Il gol dell’ex, con tanto di mancata esultanza, è una delle situazioni più classiche della storia del calcio. Il calciatore che una volta ha indossato (per tanto o per poco) la maglia di una squadra, la punisce ma decide per rispetto di non festeggiare. Una dinamica che fa parte del mondo del pallone, ma che forse non ci si aspetta di vedere…ai Mondiali.

E invece è quello che è successo nella partita tra Svizzera e Camerun. Dopo un primo tempo terminato coma da pronostico per le scommesse sportive a reti inviolate, Breel Embolo ha segnato la rete che ha dato la vittoria agli elvetici, ma proprio non se l’è sentita di esultare contro quella che è la sua altra patria.

L’attaccante è infatti nato in Camerun e nonostante abbia scelto di giocare con la Svizzera ha mantenuto forte l’attaccamento alle sue radici. Dunque, può succedere di vedere un calciatore non festeggiare una rete per rispetto persino durante la Coppa del Mondo. Del resto, è davvero una cosa che accade spesso…

GABRIEL OMAR BATISTUTA

DIEGO PABLO SIMEONE

FABIO QUAGLIARELLA

GONZALO HIGUAIN

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GABRIEL OMAR BATISTUTA

Uno degli esempi più celebri è quello che riguarda Gabriel Omar Batistuta. Il centravanti argentino nel 2000 lascia la Fiorentina per accasarsi alla Roma, dopo un decennio di amore con il pubblico viola. Il destino mette di fronte Batigol e la sua ex squadra all’ottava giornata.

All’Olimpico, la Roma non riesce a sfondare e ci vuole un gol pazzesco proprio del Re Leone per portare a casa i tre punti. Una conclusione al volo dalla distanza in puro stile Batistuta, che si insacca imprendibile sotto la traversa.

Gli spalti sono una bolgia, ma il cuore del bomber è lacerato. Batistuta non può esultare, anzi, scoppia in lacrime mentre i compagni lo sommergono per festeggiare una rete importantissima. Il centravanti di Reconquista non può certo cancellare l’amore della gente viola. E se non chiede scusa, poco ci manca…

DIEGO PABLO SIMEONE

Ancora più clamoroso, se non altro per il contesto e per il valore del match in questione, un altro gol dell’ex storico del calcio italiano, quello di Diego Pablo Simeone alla “sua” Inter. È la stagione 2001/02 e il Cholo è alla Lazio da qualche anno, ma non ha dimenticato il periodo in nerazzurro. Il 5 maggio, l’Inter si presenta all’Olimpico sapendo che battendo la Lazio avrebbe vinto lo scudetto.

Ma il finale di quella storia lo conoscono un po’ tutti: la squadra di Cuper passa in vantaggio non una ma ben due volte, ma si fa riprendere in entrambi i casi da Poborsky. L’assassino del sogno interista, come se fossimo in un giallo, non può però che essere proprio Simeone.

Con il parziale sul 2-2, al decimo della ripresa l’argentino fa quello che gli riesce meglio: si inserisce su una punizione dal lato dell’area, stacca di testa e segna. Impossibile esultare e anche il cuore duro dell’argentino si scioglie in qualche lacrima. Quelle di chi sa di aver distrutto il sogno di una tifoseria che lo ha amato…

FABIO QUAGLIARELLA

Qualcuno, poi, con il gol dell’ex e con la mancata esultanza ha un rapporto davvero…stretto. Si parla di Fabio Quagliarella, che di squadre ne ha girate parecchie e che ha sempre mostrato profondo rispetto per i club di cui ha vestito la maglia.

E quindi gli capitano cose particolari, come quella stagione in cui, tra una cosa e un’altra, l’attaccante campano non riesce a festeggiare addirittura 8 gol, straordinario primato per le scommesse sportive: nel 2014/15 Quagliarella è un calciatore del Torino, ma segna contro Napoli, Juventus, Fiorentina, Udinese (due volte) e Sampdoria (addirittura tre).

Fabio Quagliarella, qui in gol contro la Samp!

A inizio 2016, però, una mancata esultanza gli costa la maglia granata. Ponendo fine a un digiuno di quattro mesi, l’attaccante segna un calcio di rigore contro il Napoli e poi si rivolge alla tifoseria azzurra unendo le mani e chinando il capo. Sono scuse? Per la tifoseria del Toro non ci sono dubbi. Nascono polemiche furibonde e alla fine il calciatore al termine del mercato invernale finisce (di nuovo) alla Sampdoria.

GONZALO HIGUAIN

E infine c’è chi parte con le migliori intenzioni, ma dopo qualche problema cambia decisamente idea.

Nell’estate 2016 Gonzalo Higuain compie quello che per i tifosi del Napoli è il tradimento supremo: se ne va alla Juventus, che paga la sua clausola rescissoria da 94 milioni di euro. Le reazioni del pubblico partenopeo sono decisamente negative, ma non per questo il Pipita non comprende. Il punto è che però Higuain è una macchina da gol e il 29 ottobre 2016 Juventus e Napoli si trovano di fronte.

Higuain con la maglia bianconera!

Chi è che segna la rete del definitivo 2-1? Ma ovviamente il Pipita, che però in segno di rispetto per il suo vecchio club e per i suoi vecchi tifosi non esulta. Poi però le cose cambiano, perchè tra gli attacchi che gli arrivano da De Laurentiis ed i cori di scherno dalla tifoseria del Napoli, quando Higuain torna a segnare contro gli azzurri (e gli succede spesso nel periodo in bianconero) si guarda bene dal non esultare.

Anzi, in più di un’occasione va a cercare in tribuna lo sguardo del suo ex presidente!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.