Italia – Svezia (lunedì 13 novembre ore 20:45)

L’ultima volta che la nazionale italiana non ha partecipato alla fase finale di una Coppa del mondo risale al 1958 in Svezia, quando i padroni di casa crollarono solamente in finale sotto i colpi del Brasile guidato da un giovane Pelé. Si è parlato di tragedia, di catastrofe rispetto a un’eventuale eliminazione: termini esagerati, ovviamente: ma una mancata partecipazione dell’Italia ai Mondiali in Russia non sarebbe indolore. Ne farebbe le spese un Ventura, le cui scelte recenti sono state quantomeno discutibili, ma sarebbe a rischio anche la presidenza federale di Tavecchio.

Sul campo, l’Italia deve ribaltare l’1-0 subito in Svezia e San Siro potrebbe essere l’uomo in più per la squadra azzurra: si ipotizza un cambio di modulo per Ventura, con un 4-3-3 che ufficializzerebbe lo stato di confusione del ct della nazionale azzurra, che non ha mai giocato con quel modulo; meglio sarebbe puntare sulla difesa a 3, modulo che Buffon, Chiellini, Bonucci e Barzagli conoscono a memoria.

Dal punto di vista svedese, Janne Andresson ostenta sicurezza: ciò su cui punta è far realizzare alla sua squadra un gol nel primo tempo, in modo da mettere la qualificazione in cassaforte e, per usare le stesse parole del commissario tecnico scandinavo, rendere la gara ancora più in discesa.

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Irlanda – Danimarca (martedì 14 novembre ore 20:45)

Lo 0-0 nella sfida d’andata in Danimarca è stato accolto con favore dai media irlandesi perché la qualificazione, a questo punto, dipenderà totalmente dal risultato della sfida di martedì a Dublino, con la nazionale di O’Neill sicura di poter trarre un consistente vantaggio dalla sfida casalinga.

«Ovviamente vogliamo essere migliori con la palla tra i piedi a Dublino – ha dichiarato il commissario tecnico irlandese. – Dovremmo, in tutta onestà, segnare un gol. Il pareggio nella sfida d’andata lascia tutto in sospeso. Hareide ha detto che loro sono in grado di segnare un gol all’Aviva Stadium e io non lo metto in dubbio. Con i giocatori che ha a disposizione, la Danimarca è in grado di realizzare una rete, quindi noi potremmo trovarci nella condizione di segnarne due per vincere la partita. Ma noi siamo capaci di farlo».

Pione Sisto e Christian Eriksen sono stati i giocatori danesi migliori nella partita d’andata e solo uno strepitoso Darren Randolph ha negato loro la gioia del gol: il talento del giocatore del Tottenham sarà determinante per la Danimarca della sfida di Dublino di martedì.

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Australia – Honduras (mercoledì 15 novembre ore 10:00)

In Australia, nonostante il buon pareggio dell’andata contro l’Honduras che mette i Socceroos nella posizione di favoriti per strappare un pass per i Mondiali del 2018 in Russia, si discute ancora molto del commissario tecnico Ange Postecoglou, con le voci insistenti che continuano a dire che, al termine del playoff, qualunque sia l’esito, lascerà la panchina della nazionale. L’accusa che i media gli rivolgono è quella di non aver dato un’impostazione precisa alla squadra australiana, avendo utilizzato in due anni svariati moduli e di non aver trovato ancora un gruppo stabile: nella sua gestione, Postecoglou ha chiamato in nazionale più di 50 giocatori.

L’Honduras è fiero di aver riservato un’accoglienza memorabile all’Australia durante la partita d’andata, ma la squadra di Jorge Luis Pinto non ha saputo capitalizzare il vantaggio di giocare in casa, ottenendo solamente uno 0-0 che pone gli australiani nella posizione di favoriti per il ritorno a Sidney e, di conseguenza, per la qualificazione.

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Perù – Nuova Zelanda

I media neozelandesi hanno parlato del pareggio nella partita d’andata come uno dei risultati migliori nella storia del calcio neozelandese, ottenuto in uno sport che viene sempre al secondo posto rispetto al rugby da quelle parti. La Nuova Zelanda è attualmente alla posizione numero 122 nel ranking mondiale della FIFA, contro la numero 10 occupata dal Perù: lo 0-0, senza subire reti, è stato quasi un miracolo per gli All Whites che sembravano, in sede di pronostico, destinate al ruolo di vittime sacrificali contro i sudamericani.

Più facile a dirsi che a farsi, ovviamente, ma ora alla Nuova Zelanda basta ottenere un pareggio con gol a Lima per strappare un biglietto per la Russia. Il commissario tecnico Anthony Hudson sta lottando contro il tempo, insieme all’equipe medica della nazionale, per recuperare i tre infortunati più importanti: Chris Wood, Winston Reid e Tommy Smith, gente che gioca in Inghilterra tra Premier League e Championship.

Il Perù credeva di poter chiudere la qualificazione già nella partita d’andata, ma una prestazione super dell’estremo difensore Stefan Marinovic, autore di parate miracolose, e un salvataggio sulla linea di un tiro di Farfan, hanno condotto la partita sui binari del pareggio a reti inviolate. Di sicuro a Lima qualcun dovrà segnare (altrimenti si andrà ai calci di rigore!)

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