"La conferma è arrivata in questo istante: Careca gioca! E' stato colto da un attacco influenzale, febbrile, piuttosto violento durante la nottata: si è ripreso e, proprio un istante fa, è stata resa ufficiale la formazione del Napoli con Careca in squadra. Giocheranno dunque Giuliani, Ferrara, Franchini, Corradini, Alemão, Renica, Fusi, De Napoli, Careca, Maradona e Carnevale. 

Si gioca in un ambiente straordinario: settantamila spettatori presenti, io direi che almeno trentamila sono italiani che tifano Napoli. Stoccarda è stata letteralmente invasa dai tifosi napoletani...". 

I tempi che furono: le italiane (quai) imbattibili in Europa

Sono passati oltre trent'anni da quel trionfo del Napoli in coda alla Coppa Uefa più bella della storia. E, proprio in linea con le emozioni fornite da quella edizione, datata 1988-89, il discorso introduttivo alla finale di Stoccarda firmato Bruno Pizzul, lanciato da Giampiero Galeazzi e Leo Junior dagli studi di Saxa Rubra, resta a tutt'oggi il più maestoso, impeccabile, giornalisticamente e televisivamente perfetto.

Insomma, se l'edizione 2023/2024 con il derby nei quarti tra Milan e Roma vale praticamente la Champions, quella coppa, vinta dal Napoli di Diego è nella leggenda!

Erano gli anni in cui le squadre italiane dominavano in Europa e, nel giro di pochi giorni, si era andati vicinissimi all'en plein: se il Milan aveva demolito 4-0 la Steaua Bucarest in Coppa dei Campioni con le doppiette di Ruud Gullit e Marco van Basten, le reti di Julio Salinas e Luis María López Rekarte del Barcellona avevano spento il bel sogno della Sampdoria di Gianluca Viali, Roberto Mancini e Vujadin Boskov proprio all'ultimo atto.

Blucerchiati che si sarebbero poi ampiamente consolati l'anno successivo, sempre in Coppa Coppe (2-0 all'Anderlecht con doppietta di Vialli ai supplementari) e con l'incredibile Scudetto del 1991. 

La Coppa Uefa più seguita di sempre

Ma la Coppa Uefa del Napoli, si diceva, resta quella più spettacolare, nel cammino di un'edizione ricca di gol, partite spettacolari, sorprese forse irripetibili. Una, certamente, quella dei tedeschi orientali della Dinamo Dresda Torsten Gütschow, che agli ottavi avevano liquidato con due 2-0 la Roma, peraltro sotto una memorabile nevicata nel match di andata al Rudolf-Harbig-Stadion, quel mercoledì 23 novembre 1988.

Ma quello, si sa, fu l'anno dell'Inter dei record del calcio, che - oltre allo Scudetto - sarebbe arrivata in fondo anche in Europa, se non fosse per quella serata storta di San Siro agli ottavi contro il Bayern Monaco, sconfitto in Germania per 0-2 con quel coast to coast di Nicola Berti.

Al ritorno, il prematuro infortunio di Andreas Brehme, aprì la strada ai bavaresi per un clamoroso 3-1. Inter che, in semifinale, fu vendicata proprio dal Napoli di Ottavio Bianchi, giunto fino a quel punto dopo aver liquidato PAOK Salonicco, Lokomotive Lipsia, Bordeaux e Juventus.

Un doppio confronto fratricida spettacolare: il 2-0 per i bianconeri dell'andata, fu ribaltato al San Paolo, 3-0 ai tempi supplementari coi gol di Maradona (su rigore), Carnevale e Renica al 119', a un passo dai calci di rigore.
 

La memorabile partita di Stoccarda

Si arriva alla finalissima: 2-1 per il Napoli al San Paolo contro lo Stoccarda di bomber Maurizio Gaudino, figlio di immigrati campani e che spaventò il popolo partenopeo con un gol che porto in vantaggio i tedeschi al 17'. Maradona (su penalty causato da Buchwald e contestato dagli avversari) e Antonio Careca ribaltarono la situazione.

Al ritorno, a Stoccarda sede anche di UEFA Nations League per la Germania, il brasiliano, mise il punto esclamativo a una partita pirotecnica, con un pallonetto morbido sulla solita intuizione del Pibe de Oro, che aveva ispirato anche la girata vincente di Ciro Ferrara, arrivata dopo l'incursione vincente di uno scatenato Alemão.

Napoli avanti 3-1 al 62': la sfortunata autorete di Fernando De Napoli al 70' e il gol di Nils Schmäler all'89', valsero solo per gli annali.

Ancora negli occhi l'abbraccio, quasi da fratello maggiore, di Maradona a un Ferrara commosso e quella Coppa Uefa alzata al cielo di Stoccarda, l'unico trofeo internazionale che, ad oggi, brilla nella bacheca del Napoli.

*La foto di apertura dell'articolo è di Franco Castanò (AP Photo). Prima pubblicazione 12 aprile 2020.

Stefano collabora da anni come giornalista freelance per il portale web di Eurosport Italia, per il quotidiano La Stampa e con la casa editrice NuiNui per la quale è stato coautore dei libri "I 100 momenti magici del calcio" e "I 100 momenti magici delle Olimpiadi".

E' amante delle storie, dei reportage e del giornalismo documentaristico, ma il suo "pallino" resta, su tutti, il calcio d'Oltremanica.