La partita più interessante della trentesima giornata di Premier League è sicuramente Arsenal-Manchester United, in programma domenica alle 17.30 all’Emirates. La classifica vede le due squadre separate da un solo punto, con i Gunners a inseguire il quarto posto occupato, al momento, dai Red Devils.

Abbiamo parlato, in esclusiva, della sfida clou per la zona Champions League con uno che di Arsenal se ne intende, avendo giocato nella squadra, guidata allora da Arsene Wenger, per due stagioni, conquistando una FA Cup e arrivando in finale di Champions League. 

Arturo Lupoli, attaccante bresciano classe 1987 in forza alla Fermana, in Serie C, ha una storia davvero particolare, come lui stesso ci racconta: “Avevo 16 anni e giocavo a Parma. Gli osservatori dell’Arsenal vennero a venire alcune mie partite con i ducali nell’anno in cui vincemmo lo scudetto Allievi nazionali; mi avevano già seguito durante le finali dell’Europeo Under 17 in Portogallo.

Liam Brady era il capo del settore giovanile: parlò prima con la mia famiglia, poi con i miei procuratori e fece un’offerta per trasferirmi a Londra. Anche il Tottenham si era interessato a me; il Parma mi offrì un contratto per rimanere, ma il club era vicino al fallimento e, quindi, nell’estate del 2004 decisi di accettare l’offerta dell’Arsenal. Iniziai subito la stagione nel ritiro in Austria con la prima squadra”. 

Una squadra stellare, reduce dal trionfo in Premier League: l’Arsenal degli Invincibili. “Wenger era una persona molto perbene, parlava con tutti, con i più giovani come con i più esperti – ricorda Lupoli -. Fu subito molto gentile con me: mi spiegò la loro mentalità e ciò che si aspettava da me. Un allenatore fantastico, cercava sempre di far giocare la squadra, di farle imporre il proprio gioco. Si affidava ai giocatori più esperti per trasmettere la sua filosofia: Pires, Henry e Vieira, ma anche Campbell, Ljungberg e Ashley Cole”. 

Una squadra di campioni in campo e fuori, come Arturo ci tiene a raccontare: “Quando entri nello spogliatoio dell’Arsenal respiri subito un’aria diversa. Il nostro era un Arsenal con tanti francesi in rosa e si sentiva molto la loro influenza sul resto del gruppo. I leader della squadra mi accolsero benissimo: i primi giorni Henry e Vieira, parlando in italiano, mi dissero che qualsiasi problema avessi avuto, avrei potuto rivolgermi a loro”. 

Nel video, il successo dei Gunners contro il Bayern nella stagione 2004/2005.

bbiamo quindi chiesto a Lupoli un suo parere sull’Arsenal di oggi: “È una squadra in evoluzione: con il nuovo allenatore e il cambiamento, dopo tanti anni di Wenger, questa è, comunque, una stagione di assestamento. L’Arsenal di Emery è una squadra giovane, con dei campioni di primissimo livello: ha due attaccanti straordinari come Lacazette e Aubameyang; Ozil, per me rimane, uno dei più forti calciatori in circolazione, anche se quest’anno non ha giocato con continuità.

Guendouzi è un centrocampista con un gran futuro davanti. L’Arsenal ha l’obbligo di arrivare tra le prime quattro, e prevedo una lotta serrata con Chelsea e Manchester United; le tre davanti mi sembrano già staccate, ma l’Arsenal deve fare di tutto per arrivare a disputare la Champions League. La squadra di Emery deve, a mio parere, puntare anche a vincere l’Europa League, un trofeo molto prestigioso che sarebbe bello vedere alzato al cielo dall’Arsenal”.

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L’entusiasmo per la recente vittoria in Champions League contro il Paris Saint Germain e il clima disteso portato da Ole Gunnar Solskjaer nello spogliatoio potrebbe favorire il Manchester United nello scontro diretto di domenica secondo l’ex attaccante dei Gunners: “I Red Devils hanno una spinta in più che deriva dai risultati, mentre l’Arsenal ha sprecato una grande occasione la scorsa settimana con il rigore sbagliato da Aubameyang a tempo scaduto: vincere a Wembley con il Tottenham avrebbe dato una carica in più alla squadra di Emery, nella corsa alla Champions League.

Con tante partite ancora da giocare, comunque, tutto è ancora possibile in chiave europea”. 

Quando gli chiediamo che tipo di partita si aspetta, Lupoli ha le idee chiare: “Mi aspetto una classica sfida tra Arsenal e Manchester United: combattuta, con tanto agonismo, che potrebbe essere risolta, come spesso accade, dalla giocata di un campione. Determinanti saranno la voglia e la determinazione che le due squadre metteranno in campo per ottenere il risultato.

Una partita da tripla, come si diceva un tempo, anche se il Manchester United è in una condizione psicologica sicuramente migliore: la vittoria di Parigi, per il modo in cui è stata conquistata, sarà un trampolino importante per l’ultima parte del campionato della squadra di Solskjaer”.

Per le scommesse calcio, abbiamo quindi chiesto, come di consueto, ad Arturo Lupoli un suo pronostico per Arsenal-Manchester United di domenica: “Alla fine potrebbe finire con un pareggio. Se dovessi scommettere su un risultato esatto direi 2-2. Comunque, a prescindere dal punteggio, mi aspetto una partita ricca di gol”.

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Nonostante siano passati tredici anni da quando Lupoli ha lasciato l’Arsenal, il suo rapporto con i tifosi e con il club di Islington è ancora vivo: “Ogni tanto su Instagram mi scrivono ancora e mi mandano foto di alcune mie partite, come l’esordio in Premier, la finale che abbiamo giocato contro il Barcellona in Champions League o quella della finale di FA Cup vinta nel 2005 a Cardiff contro il Manchester United.

Un ricordo bellissimo, un legame molto forte: ogni tanto ritorno a Londra a vedere qualche partita e, quando mi fermo nello store dell’Arsenal, mi fa piacere vedere sempre tante facce conosciute. È sempre bello, è un rapporto speciale con una delle squadre che ha fatto la storia del calcio e i tifosi sono una parte stupenda di questo club.
 

Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.