Sembra quasi strano a dirsi, ma per alcuni protagonisti del pallone il calcio è semplicemente un lavoro. Non sono pochi quelli che, una volta appesi gli scarpini al chiodo, spiegano che in fondo non hanno mai avuto chissà quale indicibile amore per lo sport più visto al mondo e che scendere in campo e giocare era solo un modo per guadagnarsi da vivere.

Ma per fortuna sono invece ancora tantissimi quelli per cui il calcio è passione pura, un sogno realizzato di quelli che si fanno sin da bambini. E alcuni si riconoscono subito, perché sono quelli che una volta terminata la carriera da professionisti decidono di rimettersi in gioco nelle categorie inferiori solo per il gusto di continuare a dare calci a un pallone. Come nel caso di Hernanes.

Quello di Anderson Hernanes de Carvalho Viana Lima, per tutti semplicemente Hernanes, è un nome molto noto agli appassionati di calcio. Nato nel 1985, il brasiliano si è fatto un nome in patria con la maglia del San Paolo, guadagnandosi anche il titolo di miglior Under-23 del mondo.

Nel 2010 per lui è arrivato il momento del grande salto in Europa, prima alla Lazio, dove ha giocato per quattro anni, poi all’Inter e alla Juventus. Nel 2017 il verdeoro ha provato anche l’esperienza in Cina, alternandola con diversi ritorni in Brasile al “suo” San Paolo. E proprio in patria il Profeta (così soprannominato per l’abitudine di citare passi della Bibbia nelle interviste) ha chiuso la carriera nel 2022, vestendo la maglia dello Sport Recife.

O almeno così sembrava, perché poi Hernanes è tornato sui suoi passi e nel 2023, a 38 anni compiuti, ha deciso di scendere fino alla Prima Categoria e di diventare un calciatore del Sale, club dell’omonimo comune della provincia di Alessandria.

Hernanes gioca in Prima Categoria

Decisamente una scelta dettata dalla passione e aiutata dal fatto che da quelle parti ormai Hernanes è di casa, avendo messo su un business vinicolo ai tempi della Juventus che lo ha portato a diventare un apprezzato produttore.

La tipica esultanza di Hernanes

E del resto, non si può certo pensare che un calciatore che in carriera ha vinto un campionato italiano, due Coppe Italia, due campionati brasiliani e un campionato paulista e che ha fatto parte della nazionale brasiliana che ha vinto, da favorita per le scommesse sportive, la Confederations Cup 2013 e il bronzo olimpico a Pechino 2008 possa scendere in campo a 38 primavere per altri motivi che non siano l’amore per il pallone.

Semplicemente, come è accaduto a molti altri ex colleghi, il richiamo del campo è stato troppo forte e allo stesso tempo c’è stata la voglia di rimettersi in gioco senza però le pressioni del calcio professionistico.

I contratti ed i guadagni di Hernanes in carriera

E di certo senza dover pensare ai soldi, perché in carriera Hernanes ha già avuto la sua buona fetta di stipendi importanti. Da questo punto di vista, l’esperienza più remunerativa è stata certamente quella in Cina. Il brasiliano è volato nella terra del Dragone proprio nel periodo del boom della Chinese Super League e ha pattuito con l’Hebei China Fortune un contratto biennale da 9 milioni di euro a stagione.

Hernanes in Cina

Un bel miglioramento rispetto all’ingaggio precedente, considerando che all’epoca Hernanes era alla Juventus e di milioni di euro a stagione ne guadagnava 3.

Quando è sbarcato in Europa alla Lazio il verdeoro ha firmato un accordo che gli ha permesso di arrivare a guadagnare 1,8 milioni (era il secondo stipendio dei biancocelesti dietro solo a quello di Miro Klose) nelle ultime stagioni a Formello.

Hernanes sotto la Nord

Quando poi nel 2014 il centrocampista si è trasferito all’Inter ha firmato un accordo da tre stagioni e mezza da 2,4 milioni all’anno. 

Rimborsi e non stipendi in Prima Categoria

Cifre che naturalmente in Prima Categoria non si ottengono neanche in un migliaio di "carriere" messe assieme. Si parla infatti del settimo livello della piramide calcistica italiana, il quarto a livello dilettantistico dopo Serie D, Eccellenza e Promozione.

Dunque, un campionato in cui gli unici soldi sono (o meglio, dovrebbero essere) quelli dei rimborsi spese. Ma pare difficile immaginare che un calciatore che ha giocato oltre dieci anni ai massimi livelli e che ha vestito la maglia della sua nazionale fino ad arrivare ai Mondiali possa pensare di chiedere qualcosa.

Di certo, il Sale si è beccato la sua bella dose di pubblicità, perché non capita mica tutti i giorni di poter schierare in Prima Categoria un calciatore che ha vinto scudetti e coppe Italia.

Gli altri professionisti scesi tra i dilettanti

O forse sì? Di certo qualche tempo fa in Serie D hanno visto addirittura un giocatore che ha fatto il Triplete, ovvero l’ex interista Maicon, fondamentale nella stagione del triplete, inaspettato anche per le scommesse calcio, che ha vestito la maglia del Sona. In quella categoria hanno militato anche il bomber argentino German Denis o la strana coppia composta da Ruben Oliveira e Daniele Corvia.

Scendendo in Eccellenza spuntano i nomi di Ciccio Tavano e Marco Delvecchio, mentre se si arriva alla Promozione ci sono i casi di Borja Valero e Francesco Flachi.

In Prima Ballotta lascia i guanti e diventa centravanti

Per trovare un altro rappresentante del calcio che conta davvero in Prima Categoria bisogna avventurarsi nella storia di un portiere che voleva fare l’attaccante. Marco Ballotta ha passato una vita tra i pali, con una carriera così longeva che gli ha permesso di diventare il calciatore più anziano ad aver disputato sia un match in Serie A (a 44 anni e 38 giorni) che una partita di Champions League (a 43 anni e 253 giorni).

Ma quando ha lasciato la Lazio, Ballotta ha deciso di cambiare vita e ruolo, reinventandosi centravanti con la maglia del Calcara Samoggia, squadra della zona della sua città, Casalecchio di Reno, che all’epoca disputa la Prima Categoria.

L’ex portiere scopre una verve realizzativa importante, segnando addirittura 24 gol in 37 partite nella sua prima stagione, per poi alternarsi tra pali e attacco a seconda delle necessità del club. Anzi, a voler essere precisi Ballotta è sceso addirittura fino alla Seconda Categoria, seguendo la squadra dopo la retrocessione nel 2013!

Dunque, la scelta di Hernanes è certamente particolare, ma non unica. Il che spiega benissimo come l’amore per il calcio porti a fare scelte che forse nessuno avrebbe minimamente preso in considerazione prima di appendere gli scarpini al chiodo!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.