“Cocco di mamma”. Questa la non troppo lusinghiera definizione che spesso si dà di Adrien Rabiot, centrocampista della Juventus e della nazionale francese. Del resto, che la signora Veronique sia una presenza ingombrante nella carriera di suo figlio, è un po’ un dato di fatto.

Sin dai tempi in cui Adrien era una delle stelle futuribili del Paris Saint-Germain, il fatto che la madre del calciatore sia anche il suo agente ha creato parecchie frizioni al momento di ridiscutere contratti o di parlare di trasferimenti futuri.

I litigi di Veronique

La mamma agente

La trattativa di Rabiot con il Manchester United

Gli altri casi di parenti procuratori

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I litigi di Veronique

Un rapporto, quello tra Rabiot e sua madre, che è stato rafforzato dal dramma familiare vissuto dal calciatore. Suo padre, la persona che lo ha fatto innamorare del pallone, è stato colpito da una malattia neurologica quando il giovane Adrien aveva appena 12 anni, peggiorando sempre più fino alla morte, nel 2019.

Da quel momento, tutto il mondo di Rabiot ha girato attorno a mamma Veronique, che piuttosto che affidarsi a qualche procuratore sconosciuto ha deciso di prendere in mano personalmente le redini della gestione del suo talentuoso figlio, soprattutto quando è stato chiaro che c’era una buona possibilità che il centrocampista sfondasse nel mondo del calcio.

Quindi, nel corso degli anni, la signora Veronique ha avuto modo di scontrarsi più o meno frontalmente con chiunque. In primis con i direttori sportivi, sia quelli delle squadre di suo figlio che quelli dei club a lui interessati e per qualche referenza si può chiedere a Walter Sabatini, occhio esperto di scommesse sportive indovinate come l'ultima plusvalenza di Ederson realizzata dalla Salernitana.

Non che con le proprietà sia andata molto meglio. Leggendarie le accuse al numero uno del PSG Al-Khelaifi quando il PSG non faceva giocare e neanche allenare con la squadra Rabiot, reo di non aver voluto prolungare il contratto con la squadra francese.

E a proposito di Francia, persino con Deschamps non sono mancati i botta e risposta, che alla fine hanno portato il centrocampista a perdersi il mondiale 2018, vinto dai transalpini.

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La mamma agente

Dunque, quando si considera l’idea di avere a che fare con Rabiot, bisogna mettere in conto anche che mamma Veronique sarà lì a valutare le mosse di suo figlio, sia dal punto di vista del campo che, soprattutto, da quello economico.

Già, perchè fare l’agente significa anche ricevere laute commissioni per la mediazione tra il club e il calciatore. E spesso le trattative con i club che volevano Rabiot si sono bloccate proprio per le pretese della mamma/procuratrice. Sembra essere per esempio il caso di quella con il Barcellona, che sembrava essere sul punto di acquistare il centrocampista a parametro zero nel 2019.

Ma le richieste della famiglia erano esagerate per i blaugrana: a parte i 7 milioni di euro netti, che poi sono quelli che Rabiot ha spuntato con la Juventus, c’era una commissione di una decina di milioni di euro, oltre che (come hanno raccontato più volte dalla Catalogna) una clausola tattica in cui si stabiliva che il calciatore sarebbe stato schierato soltanto in un determinato ruolo, quello all’epoca ricoperto da Busquets. Troppo per il Barça, che ha fatto arenare il tutto.

La trattativa di Rabiot con il Manchester United

Situazione abbastanza simile a quella vissuta nell'estate del 2022, quando la Juventus sembrava sul punto, anche per le quote calcio che davano l'affare fatto, di cedere Rabiot al Manchester United. L’accordo tra i due club è stato trovato, ma la questione è saltata di fronte alle richieste della signora Veronique, ritenute decisamente esagerate dagli inglesi: uno stipendio di 9 milioni di euro netti al centrocampista, con i Red Devils disposti al massimo a pareggiare quello percepito alla Juventus, più le solite commissioni da 10 milioni di euro.

E va a finire che l’affare, a questo punto, l’hanno fatto davvero i bianconeri. Quando nel 2019 Rabiot è arrivato a parametro zero, si parlava anche in quel caso di una decina di milioni di commissione, ma il bilancio juventino del 2019 ha smentito tutti, facendo registrare soltanto 1,4 milioni di euro a favore dell’agente del calciatore.

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Gli altri casi di parenti procuratori

Ma mamma Rabiot non è l’unico caso di parente-agente. C’è chi questo ruolo lo riserva a sua moglie e il caso più celebre è certamente quello di Mauro Icardi, rappresentato da Wanda Nara. Altri invece si affidano ai fratelli, come avvenuto a Gonzalo Higuain, i cui interessi sono in mano a Nicolas, oppure in una parte della carriera a Francesco Totti, che si è affidato a suo fratello Riccardo.

Molto presenti anche i padri-agenti, come quello più famoso di tutti, Jorge Messi, che per vent’anni ha negoziato gli accordi di Leo con il Barcellona e che ora è stato fondamentale per portarlo al PSG. Dove c’è un altro che si gestisce in accordo con il genitore, ovvero Neymar.

Insomma, succede con una certa frequenza che la rappresentanza di un calciatore sia roba…di famiglia. Ma solo Rabiot è…il cocco di mamma.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.