Come dimostrano tanti Gran Premi nel corso della storia della Formula 1, non è necessario partire dalla Pole Position per vincere, ma a volte aiuta eccome. Non è certo un caso se ogni pilota durante le prove del sabato pomeriggio, quelle che tutti chiamano “ufficiali”, a volte metta addirittura a repentaglio la propria incolumità pur di strappare agli avversari i millesimi di secondo capaci di farlo partire in una posizione più avanzata in griglia.

Il record di pole di Hamilton

La griglia di partenza a Montecarlo

Il primato: 34 macchine al via

Lewis solo a Budapest 2021

La novità della Sprint Race

La Pole Position, insomma, non è esattamente garanzia di trionfo, perché durante una gara può davvero succedere di tutto. Ma spesso è il modo migliore, assieme ovviamente a una partenza positiva, per mettersi a dettare il passo e avere la vittoria nelle proprie mani.

Il record di pole di Hamilton

Non stupisce dunque che il recordman di Pole Position sia anche quello col maggior numero di Gran Premi vinti. In entrambi i casi in cima alle classifiche c’è Sir Lewis Hamilton. Il britannico, alla data di prima pubblicazione di questo contenuto, è partito dalla prima posizione per 101 volte e in 99 occasioni ha visto per primo sventolare la bandiera a scacchi.

Entrambi i primati sono stati strappati a Michael Schumacher, che li deteneva con 68 pole e 91 trionfi. Il tedesco è la dimostrazione che per vincere non serve partire per primi, così come Ayrton Senna, a cui Schumi aveva tolto il record precedentemente, dimostra l’esatto contrario. Per il brasiliano ben 65 partenze davanti a tutti, ma solo (si fa per dire) 41 vittorie.

L'ordine di partenza

La media di Hamilton può invece servire a capire quante volte nella sua carriera scattare per primi abbia significato vincere: su 101 partenze al palo, l’inglese ha vinto il Gran Premio in 59 occasioni. Insomma, un gran bell’aiuto, soprattutto in alcuni circuiti…

La griglia di partenza a Montecarlo

Già, perché ogni Gran Premio fa storia a sé, ma ci sono alcune piste della Formula 1 in cui partire in pole rappresenta un vantaggio considerevole. Si tratta per la maggior parte di Gran Premi cittadini, quelli in cui il tracciato non è stato disegnato, ma si adatta alle strade della località che lo ospita. La menzione d’onore non può che spettare al GP di Monaco. Per le strade di Montecarlo, il sorpasso è quasi un sogno e chi parte per primo (e si tiene la posizione all’uscita di Santa Devota) può sperare, a meno di errori del pilota o strategici o problemi alla macchina, di arrivare davanti a tutti anche alla fine del giro numero 78.

Anche gli altri circuiti cittadini, sino essi storici o più recenti, come Melbourne, Montreal, Baku e Singapore, presentano lo stesso problema per chi segue il battipista, con strade a volte strettissime che impediscono il sorpasso.

La marea olandese!

Ma anche altre location come l’Hungaroring, che invece è un circuito vero e proprio, hanno difficoltà: quando la pista è particolarmente polverosa o calda (il che in Ungheria succede praticamente sempre, visto che tradizionalmente si corre in agosto e il circuito viene usato quasi solo per il GP), uscire di traiettoria per tentare il sorpasso significa nella migliore delle ipotesi mangiare le gomme, ma nella peggiore perdere il controllo della vettura.

Il primato: 34 macchine al via

Ma quante vetture si qualificano a un Gran Premio? Ora come ora, tutte quelle iscritte al mondiale, persino chi nelle prove non riesce a fare neanche un giro. Ma c’è stato un periodo in cui è stato necessario fare delle pre-qualifiche per decidere chi avrebbe preso parte alle prove vere e proprie, visto che c’erano moltissimi team che si iscrivevano ai Gran Premi e che spesso addirittura alcuni piloti privati cercavano di farsi notare. Il massimo di vetture al via, comunque, resta l’insuperabile numero di 34 nel Gran Premio di Germania del 1953.

E non è neanche detto che arrivare primi durante le prove significhi partire davanti a tutti. Tra le possibili penalità per le modifiche alla vettura o le riparazioni di pezzi danneggiati, ma anche i problemi che possono sopraggiungere durante lo schieramento in griglia o il giro di formazione, a volte capita di dover partire dalla pit-lane.

Lewis solo a Budapest 2021

Per quanto riguarda il minor numero di partenti in griglia bisogna guardare al recente Gran Premio di Ungheria del 2021, quando solo Hamilton, nella foto di apertura, è partito dalla sua posizione, mentre tutti gli altri sono scattati (si fa per dire) dai box perché hanno deciso, intelligentemente, di cambiare le gomme prima della partenza: tale scelta ha cambiato immediatamente le quote Formula 1 relative alla vittoria a Budapest!

Se invece si considera il numero più basso di vetture che hanno realmente preso a una gara, si deve tornare al GP degli Stati Uniti del 2005, quando su 20 vetture in griglia ne sono partite solo 6, perché sette scuderie hanno rinunciato a gareggiare per timori legati alla tenuta delle gomme durante la corsa.

Le prove del sabato, insomma, sono la base per una domenica tranquilla, o almeno con meno problemi da affrontare. Ma nel corso degli anni, la Formula 1 ha provato a rendere il format delle qualifiche ancora più affascinante.

Ormai passati i tempi in cui i piloti avevano un’ora di tempo per provare il giro veloce (salvo poi accalcarsi comunque tutti in pista negli ultimi minuti per sfruttare un tracciato meglio gommato), negli ultimi anni si è arrivati alla struttura che fino al 2020 ha aperto ogni weekend di gara: tre prove, due delle quali a eliminazione, con gli ultimi 10 piloti rimasti che si giocano la pole nel cosiddetto Q3.

Un sistema che ha livellato di molto la casualità delle vecchie prove ufficiali, in cui a volte succedeva che le condizioni meteo cambiassero a metà dell’ora prevista, favorendo magari chi aveva già ottenuto buoni tempi precedentemente. 

La novità della Sprint Race

Evidentemente però Liberty Media ha deciso che le prove ufficiali non erano abbastanza spettacolari, perché nella stagione in corso ha fatto la sua comparso un nuovo format, quello della Sprint Race. Si tratta di una mini-gara da 100 km che non solo dà la possibilità di partire per primi nel Gran Premio vero e proprio, ma assegna anche punti per il campionato mondiale, a differenza delle prove “classiche”.

Silverstone 2021

A determinare l’ordine di partenza nella Sprint Race sono le prove con il sistema a eliminazione, che vengono spostate al venerdì e che a questo punto diventano più interessanti rispetto alle libere per il pubblico pagante.

Nella stagione 2021 la Sprint Race molto stile quote Moto GP ha esordito a Silverstone (ed è stata vinta da Verstappen) ed è stata ripetuta a Monza (dove a vincere è stato Bottas, che però non è partito comunque in pole perché doveva scontare una penalizzazione in griglia per aver utilizzato il quarto motore stagionale). L’ultima prevista in stagione sarà invece in un Gran Premio in territorio extraeuropeo. 

Nonostante tanti tra gli appassionati non abbiano apprezzato il nuovo format, l’AD della Formula 1 Ross Brawn ha invece spiegato che per il pubblico presente negli autodromi si tratta di una innovazione molto positiva. Ecco perché una delle idee proposte è quella di spostare le prove costantemente al venerdì e di trasformare la Sprint Race in una gara a sé.

Le prove (con la classica struttura Q1, Q2, Q3) deciderebbero così la griglia di partenza sia della Sprint Race che del Gran Premio vero e proprio, permettendo di assistere in due giorni a due gare dalla struttura diversa, in cui dovrebbero contare rispettivamente più le prestazioni della vettura e la strategia del team. Una proposta assai controversa, che sicuramente farà discutere prima del prossimo campionato…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.