Poche cose fanno pensare al Regno Unito come la vista di un bersaglio per freccette, magari all’interno di uno dei classici pub del paese di Sua Maestà. Ma a differenza di altre opzioni di intrattenimento, il gioco delle freccette (a cui ci si riferisce sempre più spesso con il termine inglese, darts) è diventato molto popolare in tutto il mondo, ricevendo un’esposizione mediatica incredibile.

Son festeggia un gol, mimando il lancio di una freccetta!

Certo, forse non è ancora arrivato il momento per i lanciatori di esibirsi sul palcoscenico dei Giochi Olimpici, ma se la crescita del movimento dovesse continuare con il trend attuale, non è così improbabile che questo accada in tempo breve.

Le regole delle freccette

Essendo un gioco prettamente britannico, è quasi logico che le regole siano state stabilite da quelle parti e che quindi le norme utilizzate in tutto il mondo sono quelle messe giù dalla BDO, la British Darts Organization.

Il bersaglio più comune è quello che viene detto in gergo “l’orologio”, solitamente fatto in fibra vegetale, per permettere una migliore penetrazione della punta delle freccette.

Tutti pazzi per le freccette

Quanti punti vale fare centro con la freccetta

Il bersaglio circolare viene suddiviso in 20 spicchi con numerazione non consecutiva e ha al centro un piccolo cerchio, detto bullseye (o “centro pieno”), che vale 50 punti. Il bullseye a sua volta ha attorno un altro cerchio con diametro maggiore (più genericamente detto “centro”), che di punti ne vale 25.

A partire da questi due si estendono gli spicchi, che sono interrotti solo da due cerchi concentrici. Il primo è detto “anello del triplo”, perché quando viene colpito permette di triplicare il punteggio dello spicchio che attraversa, mentre quello più esterno è l’anello del doppio, che rappresenta anche il limite del bersaglio: qualsiasi freccia esterna all’anello del doppio vale 0.

Le freccette si lanciano da 2,37 metri di distanza

Secondo le regole, il bersaglio deve essere posizionato con il centro all’altezza di 173 cm. La linea di tiro, che si chiama “oche”, deve essere invece posta a 237 cm dal livello superficiale del bersaglio. Questo significa che se dietro il bersaglio c’è uno spessore o se il bersaglio stesso sporge troppo dal muro (o dalla superficie su cui è appoggiato) l’oche deve essere spostata di conseguenza. V

ale la pena di sottolineare che la distanza di 2,37 metri è in realtà una scelta di compromesso, perché in giro per il mondo si utilizzavano spazi diversi tra giocatore e bersaglio e alla fine si è arrivati a quella che si utilizza al giorno d’oggi.  

Le freccette possono essere con la punta in acciaio, ma esiste anche la versione con la punta in silicone (soft darts), che non viene ovviamente utilizzata con il classico bersaglio, ma con uno elettronico.

Le freccette sono composte dunque dalla punta, dal cilindro (la parte con il peso), dall’asta e dalle ali. I materiali utilizzati sono diversi e variano dal legno, con cui erano costruite tutte le freccette in passato, a quelli più moderni, dal peso variabile e dalle qualità aerodinamiche.

Per Darts si intende la sfida uno contro uno

L’elenco dei giochi che si possono fare con freccette e bersaglio è pressoché infinito, ma quando si parla di “Darts” si intende comunemente la variante di gioco a due, in cui a ogni giocatore vengono date tre freccette per turno.

 i darts

Quando si vince nelle freccette

L’obiettivo del gioco è quello di ridurre a zero un punteggio di partenza, che nella versione più celebre è di 501. Attenzione, perché il giocatore deve arrivare precisamente a zero, non a uno e neanche sotto, ma soprattutto deve farlo con un tiro che colpisca il centro o l’anello del doppio.

Questo processo, che in gergo viene detto “checking out” è quello che porta alla vittoria. Alcune varianti prevedono anche che per cominciare a sottrarre i punti il giocatore debba partire (oltre che chiudere) con una freccetta nell’anello del doppio e solitamente queste versioni fanno partire il punteggio da 301.

Come punteggi di partenza sono utilizzati anche 701 e 1001, con quest’ultimo che è quello caratteristico delle partite che si giocano due contro due. 

La partita perfetta darts

Il numero minimo di lanci per terminare una partita da 501 punti è di nove. Solitamente l’obiettivo è quello di effettuare due round perfetti (sei tripli 20) da 360, per poi rimanere con 141 punti per la chiusura. Dovendo chiudere con un centro o con un doppio, il checkout in questi casi è di solito composto da triplo 20 (60), triplo 19 (57) e doppio 12 (24), ma le combinazioni per chiudere la partita sono parecchie.

Una delle preferite dei giocatori e del pubblico è quella che prevede tre round da 167 punti (ovvero triplo 20, triplo 19 e centro pieno, 60+57+50), che viene considerata da molti la partita a freccette perfetta.

I tornei del World Gran Prix, organizzati dalla PDC (Professional Darts Corporation) si giocano con il formato da 501 punti, con eliminatorie che si giocano al meglio dei cinque round, che poi diventano sette, nove e undici, fino alla finale che premia chi porta a casa per primo sette round su tredici.

La Premier League delle freccette

A proposito della PDC, a partire dagli anni Novanta c’è stata una scissione da parte di alcuni giocatori che hanno lasciato la WDF (World Darts Federation) per fondare appunto la PDC, in una mossa che ricorda molto quella con cui è nata la Premier League nello stesso periodo. E nonostante tre decenni di convivenza, alla fine la scena se l’è presa proprio la realtà più recente, considerando che per montepremi e per audience la PDC sta dominando il mondo delle freccette.

Il montepremi del Mondiale delle freccette

Il torneo più celebre del mondo è dunque il PDC World Darts Championship, che nel 2024 è arrivato alla sua trentunesima edizione.

Il torneo, che come tradizione si è giocato sotto Natale ed è terminato a inizio anno nuovo, ha visto la vittoria dell’attuale numero uno del mondo e favorito per le scommesse live, l’inglese Luke Humphries, che in finale ha battuto per 7 set a 4 il connazionale Luke Littler, che a 17 anni ancora da compiere è stato la sorpresa dell’evento.

Humphries ha così portato a casa 500mila sterline, un quinto del montepremi totale del torneo, 2,5 milioni di sterline.

Per tutti però sarà difficile eguagliare i risultati della leggenda del WDC, quel Phil Taylor che si è imposto nell’evento per ben 16 volte, record anche per le relative scommesse sportive sull'evento, tra l’edizione del 1995 e quella del 2013, arrivando anche cinque volte secondo e portando a casa, prima della scissione, anche due volte il campionato mondiale della BDO.

Ma come dimostra il giovanissimo Littler, le nuove generazioni hanno davvero tutto ciò che serve per… fare centro!!!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.