Il football americano è uno sport molto popolare, non solo nel suo luogo di nascita, ma un po’ in tutto il mondo. Si tratta però di una disciplina in cui il contatto è fondamentale, per non dire pesante, vista la necessità di placcare l’avversario per interrompere l’azione.

Dunque, nel corso dei decenni si sono sviluppate diverse versioni del football che mantengono l’impianto di gioco e le regole di quello che tutti conoscono, ma che allo stesso tempo cercano di ridurre o di eliminare del tutto il contatto.

Esiste il touch football, in cui per interrompere il down basta toccare l’avversario che ha il possesso del pallone, ma soprattutto il flag football che, come suggerisce il nome stesso, implica la presenza di una bandierina. Questa bandierina è attaccata alla cintura dei giocatori e l’interruzione dell’azione avviene quando viene sfilata a chi ha il pallone.

La bandierina del Flag Football

Quando e dove nasce il flag football

La nascita del flag football viene comunemente localizzata nella base militare statunitense di Fort Meade, nel Maryland, con la prima partita ufficiale che viene disputata nel 1940.

Il gioco ha origine come passatempo per il personale militare, considerando che i contatti del football vero e proprio sono troppo pericolosi e che in periodo di guerra (o quasi) non era il caso di farsi male giocando.

Dopo la fine del secondo conflitto mondiale due insegnanti dell’Arizona, Porter Wilson e Norman Adams, hanno inventato le cinture e le bandiere che sono quelle che vengono utilizzate ancora oggi nelle diverse versioni dello sport.

In quanti si gioca a flag football

Già, perché a voler provare a dare una descrizione generale del flag football non è detto che ci si riesca. Il punto principale è che le regole sono molto simili a quelle del football americano, ma poi ogni versione aggiunge o toglie qualcosa, anche perché non esiste un organismo internazionale che decide quali sono le norme, sebbene il flag football sia comunque sotto l’egida della International Federation of American Football.

Per quanto riguarda i tanti elementi di diversità, si può partire dal numero di giocatori, che non è codificato. Esistono diverse versioni, a partire da 4 per terminare con 9 giocatori in campo, anche se quella più diffusa al momento attuale è quella a 5 giocatori, di cui si tiene anche il campionato mondiale, con gli Stati Uniti, naturalmente, sempre favoriti per le scommesse sportive.

Il punteggio e le dimensioni del campo di flagfootball

Ci sono poi differenze per quanto riguarda il punteggio, perché alcune versioni prevedono i calci e altre no, così come non tutte quante prevedono la possibilità di effettuare una conversione dopo il touchdown, che quando esiste può dare 1, 2 o 3 punti a seconda del regolamento applicato.

Anche sulle dimensioni del campo da gioco non c’è uniformità. Di solito, visto anche il numero ridotto di persone, si gioca su un campo da 40 yard per 18, ovvero le dimensioni del terreno del football canadese, che sono un terzo di quelle di un campo di football regolamentato dalla NFL, ma esistono comunque versioni in cui si gioca a campo “pieno”.

E sempre a proposito del terreno di gioco, non è detto che serva per forza un campo da football in erba, perché esistono anche varianti giocate sulla sabbia.

Una sfida di flag football

Una delle distinzioni più importanti è quella che riguarda il ruolo del lineman. Esistono varianti in cui i linemen, come avviene nella NFL, non possono ricevere passaggi, ma anche altre in cui invece possono eccome.

E persino il contatto, che nella pratica iniziale non era previsto, può fare capolino. Nel flag football senza contatto non esistono blocchi, i difensori non possono ostacolare chi ha il pallone ma solo provare a togliergli la bandiera senza toccare l’avversario.

Allo stesso modo, chi attacca non ha modo di bloccare con le mani i tentativi dei difensori. Quando invece il contatto è consentito, ci si limita ai blocchi all’altezza del busto e alla possibilità per il difensore di ostacolare la strada di chi attacca per provare a togliergli la bandierina.

Il Flag Football alle Olimpiadi del 2028

Insomma, tante varianti diverse per uno sport che comunque si sta diffondendo parecchio, sia come disciplina propedeutica al football che come gioco a sé. E a dimostrarlo c’è il fatto che ai Giochi Olimpici del 2028, che si terranno a Los Angeles, è prevista l’inclusione del flag football come evento dimostrativo, con tanto di approvazione già ricevuta dal CIO.

Ed è interessante notare come sia stata la stessa NFL a farsi promotrice della questione, dimostrando come il flag football venga considerato il punto di partenza per chi poi in futuro potrà passare al football.

Un'immagine di una sfida di flag football

Esiste comunque già da un pezzo il campionato mondiale di Flag Football, che è nato nel 2002, si svolge ogni due anni e che è arrivato alla sua decima edizione, che si è tenuta nel 2021 in Israele.

Neanche a dirlo, a farla da padrone nell’albo d’oro sono gli Stati Uniti, che hanno vinto il torneo cinque volte, le ultime quattro delle quali consecutive per le scommesse live, mentre le altre edizioni sono andate tre volte all’Austria e una ciascuno a Francia e Canada.

Flag Football Italia

E l’Italia? Anche nel nostro paese il flag football sta prendendo parecchio piede. Alle nostre latitudini si gioca su un campo da 50 yard più le due zone di meta, con due tempi da 20 minuti ciascuno, sei punti per il touchdown e uno o due per la trasformazione, a seconda che la si tenti partendo dalle 5 o dalle 12 yard.

La disciplina si pratica anche a livello giovanile, con tre categorie (Under 13, 15 e 17), e in un campionato senior, che viene organizzato dalla LIFF, la Lega Italiana Flag Football.

A supervisionare il tutto è però la FIDAF, la Federazione Italiana di Football Americano, che organizza anche campionati femminili. La diffusione sempre maggiore di questo sport ha portato anche a risultati importanti per la nazionale, che si è particolarmente distinta nelle ultime edizioni del campionato del mondo maschile.

I risultati degli Azzurri ai Mondiali di flag football

Gli Azzurri sono infatti arrivati due volte terzi, nel 2010 in Canada battendo i padroni di casa (e detentori del trofeo) nella finale di consolazione, e nel 2014, avendo di nuovo la meglio sui canadesi nell’edizione che si è disputata nel nostro paese.

Nel 2021 l’Italia è arrivata quarta, arrendendosi solo per un punto al Messico in semifinale e poi perdendo la finalina contro Panama. Ma per il 2024 in Finlandia il nostro movimento sembra promettere molto bene. E chissà che tra un decennio o giù di lì il flag football non ci regali anche qualche bella medaglia a cinque cerchi!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.