Lo chiamano Derby d’Italia e lo scontro tra Juventus e Inter nel corso degli anni è stato parecchio intenso, con alcune situazioni (dentro e fuori dal campo) che hanno esacerbato la rivalità tra i due club. Rivalità che spesso e volentieri si trasferisce anche sul mercato, con lotta dura per gli stessi obiettivi di mercato. A volte l’hanno spuntata i bianconeri (come con Kulusevski), altre i nerazzurri (il caso di Lukaku).

Quello che è complicato è invece vedere calciatori che passano dall’una all’altra parte della barricata, come dimostra il fallito scambio tra Vucinic e Guarin, mandato all’aria…dai tifosi, che erano contrari all’operazione. Ma per quanto raro, accade che qualcuno si trasferisca direttamente dalla Continassa ad Appiano Gentile…

Paulo Dybala

Zlatan Ibrahimovic

Patrick Vieira

Serena, Peruzzi e gli altri

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Paulo Dybala

E l’ultimo in ordine di tempo è Paulo Dybala. La Joya, in bianconero dal 2015, non ha trovato l’accordo con la Juventus per il rinnovo del suo contratto in scadenza a giugno 2022, potendo così firmare a parametro zero con qualsiasi club. Musica per le orecchie di Beppe Marotta, uno che anche attraverso i parametri zero di qualità (Pirlo, Pogba, Emre Can) ha fatto la fortuna del club torinese, aprendo il ciclo dei nove scudetti consecutivi degli anni Dieci del nuovo millennio.

E infatti l’amministratore delegato nerazzurro, sempre favorito per le quote scudetto, ha subito lanciato l’attacco all’argentino, che peraltro conosce molto bene, visto che è stato proprio lui a portarlo alla Juventus, versando 40 milioni al Palermo che lo aveva scoperto in Argentina.

Il gol di Dybala all'Italia!

Davanti ad un incomprensibile ostracismo della Juve di Maurizio Arrivabene nei confronti dell'ex capitano, il corteggiamento è andato a buon fine anche perché l’Inter poteva offrire sia la possibilità di rimanere in Italia, ormai una seconda casa per l’ex numero 10 bianconero, che di giocare la Champions League, habitat ormai frequentato da quasi un decennio e che la Joya non aveva intenzione di abbandonare.

Dunque, per un motivo o per l’altro, i nerazzurri sembravano avere più appeal della Roma (che è in Europa League) o delle inglesi e delle spagnole.

Come spesso accade, però, il colpo davvero eccezionale alla fine lo fa Mou!

Zlatan Ibrahimovic

Impossibile dimenticare quanto avviene nell’estate 2006. La scure di Calciopoli si abbatte sulla Juventus e i bianconeri finiscono in Serie B. Molti campioni, quelli più legati alla maglia come Del Piero, Buffon, Nedved e Trezeguet decidono di accompagnare la Signora nel viaggio tra i cadetti. Altri però abbandonano la nave prima che affondi per qualche mese in cadetteria. E tra questi c’è Zlatan Ibrahimovic.

Lo svedese è arrivato a Torino nel 2004, dimostrandosi subito decisivo. Nei due scudetti dell’era Capello, poi revocati, il suo impatto è tremendo. Ma Zlatan la B non vuole vederla neanche in cartolina e, per la rabbia dei tifosi bianconeri, si accorda con il nemico di sempre. La Juventus può farci poco e per 26 milioni di euro lo svedese si ritrova a San Siro.

Ibra con la maglia dell'Inter

La sua esperienza all’Inter è decisamente vincente, con tre scudetti portati a casa da protagonista (con tanto di vittoria nella classifica cannonieri) e due Supercoppe. Con la maglia nerazzurra, però, non segnerà mai alla Signora. E, beffa delle beffe, alla fine Ibra si perde…il Triplete, impensabile per le quote Serie A.

Dopo la prima stagione con Josè Mourinho, il centravanti passa al Barcellona. E il resto…è leggenda nerazzurra.

Patrick Vieira

Ibra però non è l’unico ad andarsene da Torino in direzione Milano (nerazzurra) in quella torrida estate. Tra i calciatori della Juventus che a finire in Serie B non ci pensano neanche c’è anche Patrick Vieira. Il francese, campione del mondo nel 1998 e d’Europa nel 2000 con la sua nazionale, aveva lasciato l’Arsenal nel 2005 dopo essere stato uno dei leader degli Invincibili di Wenger.

Il fortissimo centrocampista francese!

Nella sua prima e unica stagione in bianconero il centrocampista transalpino vince lo scudetto, ma quando le cose si mettono male per la Signora decide di andarsene anche lui all’Inter.

I nerazzurri lo acquistano per 9,5 milioni di euro e si godono le ultime grandi stagioni di Vieira, che torna a San Siro (avendo già giocato da giovanissimo anche con il Milan) a 30 anni appena compiuti.

Per lui titoli vinti sia con Mancini che con Mourinho, ma persino il francese, pur iniziando la stagione del Triplete all’Inter, si perde la festa: a gennaio 2010 passa infatti al Manchester City, dove si dovrà "accontentare" di vincere la FA Cup nella stagione del suo addio, ma, in compenso, inizia con le società del gruppo City una straordinaria carriera da manager.

Serena, Peruzzi e gli altri

Chi invece con l’Inter ha vinto eccome dopo essere arrivato dalla Juventus è Aldo Serena. Il centravanti di Montebelluna è una faccia celebre in nerazzurro, considerando che viene acquistato dalla Beneamata quando ha appena 19 anni e che rimane di proprietà del club, nonostante molti prestiti (tra cui quello al Milan) fino al 1985, anno in cui passa alla Juventus.

A Torino però ci resta solo due stagioni, tornando in nerazzurro nel 1987. Sarà uno dei protagonisti dello Scudetto dei record con in panchina Giovanni Trapattoni, segnando 22 gol e laureandosi capocannoniere nella stagione 1988/89, che riporta il titolo in casa Inter dopo quasi un decennio.

Il rigore sbagliato da Aldo Serena a Napoli!

Per lui anche la soddisfazione di vincere la Coppa UEFA 1991, prima di chiudere la carriera nel Milan di Fabio Capello.

Ci sono poi altri casi di calciatori passati dalla Juventus all’Inter senza risultati particolari. E se Kwadwo Asamoah o Salvatori Schillaci non sono esattamente miti bianconeri, ci sono calciatori che hanno scritto la storia con la Signora e poi hanno fallito nella Milano nerazzurra.

Vengono in mente i nomi di Pietruzzo Anastasi, tre campionati alla Juventus e una Coppa Italia all’Inter, o di Angelo Peruzzi, leggendario estremo difensore della seconda Champions League juventina ma durato appena un anno in nerazzurro, ma anche di Edgar Davids, altro protagonista degli anni vincenti di Lippi che fa appena una comparsata ad Appiano Gentile.

Ma il “tradimento” più importante, seppure non vincente, è quello di Marco Tardelli. Il campione del mondo 1982 vince tutto quello che c’è da vincere (cinque scudetti, due Coppe Italia, una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe e una Coppa UEFA) con addosso il bianconero, che indossa dal 1975 al 1985.

Peruzzi a Francoforte

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 11 giugno 2022.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.