Guardando il calcio, indipendentemente dalla squadra per cui si fa il tifo, c’è una domanda che chiunque, almeno una volta nella vita, si è posto: “ma all’arbitro, chi glielo fa fare?”.

Dirigere partite di calcio non è semplice per far applicare le 17 regole del calcio ed è quasi certo che l’uomo o la donna con il fischietto in bocca saranno sempre i più insultati in campo. 

Da secondo mestiere ad attività principale

I gettoni per arbitrare in Serie A

I compensi per dirigere le coppe nazionali

Quanto vale arbitrare in Champions?

Quanto guadagnano gli assistenti arbitrali

Normale dunque che per dirigere una partita si venga pagati, in alcuni casi anche molto profumatamente. In parole povere, quello del fischietto è un mestiere, in attesa che venga riconosciuta la qualifica di professionismo anche dal Parlamento. E come tale, lavoro, viene retribuito.

Da secondo mestiere ad attività principale

I fischietti sono liberi professionisti, con tanto di partita IVA. Per questo persino gli arbitri più celebri, sia in Italia che in Europa, fanno o facevano un altro mestiere, anche considerando che le cifre che percepiscono per la direzione di gara sono lorde e soprattutto che la carriera arbitrale è davvero breve. In alcune categorie queste cifre sono alte, in altre no. Si parte dalla base del calcio giovanile: nei giovanissimi e negli allievi il rimborso è di 30 euro.

Discorso diverso per i campionati dilettantstici; fino all’Eccellenza si ragiona per distanza, con un arbitro che può guadagnare da 35 a 100 euro, a seconda dei chilometri percorsi per andare a  dirigere un incontro. Salendo di categoria, aumentano ovviamente le cifre. La Serie D premia gli arbitri con 60 euro, più le spese vive, mentre in Serie C si arriva a 200. Infine, la Serie B offre un gettone di 1700 euro a partita. 

Ricordiamo che a differenza dei calciatori, chi arriva ad arbitrare in serie A, ha passato diverse stagioni sui campi dilettantistici!


I gettoni per arbitrare in Serie A

Ma ovviamente ciò che scatena la curiosità maggiore è lo “stipendio” di chi arbitra in Serie A. Per ogni partita un fischietto di A riceve indicativamente 3800 euro, mentre il guardalinee si deve “accontentare” di 1000 euro. Anche VAR e AVAR (addetto al VAR), figure da poco implementate, vengono retribuiti con 1500 e 750 euro, mentre il più “povero” del gruppo resta il quarto uomo, a cui spettano 500 euro.

Considerando che in media un fischietto di A dirige almeno una decina di partite, i più giovani possono facilmente raggiungere circa 40mila euro. Chi invece viene scelto più spesso dal designatore, sommando anche gli altri tre ruoli possibili (quarto uomo, VAR e AVAR), può anche arrivare parecchio più in alto.

A tutti questi calcoli, però, va aggiunta anche una base fissa, qualificata come diritto di immagine, che varia, a seconda dell'anzianità dai 30mila euro per i primi due anni dei fischietti esordienti nella CAN di A fino agli 80mila garantiti agli arbitri internazionali.

Arbitri UEFA a lezione da Collina!

L'Associazione Italiana Arbitri proprio nell'estate 2019 ha sottoscritto un vantaggioso accordo di fornitura di materiale sportivo con un'azienda campana e non permette ai singoli arbitri di concludere accordi commerciali. Il maestro in questo settore è stato ovviamente Pierluigi Collina che ha prestato la sua immagine alle iniziative più varie, compresa una birra serba! 


I compensi per dirigere le coppe nazionali

Non di solo campionato, però, vivono gli arbitri. Anche le altre competizioni garantiscono ulteriori entrate ai fischietti. È il caso della Coppa Italia, che prevede un sistema di retribuzioni a salire. 1000 euro a partita diretta nei primi turni, 1500 ai quarti di finale, 2500 per ognuna delle due semifinali e infine 3800 per la finalissima. Lo stesso compenso, inoltre, spetta anche a chi dirige la finale di Supercoppa Italiana.

Insomma, conti alla mano l’attività nazionale può permettere agli arbitri più importanti di sfiorare i 200mila euro all’anno, mentre i più giovani possono ampiamente superare i 100mila.

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Una situazione a limite nella Supercoppa italiana


 

Quanto vale arbitrare in Champions?

Si parla di attività nazionale perché restano fuori da questo discorso le competizioni al di fuori dei confini. Champions, Europa League, nazionali, ogni partita ha comunque bisogno di un arbitro, che deve essere pagato. Le coppe europee hanno il proprio tariffario, con il fischietto che può arrivare a ricevere 5000 euro per ogni partita diretta in Champions League, con la cifra che aumenta a circa 6000 euro a partire dalla fase a eliminazione diretta.

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Quanto guadagnano gli assistenti arbitrali

Anche i guardalinee non se la passano male, visto che in Europa guadagnano 1440 euro all'inizio della competizione e 1740 in seguito. Non si possono poi ignorare le tariffe per le competizioni organizzate dalla FIFA. Per Russia 2018, si è deciso di aumentare i compensi ricevuti dagli arbitri rispetto al mondiale 2014. E quindi chi ha diretto partite nell’ultima coppa del mondo ha ricevuto un fisso di 58mila euro, per le spese del ritiro e durante tutta la manifestazione, più 2500 per ogni partita che ha arbitrato. 

Un assistente in Premier

Chi riesce a salire nelle gerarchie, fino a diventare internazionale e a venire scelto per i tornei continentali e mondiali, guadagna davvero bene. E quindi, va da se che la domanda “chi glielo fa fare” ha due risposte ben precise. La passione, che non può mai mancare, e il portafogli, che male non fa.

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*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo). Prima pubblicazione 20 gennaio 2020.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.