La vita e la carriera di Franco Morbidelli hanno due set di colori: il bianco, il rosso e il verde della bandiera italiana e il gialloverde di quella brasiliana. Il pilota della Yamaha è infatti molto fiero di entrambe le sue nazioni di origine, quella di papà Livio e quella di mamma Cristina.
Morbidelli primo allievo della VR46 Academy
Il ruolo di Team Italia e di Gresini nella carriera di Franco
Il salto di Morbidelli in MotoGP
Morbidelli, nato nel 1994, corre con entrambe le bandiere sul casco, anche se al momento di scegliere la nazionalità definitiva per la licenza ha deciso che l’essere nato a Roma aveva…la precedenza. Il talento dell’italo-brasiliano è sempre stato abbastanza chiaro a tutti, ma la sua carriera, che lo ha portato dalle serie minori al MotoMondiale, con tanto di vittoria nella categoria Moto2 nella stagione 2017, non è esattamente stata semplice come ci si può aspettare. Anzi…
Morbidelli primo allievo della VR46 Academy
Tutto comincia quando papà Livio, ex pilota (e non parente dei Morbidelli della Formula 1, Giancarlo e Gianni), si accorge del potenziale di Franco e decide di affidarlo alle cure…del migliore. Ad appena 10 anni i Morbidelli si trasferiscono a Tavullia, dove Franco diventa il primo allievo di quella che poi sarebbe diventata la celeberrima VR46 Academy, anche grazie alla conoscenza di Graziano Rossi, papà di Valentino ed ex collega di Morbidelli senior.
Ma nonostante un accordo con la Pramac ad appena 12 anni, i problemi economici si fanno sentire. La famiglia Morbidelli non ha le risorse necessarie per aiutare Franco a diventare un pilota professionista e nel gennaio 2013 la vita del pilota, all’epoca diciannovenne, cambia totalmente con il papà che si lascia andare.
Un colpo duro, durissimo, un qualcosa che Franco si porta ovviamente appresso ancora oggi. Da quel dramma, però, il pilota romano ha saputo aggiungere al suo talento motivazioni ulteriori, quasi feroci, che lo hanno portato dove è ora. Anche grazie all’aiuto di parecchi amici, ma non solo.
Il ruolo di Team Italia e di Gresini nella carriera di Franco
Tutta la famiglia “allargata” legata a Valentino Rossi è stata la roccia su cui Morbidelli si è potuto poggiare nei momenti peggiori, ma anche la federazione, riconoscendone le potenzialità, si è prodigata per permettergli di mettersi in mostra nonostante la mancanza di sponsor personali. Proprio attraverso il programma del Team Italia, “Morbido”, come lo chiamano tutti, vince il titolo europeo della Stock 600.
Ma è un altro vero mito della moto italiana, il compianto Fausto Gresini, a dargli l’opportunità che cambia tutto. Nella stagione più complicata della sua carriera, quel terribile 2013, Morbidelli può esordire nel MotoMondiale, in categoria Moto2.
Gresini gli offre l’opportunità di guidare la Suter nel Gran Premio di San Marino attraverso una wild card, per poi ripetere l’operazione anche nelle due gare di fine stagione, quelle in Giappone e nella Comunità Valenciana. È l’inizio di un percorso di crescita che è inesorabile. Nella stagione 2014 diventa pilota del team Italtrans, alla guida di una Kalex.
Dopo alcune gare di assestamento arrivano i primi ottimi risultati, con una fila di piazzamenti in top ten nelle gare della seconda metà di stagione e con l’undicesimo posto nella classifica mondiale. L’anno dopo continuano le buone prestazioni, prima che una brutta frattura di tibia e perone in allenamento lo costringa a saltare alcuni GP e a fargli concludere la stagione al decimo posto.
Morbidelli Campione nel 2017
Nella stagione 2016 c’è il cambio di scuderia: la moto è sempre una Kalex, ma il nuovo team è la Marc VDS Racing, con come compagno di squadra Alex Marquez. Dopo un inizio non incoraggiante, Morbidelli comincia a salire sul podio nel GP di Olanda e praticamente…non smette più.
Nella seconda parte del mondiale infila sette piazzamenti in top 3, cinque dei quali consecutivi, arrivando secondo in Austria, Gran Bretagna, Australia e Malesia. Il momento è quello buono e infatti il 2017 è la stagione della consacrazione definitiva. Che inizia con la prima vittoria in carriera, in Qatar, subito accompagnata dai trionfi, a sorpresa per le scommesse motori in Argentina e Texas. Con una partenza così, il titolo mondiale non è praticamente mai in discussione.
A fine stagione le vittorie saranno ben otto, accompagnate da quattro podi, con la corona iridata conquistata davanti allo svizzero Luthi con un vantaggio di oltre sessanta punti.
Il salto di Morbidelli in MotoGP
Come tutti quelli che vincono il mondiale in Moto2, però, arriva il momento della scelta: rimanere nella categoria cadetta o provare in quella regina? Morbidelli decide che è ora del grande salto ed esordisce in Moto GP, sempre rimanendo nella Marc VDS Racing con una moto Honda e in coppia proprio con Luthi. Sarà il miglior esordiente della stagione 2018, con il quindicesimo posto in classifica generale e con un buon ottavo posto in Australia.
La stagione successiva arriva invece il passaggio al Team Petronas, stavolta in sella a una Yamaha e con come compagno Fabio Quartararo. Le prestazioni migliorano, con una buona sfilza di quinti posti e ottime sensazioni generali, che vengono confermate nella strana stagione 2020.
L’anno dell’emergenza mondiale costringe gli organizzatori a un mondiale più corto e la sorte toglie di mezzo Marc Marquez, che si infortuna nella prima gara. Ad approfittarne sono il futuro campione del mondo Joan Mir e Franco Morbidelli, che si danno battaglia per tutta la stagione. L’italiano vince la sua prima gara a San Marino e si ripete anche a Teruel e nella Comunità Valenciana, ma non basta, perché lo spagnolo, pur con una sola vittoria, si impone incredibilmente per le relative quote delle scommesse sportive grazie a una maggiore continuità di risultati.
Franco Morbidelli e Vale
La stagione 2021 è quella della realizzazione di un sogno: il compagno di scuderia di Morbidelli diventa Valentino Rossi, maestro e amico del pilota romano. Peccato però che i risultati siano altalenanti, con un podio in Spagna, prima di un infortunio in allenamento. “Morbido” è costretto a saltare cinque Gran Premi e quando torna in pista lo fa con una nuova moto, perchè la Yamaha lo ha inserito nella squadra ufficiale al posto di Maverick Viñales.
Le ultime gare della stagione non sono troppo positive, ma considerando che è arrivata la conferma anche per il 2022, in coppia con il già ex compagno di squadra in Moto2 e attuale campione del mondo in carica Fabio Quartararo, la scuderia giapponese su di lui ci conta eccome. E Franco Morbidelli vuole ricambiare la fiducia riposta in lui, perchè nessuno più del classe 1994 italo-brasiliano sa cosa voglia dire avere qualcuno accanto nei momenti più complicati…
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.