.

Le sei partite nelle quali sono impegnati i francesi, vedono altrettanti risultati positivi; due pareggi nel doppio confronto con i Glasgow Rangers, doppia vittoria contro il Bruges, un pareggio e una vittoria contro il CSKA Mosca. In finale c’è il Milan, che ha collezionato dieci vittorie in altrettante partite. Un gol del difensore Boli condanna la squadra di Capello.

Milan

Il riscatto rossonero è dietro l’angolo, dodici mesi dopo sono i milanisti a festeggiare. Anche qui, percorso netto. Anche qui, stessa formula: due turni (sedicesimi e ottavi di finale) a eliminazione diretta con gare di andata e ritorno, poi due gironi da quattro squadre per eleggere le due finaliste. Il Milan vince in trasferta contro gli elvetici dell’Arau grazie a un gol di Jean-Pierre Papin. Il ritorno, a San Siro, finisce zero a zero. Negli ottavi la squadra di Capello travolge il Copenhagen in trasferta: sei a zero, doppiette per Papin e Simone, in gol anche Brian Laudrup e Orlando. La sfida di ritorno è decisa da un gol di Papin.

Nel girone il Milan ottiene due vittorie e quattro pareggi: i rossoneri impattano con l’Anderlecht sia all’andata che al ritorno, vincono le partite casalinghe contro Porto e Werder Brema, pareggiando le sfide lontano da San Siro. La finale si gioca ad Atene, dall’altra parte c’è il Barcellona, il Dream Team allenato da Johan Cruijff. Non c’è storia, finisce quattro a zero per il Milan che trionfa in una notte leggendaria.

Ajax

Nella finale dell’anno successivo - 1994/95 - c’è ancora il Milan che in questa occasione deve piegarsi davanti all’Ajax di Van Gaal. I lancieri, oltre a portarsi a casa il trofeo per la quarta volta, restano imbattuti per l’intera edizione, un’impresa già riuscita nel 1971-72. Cambia nuovamente il format: il torneo prevede quattro gironi da quattro squadre. Ajax e Milan sono inserite nello stesso raggruppamento: gli olandesi ottengono un doppio pareggio contro il Salisburgo, battendo Milan e AEK Atene nelle altre quattro partite.

Nei quarti di finale un pareggio e una vittoria contro l’Hajduk Spalato, stesso esito nelle semifinali contro il Bayern Monaco. Kluivert decide la finale di Vienna a vantaggio dell’Ajax.

Manchester United

La finale più esaltante delle sessantaquattro fin qui disputate è sicuramente quella del 1999 tra Manchester United e Bayern Monaco: gli inglesi - sotto di un gol al novantesimo - ribaltano la sfida nei tre minuti di recupero, con le scommesse calcio impazzite! La cavalcata degli uomini di Alex Ferguson si chiude in maniera trionfale, così com’era iniziata e proseguita durante tutto l’arco della stagione. Le due finaliste sono nello stesso raggruppamento iniziale, le due sfide terminano in parità.

Il Manchester pareggia anche le due partite contro il Barcellona, mentre vince entrambi gli incontri con il Brondby. Nei quarti di finale gli inglesi eliminano l’Inter; successo per due a zero all’Old Trafford grazie alla doppietta di Yorke, a San Siro, gli inglesi pareggiano per uno a uno. C’è ancora un’italiana sulla strada dei Red Devils: il pareggio di Manchester per uno a uno con la Juventus lascia aperto il discorso qualificazione, a Torino una doppietta di Inzaghi illude i bianconeri, ma gli inglesi vincono in rimonta: Keane, Yorke e Cole.

Barcellona

I club spagnoli nella storia della competizione sono quelli che hanno conquistato il maggior numero di trofei, ma per vedere un percorso netto bisognerà attendere il 2006 quando il Barcellona allenato da Frank Rijkaard riesce nell’impresa di vincere senza perdere una partita. Nel girone eliminatorio, i catalani vincono cinque delle sei sfide contro Udinese, Werder Brema e Panathinaikos: gli unici a impattare contro i futuri campioni sono i greci.

Negli ottavi il Barça elimina gli inglesi del Chelsea vincendo a Londra e pareggiando al Camp Nou. L’avversario dei quarti è il Benfica: risultato a occhiali in Portogallo, nel ritorno vittoria del Barcellona grazie ai gol di Ronaldinho e Samuel Eto’o. In semifinale c’è il Milan: l’esito è indirizzato dall’unica rete segnata da Giuly nell’andata a San Siro. Il Barcellona arriva così in finale dove supera per due a uno l’Arsenal.

L’ultima formazione a vincere la Champions League da imbattuta è stata ancora  il Manchester United nell’edizione 2007/08: sulla panchina degli inglesi c’è ancora Alex Ferguson. Cinque vittorie e un pareggio nelle sei partite nel girone di qualificazione contro Roma, Sporting Lisbona e Dinamo Kiev. Negli ottavi di finale, il pareggio esterno contro il Lione non preclude la qualificazione che arriva nella sfida di ritorno grazie al gol di Cristiano Ronaldo. Il Manchester United supera agevolmente anche i quarti di finale ottenendo una doppia Vitoria contro la Roma.

La semifinale di andata contro il Barcellona termina a reti inviolate, in Inghilterra basta un gol di Scholes per regalare allo United la finalissima di Mosca. E’ una finale tutta inglese, contro il Chelsea. Cristiano Ronaldo sblocca il risultato, Lampard pareggia. AI supplementari il risultato non cambia. Si va ai rigori. Cristiano Ronaldo sbaglia, ma dopo di lui, Lampard e Anelka lo imitano, e alla fine è il Manchester United ad alzare la coppa.

Ricordiamo per le scommesse e quote Champions League che nell’edizione 2020, il Bayern Monaco ha vinto tutte le 7 partite alle quali ha partecipato, ed è l’unica formazione che potrebbe aggiungersi a quelle elencate nell’articolo.

*La foto di apertura dell'articolo è di Bernat Armangue (AP Photo). Prima pubblicazione, 13 aprile 2020.

Giornalista, scrittore, innamorato di futbol. Scrive per trasmettere emozioni e alimentare sogni. Il calcio è una scienza imperfetta: è arte, è musica, è poesia. E' un viaggio nel tempo che ci fa tornare bambini ogni qual volta diamo un calcio a un pallone.