La Coppa dei Campioni nacque nella stagione 1955/56, con il Real Madrid di Alfredo Di Stefano che ottenne la sua prima affermazione battendo in finale 4-3 lo Stade de Reims in una partita avvincente. Il Real sarebbe stato praticamente invincibile nelle edizioni successive, vincendo la stessa competizione per altre quattro volte di seguito.
Quella squadra ha sconfitto Fiorentina, Milan e di nuovo lo Stade de Reims nei successivi tre trionfi prima della netta vittoria 7-3 contro l’Eintracht Francoforte, con lo stesso Di Stefano capace di realizzare una tripletta. Ma in quell’occasione Ferenc Puskas gli rubò il palcoscenico con 4 reti realizzate e in molti si chiedevano quando il dominio del Real Madrid sarebbe terminato.
I trionfi in serie di questo tipo hanno continuato a essere comuni nei decenni successivi. L'Inter ha vinto la coppa per due anni di seguito nel 1964 e 1965, mentre l’Ajax si è laureata campione d’Europa nel 1971, 1972 e 1973.
Subito dopo che la squadra olandese sembrava diventata chiaramente la squadra migliore del continente, il Bayern Monaco ha vinto le successive tre edizioni del torneo e i loro trionfi sono stati seguiti da una striscia vincente di 6 anni da parte delle squadre inglesi. Il Liverpool ha fatto doppietta tra il 1977 e il 1978, prima che il Nottingham Fores riuscisse nella stessa impresa.
Tuttavia, riuscire a confermarsi campioni in quella che da lì a poco sarebbe stata conosciuta come Champions League stava diventando un compito sempre più arduo e le due vittorie consecutive del Milan nel biennio tra il 1989 e il 1990 sono statel’ultima volta che quest’impresa è stata portata a termine con successo.
Perché nessuna squadra è in grado di difendere la sua vittoria in Champions League?
Il Real Madrid è l’ultima squadra a tentare di portare a termine l’impresa apparentemente impossibile di riuscire a conservare nelle proprie mani il trofeo della Champions League per più di una stagione. Zinedine Zidane ha preso il posto di Rafael Benitez la scorsa stagione ed è riuscito a conquistare la coppa dopo i calci di rigore contro l’Atletico Madrid nella finale di Milano.
Il Real sta cercando di ottenere un risultato che non è riuscito a nessuno dopo il Milan nel 1990. Per 26 anni alcune delle migliori formazioni d’Europa hanno fallito nel tentativo di mantenere il titolo e ci dev’essere quindi un motivo se non ci è mai riuscito nessuno.
Il fatto che la Champions League sia un torneo che prevede una formula a eliminazione diretta dagli ottavi di finale in avanti significa che le squadre fanno pesantemente affidamento sul pareggio. Vincere il proprio gruppo consente di evitare di incontrare un’altra squadra che ha vinto il proprio girone, ma i quarti di finale prevedono poi un sorteggio aperto, in cui si possono affrontare anche squadre dello stesso paese.
Il Real Madrid nel 2016-17 si è qualificata per gli ottavi di finale piazzandosi al secondo posto del gruppo F alle spalle del Borussia Dortmund e dovrà vedersela contro il Napoli, che ha vinto il girone B davanti a Benfica, Besiktas e Dinamo Kiev. Un doppio match difficile, ma non impossibile per le Merengues, il cui unico vantaggio (se tale può essere considerato) è quello di non essersi dovuti trovare di fronte squadre come Barcellona, Atletico Madrid o Siviglia, con le squadre spagnole che in questo momento sembrano quelle meglio attrezzate nella competizione.
Un altro motivo per cui i club hanno grosse difficoltà a confermarsi campioni è che la Champions League è una competizione molto dura. Quando Milan, Bayern Monaco o Ajax portavano a termine le loro serie di trionfi, spesso erano una spanna più forti delle altre squadre del continente.
Ma il calcio di oggi è un grande business, sia che si parli di Inghilterra, di Germania, di Spagna o di Italia. Così ora i migliori giocatori del mondo sono distribuiti più o meno uniformemente in tutte le squadre e questo porta a un livellamento tra le partecipanti alla Champions League.
Inoltre il calcio a eliminazione diretta è molto diverso da quello dei singoli campionati nazionali, dove ogni squadra gioca in casa e in trasferta contro tutte le altre squadre. Alcune squadre si trovano più a loro agio nelle doppie sfide andata/ritorno in cui possono cercare di mantenere l’equilibrio nella prima sfida per poi cercare di vincere quando riescono a chiudere gli avversari nella propria metà campo.
Ci sarà in futuro un dominio nella Champions League?
La storia recente sembra suggerirci di no, anche se mentre da un lato la Champions ha a che fare con la competizione sportiva, dall’altro è giusto dire che il flusso di denaro che è in grado di generare non viene equamente distribuito tra le squadre di tutta Europa.
La Liga spagnola può vantarsi di avere le due superpotenze Real Madrid e Barcellona. Sono squadre che hanno una disponibilità di fondi fuori dal comune, che si possono permettere giocatori del calibro di Cristiano Ronaldo, Gareth Bale, Luis Suarez e Neymar.
Atletico Madrid e Siviglia sono le altre due squadre spagnole che partecipano alla Champions League 2016-17, con i Colchoneros che hanno un impressionante record nelle loro recenti partecipazioni, ma per quanto tempo Diego Simeone continuerà a essere in grado di tessere l’oro dalla paglia al Vicente Calderon?
Se guardiamo fuori dalla Spagna, ci sono la Premier League in Inghilterra e la Bundesliga in Germania che potrebbero produrre prossime squadre vincenti. Tra il 2005 e il 2012 c’è stato sempre almeno un club inglese in finale di Champions League, tranne nel 2010 quando l’Inter di Mourinho sconfisse il Bayern Monaco.
Da quando il Chelsea ha vinto contro lo stesso Bayern ai rigori all’Allianz Arena, nessuna squadra della Premier League ha preso parte al gran finale, ma il recente contratto televisivo stipulato da Sky Sports e BT Sports fa pensare che i bei tempi potrebbero tornare.
La sfida inglese è concreta
Josè Mourinho ha allenato dentro e fuori dall’Inghilterra per parecchi anni, ma il recente arrivo di Pep Guardiola al Manchester City suggerisce un prossimo successo dei Citizens, nonostante lo stesso tecnico spagnolo non sia stato in grado di vincere la Champions League con il Bayern Monaco.
Lo stesso Mourinho potrebbe progettare un successo in Champions del Manchester United, purché non litighi con il suo spogliatoio, mentre la presenza di Antonio Conte al Chelsea e di Jürgen Klopp al Liverpool sono il segno evidente di come il campionato inglese sia un polo d’attrazione per i tecnici migliori e più titolati del calcio mondiale.
Abbiamo il Manchester United, il Manchester City, il Liverpool e il Chelsea per i quali i soldi non rappresentano sicuramente un problema, con l’arrivo di Pogba all’Old Trafford che è la prova emblematica di quali siano gli importi generati dalle entrate nella Premier League inglese.
Dobbiamo tenere in considerazione anche i due club di Londra, i rivali Arsenal e Tottenham, che spingono per guadagnare posizioni di prestigio, con Arsène Wenger e Mauricio Pochettino che sperano di essere in grado di far diventare le loro squadre delle potenziali pretendenti al titolo in Europa.
Ci sono poche squadre dalla Spagna e dall’Inghilterra che potrebbero raggiungere la finale di Champions League, da un punto di vista del potenziale economico, nei prossimi anni, mentre in Francia c’è il Paris Saint Germain che ha dimostrato di poter affrontare livelli di spesa pari agli altri top club europei.
Oltre a queste, la sfida principale viene dalla Germania, ma solamente la superpotenza Bayern Monaco e il simpatico Borussia Dortmund potranno tener testa alle migliori formazioni d’Europa. In Italia c’è solo la Juventus che ha dimostrato di avere il coraggio di competere con l’elité continentale, sebbene la loro potenza finanziaria non sia più quella di un tempo.
Stiamo parlando di una decina di club che competeranno per il più importante trofeo continentale nei prossimi anni: la matematica ci insegna chiaramente che se sorteggiamo da un cappello numeri da uno a dieci per molte volte di seguito è improbabile che lo stesso numero esca fuori due volte di seguito.
Il campionato nazionale può distrarre
Le squadre di calcio non giocano solo in Champions League ogni anno. La competizione europea è un impegno part-time se paragonato alle fatiche per arrivare a conquistare il titolo nazionale. Ogni anno, Barcellona e Real Madrid combattono aspramente per vincere La Liga e questo trofeo non potrà mai essere sacrificato nel tentativo di conquistare la corona di squadra regina d'Europa.
Quando si arriva alla chiusura dei giochi in Champions League, ogni anno ci troviamo anche nei mesi finali dei campionati nazionali in tutta Europa, con spesso un accumulo di impegni, specialmente quando una squadra si trova a competere per conquistare un treble o un poker, considerando anche le coppe nazionali.
Ne consegue quindi che una squadra campione d’Europa in carica continua a essere una squadra molto forte, capace di competere su più fronti e questo può portare spesso a una repentina caduta, quando un’eliminazione nella coppa nazionale e in Champions League si susseguono nell’arco di una settimana.
C’è anche l’aspetto dell’elevata pressione dei match di Champions League. Uno scivolone può essere fatale per decidere il risultato di una sfida e a volte sono i calci di rigore a dover decidere il vincitore, come appunto nella finale della scorsa edizione tra le due squadre di Madrid.
Lo scenario ideale sarebbe per una squadra mettere da parte il proprio campionato nazionale per concentrarsi solo sugli impegni europei, mentre è un costante gioco di equilibrio per gli allenatori che si trovano a dover gestire le formazioni tra infortuni e affaticamenti, per non parlare della lista zeppa di partite in programma.
Un’impresa impossibile?
Uno slogan per un’azienda del mondo dello sport potrebbe recitare: nulla è impossibile. Difendere un titolo in Champions League è verosimile, anche se nessuna squadra ci è riuscita in 26 anni; magari questa è la stagione in cui il Real Madrid riuscirà a interrompere questo particolare trend.
Comunque, è sempre improbabile che una squadra riesca a confermarsi campione. Nessuna squadra è mai nettamente favorita per vincere un torneo di questo livello e ci sono sempre molte altre squadre pronte a dare il massimo per portare a casa la Champions League.
Come già detto, possiamo aspettarci che le squadre inglesi possano riemergere come serie candidate alla vittoria finale, con la doppia minaccia dalla Germania sempre più concreta per le stagioni a venire. La Juventus e il PSG potrebbero soffrire per la mancanza di competitività nei loro rispettivi campionati, lasciando alle squadre spagnole il ruolo di condurre le danze.