Avevamo lasciato l’Europeo Under 21 due anni fa, in una serata di fine giugno, a Praga: la Svezia di Hakan Ericson aveva conquistato il suo primo titolo continentale battendo il Portogallo ai calci di rigore, dopo che i tempi regolamentari si erano conclusi a reti inviolate. Decisiva l’ultima segnatura del nuovo acquisto del Manchester United, Victor Lindelöf e l’errore di William Carvalho, oggi come allora in forza allo Sporting Lisbona.

Venerdì 16 in Polonia parte la nuova edizione del campionato continentale riservato alle Nazionali Under 21, che si disputa per la ventunesima volta; molte sono le novità rispetto all’ultima notte di Praga.

Dodici partecipanti e una nuova formula

La principale novità rispetto all’edizione 2015 è nel numero delle squadre partecipanti: in Polonia, infatti, prenderanno parte alla competizione 12 squadre, contro le 8 di due anni fa che sono divise in 3 gironi da 4. Scontri all’italiana tra le 4 squadre di ogni girone: le tre prime classificate si qualificano per le semifinali, insieme alla migliore tra le seconde. La finale è in programma il 30 giugno allo Stadion Cracovii di Cracovia.

Ogni nazionale ha potuto convocare 23 calciatori, 3 dei quali devono essere portieri.

Girone A: Polonia, Slovacchia, Svezia, Inghilterra

Un girone del tutto particolare, visto che comprende la squadra del Paese ospitante, la Polonia, e quella campione d’Europa in carica, la Svezia. Molte polemiche hanno accompagnato la marcia di avvicinamento alla competizione per i padroni di casa: il Napoli, infatti, ha negato al commissario tecnico Marcin Dorna l’autorizzazione a convocare Arkadiusz Milik e Piotr Zielinski, due punte di diamante della nazionale Under 21; le ambizioni polacche della vigilia, quindi, sono profondamente ridimensionate dalla scelta del club partenopeo che vuole i propri giocatori pronti e riposati per l’inizio della nuova stagione. Dorna punterà, quindi, sul talento del centrocampista Bartosz Kapustka, ventenne in forza al Leicester, sulle geometrie del sampdoriano Karol Linetty e sui gol di Mariusz Stępiński che ha al suo attivo ben 8 reti in 15 presenze con l’Under 21.

I campioni in carica della Svezia, guidati ancora da Hakan Ericson, ci terranno a onorare il titolo conquistato due anni fa in Repubblica Ceca; persa la generazione d’oro dei vari Lindelöf, Milosevic, Guidetti,  Hiljemark e Quaison, sarà il turno dell’attaccante del Malmoe, Pavel Cibicki, il cui nome tradisce chiaramente le sue origini polacche, del capitano Olsson e di Simon Tibbling, vero e proprio veterano presente anche nel 2015. Un nome da segnare sul taccuino? Joel Asoro, diciottenne del Sunderland.

La Slovacchia è la classica formazione che arriva al grande appuntamento a fari spenti, ma che poi può rivelarsi la vera sorpresa. Non ci sono nomi altisonanti nella rosa a disposizione di Pavel Hapal: i volti noti al grande pubblico sono quelli dei calciatori che militano nelle squadre italiane, Milan Skriniar della Sampdoria e Martin Valjent della Ternana, oltre a Laszlo Benes del Borussia Mönchengladbach. Ma la Slovacchia è una squadra che è stata in grado, nei gironi di qualificazione, di estromettere dalla fase finale dell’Europeo due grandi storiche come Olanda e Turchia: occhio, quindi, a non sottovalutarli.

Fresca del titolo di campione del mondo Under 20, l’Inghilterra non nasconde la voglia di bissare il successo immediatamente con i fratelli maggiori di quelli che hanno trionfato in Corea del Sud. Aidy Boothroyd ha a sua disposizione una squadra tra le favorite per la vittoria del girone e per arrivare all’appuntamento finale di Cracovia: Calum Chambers, James Ward-Prowse e Nathan Redmond le stelle della formazione.

Girone B: Serbia, Spagna, Macedonia, Portogallo

Il Portogallo finalista nel 2015 parte al quarto posto tra le favorite dai bookmakers: una formazione con Bruno Fernandes della Sampdoria, Gonçalo Guedes del Paris Saint Germain e, soprattutto, Renato Sanches del Bayern Monaco non può certo nascondersi e Rui Jorge dovrà essere bravo mantenere alta la concentrazione di una squadra che, come storicamente accade ai portoghesi (a tutti i livelli) può correre il rischio di perdersi in leziosità e difettare in concretezza, proprio per la consapevolezza nei propri mezzi tecnici davvero notevoli.

Ma se il Portogallo è la favorita numero quattro, ecco la numero uno dei bookmakers di tutto il mondo, inserita nello stesso girone: la Spagna di Albert Celades, ex centrocampista di Barcellona e Real Madrid, è per tutti la formazione da battere, nel girone come nell’intera competizione continentale. Per i nomi, c’è solo l’imbarazzo della scelta: Hector Bellerin, Gerard Deulofeu, Saul Niguez, Denis Suarez, Marco Asensio, Iñaki Williams, Marcos Llorente. Una corazzata.

La Serbia è come sempre un’incognita: la formazione è figlia di quella che vinse i mondiali Under 20 due anni fa, con Nemanja Maksimović del Valencia (autore del gol che regalò la storica vittoria nel 2015 in finale contro il Brasile), Marko Grujić del Liverpool e Andrija Zivkovic del Benifca, senza dimenticare Sasa Lukic del Torino e il bomber classe 1994 Uros Djurdjevic del Partizan Belgrado. Spicca l’assenza di Sergej Milinkovic-Savic, ma c’è il fratello Vanjia, portiere del Torino, a tenere alto in nome della famiglia.

Un’altra formazione della ex Jugoslavia, la Macedonia, è considerata la cenerentola del gruppo (e dell’intero campionato d’Europa, viste le quote dei bookmakers): ma contro ogni pronostico la formazione allenata da Blagoja Milevski ha superato la Francia, l’Ucraina e l’Islanda nel girone di qualificazione quindi attenzione a non sottovalutarla. La squadra punta molto sul talento inesploso di David Babunski, cresciuto nel vivaio del Barcellona prima di trasferirsi alla Stella Rossa di Belgrado e, quindi, ai giapponesi dello Yokohama Marinos; insieme a lui, Marjan Radeski, Gjoko Zajkov e Darko Velkovski sono i leader di una formazione che vuole soprattutto evitare di sfigurare alla sua prima partecipazione a una competizione così prestigiosa.

 

Girone C: Italia, Germania, Repubblica Ceca, Danimarca

Proprio la Danimarca ha insegnato a tutti gli appassionati di calcio che nulla è impossibile, che nessuna impresa e nessun risultato sono preclusi quando ci sono passione, impegno e forza di volontà, quando nel 1992 vinse contro ogni pronostico l’Europeo al quale non avrebbe dovuto neanche partecipare. Quest’anno l’Under 21 di Niels Frederiksen è priva della stella Kasper Dolberg, ma può contare su un collettivo di livello che è il suo vero punto di forza. Non sarà facile per i danesi inserirsi in una posizione da semifinale.

La Germania di Stefan Kuntz è un’altra delle favorite per la vittoria finale e può contare su talenti straordinari come Serge Gnabry, Jonathan Tah e Max Mayer, gente che ha già giocato ad alto livello con la nazionale maggiore (solo per citarne alcuni). In palio, per i tedeschi, non c’è solo il titolo europeo di categoria, ma anche l’opportunità di guadagnarsi un posto nella Nazionale maggiore campione del mondo.

Da non sottovalutare la Repubblica Ceca, formazione ricca di talenti che può diventare una delle rivelazioni del torneo. Punto di forza della squadra è quel Patrick Schick che in Italia conosciamo molto bene e che, sulle ali di un finale di stagione ad altissimo livello con la sua Sampdoria, vuole diventare la guida di una nazionale ambiziosa, prima di volare verso Torino, sponda Juventus. Da tenere d’occhio anche Jantko, altra conoscenza del campionato italiano e Cerny dell’Ajax.

L’Italia di Luigi Di Biagio vale uno dei primi quattro posti in questo Europeo in cui è chiamata a riscattare la brutta figura di due anni fa, quando con una formazione composta da gente come Belotti, Berardi e Rugani, non è riuscita a superare il girone che dava accesso alle semifinali, precludendosi così anche l’opportunità di partecipare alle Olimpiadi di Rio de Janeiro. Donnarumma in porta, Rugani, Conti, Caldara in difesa, Pellegrini, Locatelli, Gagliardini e Benassi in mediana, Petagna e Bernardeschi davanti sono solo alcuni nomi di una squadra che ha tutti i mezzi per puntare a vincere il titolo continentale. Quell’Europeo Under 21 che l’Italia ha vinto più volte di tutti (5 titoli), ma che manca in bacheca dal 2004.

Le quote su 888sport

Spagna favorita numero uno (https://www.888sport.it/scommesse-sportive/#/filter/football/uefa_championship_u21/all/all/competitions) per la vittoria finale a 4.00, seguita dalla Germania a 5.00, dall’Italia a 7.00 e dal Portogallo a 8.00. Seguono Inghilterra a 10.00, Polonia e Svezia (ospitante e campione in carica) a 17.00, Danimarca e Repubblica Ceca a 21.00. All’ultimo posto nella graduatoria delle quote, secondo i bookmakers, c’è la Macedonia a 51.00, con la Slovacchia a 34.00 e la Serbia a 26.00.

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