Lo sport è sempre una battaglia, ma in alcuni casi…è una lotta. E quella della sopraffazione a mani nude dell’avversario è una disciplina antica e gloriosa, che è entrata a far parte del calendario dei Giochi Olimpici moderni dal 1896 come lotta greco-romana e dal 1904 come lotta libera.
L'inizio di Chamizo con la divisa di Cuba
2019: miglior lottatore libero dell'anno
Pronto per Tokyo: categoria 74kg
L’Italia al riguardo ha una certa tradizione e nel corso degli anni gli azzurri hanno confermato la bontà della nostra scuola, con 19 medaglie (6 ori) nella lotta greco-romana e 2 (un oro e un bronzo) nella lotta libera.
Proprio in quest’ultima disciplina cercherà di regalare un sogno a tutta Italia Frank Chamizo, classe 1992, che già a Rio de Janeiro è riuscito a salire, a sorpresa per le scommesse sportive, sul podio ottenendo un bronzo.
L'inizio di Chamizo con la divisa di Cuba
Una storia particolare la sua, perché Chamizo ha avuto un’infanzia perlomeno atipica. Nato a Matanzas, Cuba, è cresciuto tra mille difficoltà. Una situazione non semplice, che però non ha impedito al giovanissimo Frank di trovare immediatamente la sua strada, che è quella della lotta libera.
Ad appena 18 anni si impone nei Campionati Panamericani nella categoria 55kg e ottiene un clamoroso bronzo ai mondiali di Mosca. Il destino però gli riserva una delusione incredibile. Quando non riesce a rientrare nella categoria 55kg la federazione cubana gli commina una sentenza pesantissima: due anni di squalifica. Un qualcosa che può distruggere la carriera di Chamizo, che però ha un vero e proprio angelo custode.
L'angelo custode Dalma Caneva
Che ha la divisa della nazionale italiana e si chiama Dalma Caneva. Anche lei è lottatrice e i due si sono conosciuti qualche anno prima. Nel 2011 arriva il matrimonio, che permette a Chamizo anche di prendere la cittadinanza italiana. È una vera e propria rinascita, perché sotto il tricolore l’atleta può tornare a lottare. E i risultati si vedono, perché già nel 2015 è incetta di medaglie.
Oro agli Europei Under 23, argento ai giochi europei e soprattutto l’oro ai mondiali a Las Vegas, nella categoria 65kg, quella in cui avrebbe potuto lottare per Cuba se non ci fosse stata la squalifica.
Il bronzo a Rio 2016
Il 2016 è l’anno della consacrazione. Oro agli Europei a Riga e bronzo ai Giochi Olimpici a Rio de Janeiro, dove Chamizo si ferma solo di fronte all’azero Asgarov. Certo, l’anno è un po’ meno memorabile dal punto di vista personale, perché Frank e Dalma decidono di separarsi, ma per fortuna i due restano comunque in ottimi rapporti.
Nel 2017 arriva invece una doppietta storica. Chamizo fa l’ennesimo salto di categoria, passando ai 70kg. Il che non gli impedisce di confermarsi sia a livello europeo, vincendo a Novi Sad, che mondiale, con il bis a Parigi. Ma si può fare addirittura meglio.
Nel 2018 il classe 1992 si lancia ancora più in alto, perché la categoria è quella dei 74kg. Il tris mondiale non riesce, perché a Budapest Chamizo arriva soltanto quinto. E anche agli Europei in Russia la scalata si ferma in semifinale, con la conquista del bronzo.
2019: miglior lottatore libero dell'anno
Ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona, però, l’azzurro capisce di poter puntare in alto anche in quella categoria, vincendo l’oro. E infatti nel 2019 arriva un leggendario primo posto agli Europei di Bucarest, che gli permette di vantare una vittoria continentale in tre categorie diverse.
Peccato per i mondiali, perché a Nur-Sultan, in Kazakhstan, bisogna accontentarsi dell’argento. Il che comunque non gli impedisce di essere eletto lottatore libero dell’anno da parte della United World Wrestling, la federazione internazionale, neanche fosse una delle star delle scommesse UFC!
Pronto per Tokyo: categoria 74kg
Poi c’è la sosta di tutte le attività nel 2020 e i Giochi di Tokyo, il vero obiettivo di Chamizo, si allontanano di un anno. Poco male, perché nel frattempo c’è un altro Europeo, stavolta da giocare in casa, nel vero senso della parola. Si gareggia a Roma e per Frank, che ormai vive a Ostia vicino al centro federale e frequenta dunque la Capitale con costanza.
E non sorprende per nulla che l’oro nella categoria 74kg finisca al collo dell’azzurro, che nel 2021 non riesce invece a prendersi la cinquina, finendo battuto in semifinale a Varsavia. Ma ora ci sono dei Giochi Olimpici a cui pensare.
Anche se in realtà Chamizo ha il chiodo fisso…da parecchio. Pochi giorni dopo il bronzo olimpico a Rio, in un’intervista, aveva già puntato gli occhi sulle gare in terra nipponica. All’epoca aveva spiegato che non aveva ancora imparato benissimo l’inno di Mameli, ma che gli sarebbe un giorno piaciuto cantarlo a squarciagola sul gradino più alto del podio a Tokyo. Cinque anni dopo, l’occasione è arrivata.
E per il ragazzo partito da Cuba, il viaggio potrebbe terminare nella maniera più dolce possibile…
*Le immagini dell'articolo sono entrambe distribuite da AP Photo.