Il calcio sarà anche con lo sport in cui l'importante è fare un gol in più dell'avversario, ma spesso e volentieri questo significa anche subirne uno in meno. Per quanto gli attaccanti siano ovviamente l'attrazione principale per i tifosi, non esiste una squadra nella storia del pallone che sia riuscita a vincere con continuità senza avere una difesa impenetrabile. 

Certo, nel corso dei decenni l'attenzione a non subire gol ha forse portato a un eccesso di difensivismo, ma anche nel calcio moderno e persino nel modo di giocare spettacolare di tecnici nettamente offensivi come Guardiola e Klopp, oltre ai fenomeni in avanti è fondamentale avere nella retroguardia qualcuno che sappia impedire agli altri undici in campo di segnare. 

E quindi, come avviene anche negli altri ruoli, la domanda si pone: chi è il miglior difensore del mondo?

Come sempre, la risposta è abbastanza complicata e mai univoca, perché non esistono parametri in grado di stabilirlo. Quel che è certo è che le prestazioni di alcuni difensori rubano decisamente l’occhio e che la loro presenza (o assenza) sul terreno di gioco è in grado di cambiare completamente le prospettive della squadra in cui giocano. 

  1. RUBEN DIAS
  2. VIRGIL VAN DIJK
  3. MARQUINHOS
  4. KALIDOU KOULIBALY 
  5. GIORGIO CHIELLINI
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GIORGIO CHIELLINI

A vedere la classifica del Pallone d'Oro, ad esempio quello del 2021, in cui non c'è alcun difensore nella top ten, neanche Giorgio Chiellini, top assoluto per anni: il difensore della Juventus è stato fondamentale nella vittoria dell'Italia agli Europei, dove grazie alla sua fisicità è riuscito, da sfavorito per le scommesse calcio , praticamente ad annullare avversari pericolosissimi come Lukaku o Harry Kane. 

Il suo iconico fallo tattico su Saka ha evidenziato in pieno la capacità fondamentale di un difensore moderno: capire sempre come si sta sviluppando il gioco e anticipare quello che può accadere, a volte in maniera regolare, altre… un po' meno.

Certo adesso gioca negli USA. Ma considerando le prestazioni con l’Italia e il fatto che la Juventus, con lui in campo, ha ottenuto risultati decenti anche nelle ultime due stagioni disgraziate, il quinto posto non è assolutamente troppo per un mito del calcio tricolore e mondiale.

KALIDOU KOULIBALY 

Il campionato italiano rappresenta da sempre un laboratorio tecnico tattico in cui i difensori stranieri…vengono a studiare e, purtroppo... poi se ne vanno.

Un ragionamento che vale per un giovane talento come l’olandese De Ligt, deludente per le quote Serie A nell'esperienza bianconera, ma che ha la perfetta sublimazione in Kalidou Koulibaly. Il difensore senegalese è stato acquistato senza troppe fanfare nel lontano 2014, quando aveva solo 23 anni. 

La perfetta scivolata di Kalidou Koulibaly!

L'esperienza con Benítez non è stata troppo positiva, ma l'arrivo di Maurizio Sarri sulla panchina degli azzurri lo ha trasformato completamente. Lavorando a stretto contatto con il tecnico e con una leggenda come Raul Albiol, Kouilbaly ha smussato quei piccoli problemi di concentrazione e di posizione con cui era arrivato in Italia, diventando il difensore più dominante del campionato grazie al suo strapotere fisico.

La sua maturazione non è sfuggita alle big europee: ora, a trent'anni, il senegalese è al top della sua carriera e l'esperienza al Chelsea lo completerà a livello internazionale.

MARQUINHOS

A proposito di chi viene a studiare in Serie A, sembra passata una vita da quando un giovanissimo Marquinhos indossava la maglia della Roma. A portarlo nella capitale ad appena diciott'anni è stato Walter Sabatini e a dargli fiducia nonostante la giovane età ci ha pensato naturalmente Zeman. 

È bastata una stagione in giallorosso per convincere il Paris Saint-Germain a sborsare oltre 30 milioni per il brasiliano, che a conti fatti si è rivelato uno degli acquisti più azzeccati della storia recente del club. Il verdeoro è attualmente il capitano della squadra e in quasi un decennio al Parco dei Principi non ha mai deluso, offrendo una continuità di rendimento che difficilmente ha eguali tra i suoi pari ruolo. 

Marquinhos, capitano e bandiera del Paris!

La duttilità del calciatore, che può essere utilizzato anche come terzino o all'occorrenza come mediano davanti alla difesa e sarebbe anche tra i centrocampisti migliori al mondo, è un altro punto a suo favore, che lo spedisce tranquillamente nel novero dei migliori difensori del mondo.

VIRGIL VAN DIJK

Se il parametro principale per valutare il miglior difensore è l'influenza e l'importanza in una squadra, nessuno batte Virgil van Dijk. Per confermarlo, basta gettare un occhio alla stagione 2020/21 del Liverpool. I Reds, campioni d'Inghilterra in carica, hanno passato un’annata infernale a causa degli infortuni, ma nessuna assenza si è fatta sentire come quella del difensore, arrivato secondo nel Pallone d'Oro 2019 a una manciata di punti da Leo Messi. 

E per quanto gli arrivi di Salah o di Alisson abbiano cementato la forza del Liverpool, nessun volto nuovo negli ultimi anni degli inglesi ha avuto l’importanza di Van Dijk. Pochi mesi dopo il suo acquisto, che in quel momento lo ha reso il difensore più costoso di sempre, la squadra di Klopp si giocava la finale di Champions contro il Real Madrid. 

Lo stacco perentorio di VVD!

Anticipo, fisicità, impossibile da dribblare, capacità di essere devastante nelle sortite offensive e anche un piede così educato da poter battere le punizioni. Van Dijk ha davvero tutto per essere considerato il miglior difensore del mondo. Ma al momento non lo è.

RUBEN DIAS

E chi è allora il numero uno della retroguardia? Senza dubbio, il portoghese Ruben Dias. Il suo impatto sul Manchester City è paragonabile a quello di Van Dijk al Liverpool, a partire dal fatto che la sua prima stagione all’Etihad è terminata con una finale di Champions persa. I colleghi lo hanno eletto calciatore dell'anno della Premier e l’ex Benfica, pagato oltre 70 milioni di euro, si è guadagnato il titolo, dominando praticamente tutte le classifiche di rendimento per il suo ruolo.

Anche a lui, come all'olandese, non manca davvero nulla; marcatura, scivolate, anticipo, senso della posizione, colpo di testa, persino la propensione a giocare da terzino e un dribbling che non si vede spesso nelle retroguardie di una big. A suo enorme favore, però, il portoghese ha la carta d’identità. 

Ruben Dias contro il Real!

Nonostante la sicurezza in campo lo faccia sembrare un veterano, Ruben Dias è un classe 1997. E considerando che spesso i difensori migliorano con gli anni e danno il meglio quando approcciano i 30, c'è solamente da chiedersi cosa possa diventare il calciatore del Manchester City tra qualche stagione…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.