In quanti si gioca a calcio? La domanda a questa risposta sembra scontata: undici. Questa risposta è giusta ma… fino a un certo punto. Nel senso che undici è il massimo di calciatori che ogni squadra può schierare in campo contemporaneamente.

Poi la realtà delle cose dice che con l’avvento delle sostituzioni, che sono andate costantemente aumentate di numero, si arriva, con i nuovi 5 cambi, a giocare anche in 16 per squadra, rispettando ovviamente sempre la cifra massima.

A calcio si può terminare una partita in sette giocatori

E la cifra minima? Il numero magico è sette. Una squadra può finire la partita con sette calciatori in campo e il match sarà regolarmente omologato.

Ma se si scende al di sotto, l’incontro viene interrotto per mancanza di giocatori e la squadra che non riesce a schierare i sette necessari, vuoi per infortunio, per espulsioni o per un mix di entrambe le cose, perde a tavolino.

Ci si è avvicinata, e di molto, la Lazio, che, anche per le cervellotiche decisioni di Di Bello, in particolare nei minuti di recupero, nella sfida casalinga contro il Milan del 1 marzo 2024, ha chiuso in 8. 

L'espulsione di Luca Pellegrini nel secondo tempo di Lazio - Milan

Dunque, minimo sette calciatori in campo. Numero che, volendo essere precisi, non è solo quello necessario per far terminare una partita, ma anche per iniziarla.

Ovviamente si parla di situazioni che difficilmente avvengono nel calcio professionistico.

Ma se in campo ci sono sette calciatori, si può cominciare e gli altri quattro possono entrare sul terreno di gioco in un momento successivo, sempre ammesso che siano inseriti nella distinta dei giocatori da consegnare all’arbitro. 

Di partite iniziate con appena 7 giocatori in campo (e quindi senza nessuno in panchina) non se ne ricordano molte nel calcio dei grandi, eppure qualche esempio c’è.

Quello più recente è legato alla Serie C 2018/19 con la Virtus Entella che domina da favorita per le scommesse sportive il suo girone, quando il Pro Piacenza, nel bel mezzo di una crisi societaria, si è presentato con appena sette calciatori in distinta nella partita contro il Cuneo. Anzi, in realtà la partita ha rischiato di non iniziare, perchè uno dei calciatori emiliani non aveva con sé il documento di identità da presentare all’arbitro.

Perdere a tavolino avrebbe però comportato la radiazione (sarebbe stata la quarta occasione nello stesso campionato), quindi prima è sceso in campo il massaggiatore e poi il giocatore senza documento lo ha recuperato ed è entrato nella ripresa.

Dunque Pro Piacenza in 8, ma solo per pochi minuti, perchè proprio il massaggiatore si è infortunato. E per fortuna che il settimo era riuscito a recuperare il documento, altrimenti gli emiliani avrebbero comunque perso a tavolino nonostante l’impegno profuso.

Ma, escludendo casi decisamente particolari come quello appena descritto, è ovvio che il momento in cui si rischia di ritrovarsi con meno calciatori in campo di quanto concesso è quello della fine di un match. Il che, tra parentesi, significa anche che il numero di calciatori che possono essere espulsi mentre sono in campo è di quattro, un quinto cartellino rosso significherebbe dover abbandonare il match per mancanza di giocatori.

La precisazione sui calciatori “in campo” è assolutamente necessaria, perchè l’arbitro può comunque sanzionare anche chi è in panchina, senza che questa espulsione vada a inficiare sul numero dei giocatori in campo.

Certo, cinque rossi per la stessa squadra sono un evento più unico che raro, quindi è più facile che si possa rimanere sotto i sette calciatori in campo per un mix tra provvedimenti e infortuni e dopo aver terminato i cambi possibili, al punto che eventuali infortunati sono quasi costretti a rimanere in campo anche solo, come si diceva una volta all'ala sinistra, per stare fermi e fare numero.

La Battaglia di Bramall Lane

Tra le partite terminate per mancanza di giocatori in campionati di una certa importanza è impossibile dimenticare la “Battaglia di Bramall Lane”, il match del 2002 tra Sheffield United e West Bromwich, formazione attualmente sempre tra le favorite in Championship per le scommesse calcio.

I padroni di casa rimangono subito in 10 per rosso al portiere e a metà ripresa sono in 8 per altre due espulsioni, compresa quella quasi immediata di un calciatore subentrato.

Una partita tra Sheffield United e WBA

Il tecnico termina i cambi e due infortuni (parecchio contestati, con l’accusa da parte del WBA di averli finti per terminare la partita) lasciano le Blades in sei, costringendo l’arbitro a chiudere in anticipo il match e assegnare lo 0-3 a tavolino agli ospiti.

Il numero minimo di giocatori è comunque presente in parecchi sport di squadra. È il caso del basket, in cui volendo si possono mandare in campo solo due giocatori, a fronte del numero massimo consentito di cinque.

Nel basket si deve garantire la rimessa

Viste le regole del basket, con la possibilità per i giocatori di essere espulsi in maniera definitiva per numero di falli, può accadere che squadre con la panchina corta finiscano la partita con quattro, tre o addirittura due giocatori sul terreno di gioco, soprattutto in caso di match molto caldo e rissa generale.

Il tutto nonostante rispetto al calcio il numero delle riserve superi quello di chi scende in campo (nelle competizioni FIBA la regola parla di massimo 5 giocatori sul terreno di gioco e massimo 7 in panchina) e in barba alla mancanza di limitazioni per il numero di cambi da poter effettuare.

Un tabellone di basket

Dunque, la prossima volta che qualcuno dirà che per giocare a calcio o a basket bisogna essere in 11 o in 5, meglio sapere che non è esattamente così.

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*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.