Da essere “il figlio di Enrico Chiesa” a diventare semplicemente Federico. La parabola dell’attaccante della Juventus e della nazionale italiana lo ha portato a trasformarsi da promessa a certezza del calcio tricolore. Si parla infatti di un calciatore classe 1997, che a 26 anni ha giocato 278 partite e segnato 64 gol con i club, a cui si aggiungono le 7 reti in 45 partite in nazionale.

Con la maglia bianconera Chiesa è a quota 30 marcature in 125 match disputati; a questi numeri va attribuito un peso speciale, visto che Federico Chiesa è stato spesso decisivo, con la Nazionale e la Juve, nello sfide ad eliminazione diretta, un po' come Boniek tra coppe europee e Mondiali '82!

La carriera da calciatore di Federico Chiesa comincia in una delle città in cui ha giocato suo padre, ovvero Firenze. Ad appena cinque anni il futuro azzurro entra nel vivaio della Settignanese, la squadra di Coverciano e un lustro dopo passa nel settore giovanile della Fiorentina, dove comincia a mettersi in luce soprattutto quando fa parte degli Allievi Nazionali.

Federico Chiesa esordisce con Paulo Sousa

Dopo essere diventato una delle stelle della Primavera viola, Chiesa junior viene inserito in prima squadra dall’allora tecnico Paulo Sousa, che gli concede un debutto di quelli da brivido: nell’agosto 2016 l’attaccante parte dal primo minuto nella sfida tra la Fiorentina e la Juventus.

Che ci sia parecchia fiducia nei confronti del figlio di Enrico è immediatamente evidente. Le presenze complessive nella stagione 2016/17 sono ben 34, corredate da 4 reti, con la prima in carriera tra i professionisti che viene realizzata nella partita di Europa League contro il Qarabag. 

Il cambio in panchina, con l’arrivo a Firenze di Stefano Pioli, non cambia la situazione e Chiesa è protagonista anche con il nuovo tecnico, che lo schiera come esterno offensivo su entrambe le fasce nel suo 4-3-3, ma anche come quinto di centrocampo nelle occasioni in cui imposta la squadra con un 3-5-2.

Con la Fiorentina, Fede Chiesa vanta 153 e 34 reti

I numeri per il classe 1997 continuano a essere positivi, con 38 partite, 6 reti e 7 assist. Il salto di qualità per Chiesa arriva nella stagione 2018/19, agli ordini prima di Pioli e poi di Vincenzo Montella. L’attaccante si impadronisce definitivamente della fascia destra, ma aumenta la prolificità, con ben 12 gol (e 5 assist) in 41 partite.

Particolarmente positivo è il rendimento in Coppa Italia, dove realizza addirittura 6 gol in appena 4 match, compresa la doppietta con cui la Viola elimina il Torino e ben 3 dei 7 gol che i toscani rifilano alla Roma.

Anche nell’annata successiva Chiesa va in doppia cifra, con 11 marcature e 9 assist in 37 presenze, complice anche qualche partita in cui viene schierato da falso nueve. Ma stavolta ben 10 gol arrivano in campionato, con un’altra tripletta a referto, quella contro il Bologna.

L’estate 2020 però Chiesa diventa un caso, con la Juventus che si interessa al suo cartellino. Eppure a inizio ottobre termina la lunghissima esperienza dell’attaccante all’Artemio Franchi, dopo un gol e un assist nelle prime tre partite di campionato. Per Chiesa a Firenze 153 presenze in tutte le competizioni, 34 reti e 25 assist.

Federico Chiesa va alla Juve per 50 milioni

La Juventus paga parecchio il cartellino dell’attaccante, che viene ceduto con la formula del prestito biennale a 10 milioni, con obbligo di riscatto a 40, che possono diventare 50 con determinati bonus. L’esordio in bianconero contro il Crotone è bagnato da un assist, ma anche da un cartellino rosso.

Qualche giorno dopo arriva anche la prima in carriera in Champions League contro la Dinamo Kiev e sempre contro gli ucraini ma nel match di ritorno segna il suo primo gol con la Signora.

La prima stagione alla Juventus è quella in cui Chiesa regala le migliori prestazioni (numeri alla mano in carriera), visto che l’attaccante porta in dote alla squadra di Pirlo 14 gol e 10 assist in 43 partite, a cui si vanno ad aggiungere il gol e l’assist in tre match quando era ancora alla Fiorentina.

Tra le prestazioni più importanti ci sono quelle in Champions League nella doppia sfida agli ottavi di finale contro il Porto, in cui il classe 1997 segna un gol e l’andata e due al ritorno, trascinando la sfida ai supplementari, dove però poi i bianconeri si arrenderanno per i gol in trasferta.

L'infortunio di Federico Chiesa e la ripartenza

Chiesa è ormai pronto per prendersi un ruolo centralissimo nella nuova Juventus di Massimiliano Allegri, ma il destino ci mette lo zampino.

Prima un infortunio al bicipite femorale lo tiene fermo per qualche giornata e poi a inizio gennaio 2022 durante la partita contro la Roma l’attaccante subisce la rottura del legamento crociato del ginocchio sinistro dopo un contrasto con Chris Smalling e chiude quindi la stagione con 18 presenze, 4 gol e altrettanti assist.

Da esterno ad attaccante accanto a Vlahovic

Per rivederlo in campo bisogna aspettare novembre, ma anche la stagione 2022/23 è condizionata da parecchi infortuni, conseguenza di quello subito al ginocchio. Tra affaticamenti muscolari, irritazioni ai tendini e altri problemi con il ginocchio, Chiesa non può dare alla Juventus quello che vorrebbe e fa registrare 4 gol e 6 assist in 33 partite, molte delle quali però giocate da subentrato.

Il ritorno ad alti livelli arriva nella stagione 2023/24, in cui Allegri lo trasforma definitivamente in seconda punta, affiancandogli Dusan Vlahovic.

Il nuovo ruolo si addice parecchio all’attaccante, che vede la porta con maggior frequenza, come dimostrano, anche per le quote Serie A, i 7 gol (più 2 assist) in 25 presenze in campionato finora.

Federico Chiesa fondamentale in Azzurro!

Ma non si può raccontare la carriera di Chiesa prescindendo dalla nazionale. E di certo in azzurro Federico ha fatto più di papà Enrico, a partire dai numeri.

Per l’attaccante della Juventus dopo l’esordio arrivato nel marzo 2018 contro l’Argentina sono arrivate 45 presenze e 7 reti, comprese due marcature fondamentali nella vittoriosa cavalcata, da outsiders per le scommesse calcio, della squadra di Roberto Mancini negli Europei 2021.

Negli ottavi di finale Chiesa segna il gol contro l’Austria che vale il passaggio del turno e poi mette a segno la rete che apre le marcature nella semifinale contro la Spagna. Tra i figli d'arte calcio, con il gol all’Austria, tra l’altro, la famiglia Chiesa diventa la prima ad avere un padre e un figlio in grado di segnare nel campionato continentale.

Oltre alla vittoria degli Europei, Chiesa ha anche due terzi posti in Nations League, a cui si aggiunge il terzo posto anche agli Europei Under-21 del 2017.

E considerando che la carta di identità è dalla sua parte, il classe 1997 può sperare di raccogliere parecchie altre presenze e soddisfazioni con la maglia azzurra. 

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Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.