La Serie B è storicamente un campionato particolarmente complicato, molto equilibrato e apertissimo alle sorprese. A dimostrarlo ci sono le squadre che negli ultimi anni sono riuscite nel doppio salto, arrivando tra i cadetti e prendendosi immediatamente anche la A, ma anche i molti club che sono retrocessi e che hanno trovato difficoltà a inserirsi immediatamente nella lotta promozione.

Come nascono i play-off della Serie B

La B delle Big: l'eccezione del 2007!

Il sistema attuale dei play-off in B

La Samp passa da sesta nel 2012

La maledizione granata

Del resto la B è un torneo massacrante, con una coda altrettanto faticosa e imprevedibile: i playoff. Non basta fare un grandissimo campionato per essere promossi, perché chi si ritrova a far parte del mini-torneo finale sa benissimo che tutto quello fatto a quel momento può rivelarsi totalmente inutile.

Come nascono i play-off della Serie B

Ma come nascono i playoff in B? La prima stagione in cui il campionato ha una coda è quella 2003/04, un’annata particolare a dire poco. A causa del caos Catania e del conseguente blocco dei campionati, la B si ritrova ad avere un numero di partecipanti altissimo, 24.

Per ovviare alla situazione, a metà torneo la FIGC decide che le promozioni saranno eccezionalmente cinque, più una sesta tramite uno spareggio interdivisionale con la quindicesima di Serie A. Non un torneo vero e proprio, dunque, ma due partite, che a fine stagione vedono giocarsi il posto la Fiorentina, sesta in B, e il Perugia, con vittoria finale dei toscani.

L’anno dopo, però, nascono i playoff veri e propri. La prima tipologia prevede che le prime due classificate passino direttamente in A, mentre la terza per farlo è costretta ad avere un distacco dalla quarta di almeno 10 punti. In caso contrario, le squadre dalla terza alla sesta si devono giocare l’ultimo posto rimanente in un mini-torneo.

Scontro incrociato in doppia semifinale (terza contro sesta, quarta contro quinta), con partita d’andata a casa della squadra peggio classificata, passaggio del turno in stile coppe europee e, in caso di parità, a chi si è piazzato prima nella graduatoria di campionato.

Anche la finale era sul doppio confronto, con l’aggiunta che in caso di totale parità si sarebbero giocati i supplementari della partita di ritorno.

La B delle Big: l'eccezione del 2007!

La prima e finora unica stagione in cui i playoff non si disputano è quella 2006/07, con la Juve favoritissimissima per le quote calcio, in cui il Genoa, terzo, ha 10 punti di vantaggio sul Piacenza quarto e stacca dunque il biglietto diretto per la A. 

Marc Borriello nel Genoa appena tornato in A nel 2007!

La formula viene modificata nella stagione 2013/14, in cui si stabilisce che le squadre che possono giocare i playoff possono essere da due sei, a patto ovviamente che la terza non abbia i classici 10 punti sulla quarta. Il numero delle classificate non è però fisso, ma dipende da quante squadre sono rimaste ad almeno 14 punti dalla terza.

Nascono così i turni preliminari, che si disputano a partita secca e che in caso di parità vedono comunque il passaggio della squadra meglio classificata.

Il sistema attuale dei play-off in B

Questo sistema dura fino alla stagione 2017/18, quando viene introdotto quello attuale. Il margine necessario alla terza per non dover giocare i playoff sale a 15 punti invece di 10 e le partecipanti al torneo diventano obbligatoriamente sei. Quinta, sesta, settima e ottava si giocano il turno preliminare con accoppiamenti incrociati, per poi affrontare terza e quarta in doppio confronto, più finale andata e ritorno e passaggio in caso di parità della meglio classificata in campionato.

Insomma, ci rimette sempre la terza? A rigor di logica sì, perché per quanto sia favorita dalla formula, non è detto che la terza forza del campionato riesca a confermare i valori del torneo all’italiana. Lo dimostra l’edizione 2020/21 della B, in cui il Monza arriva ai playoff da terza, ma perde in semifinale contro il Cittadella (sesto). E alla fine in A ci va la quinta, ovvero il Venezia.

Il Venezia in A dopo la promozione tramite i play off!

 

La Samp passa da sesta nel 2012

Dunque, anche chi arriva lontano dalla vetta può sperare di farcela. È il caso della Sampdoria nella stagione 2011/12, che arriva sesta e accede ai playoff con la posizione più bassa, salvo poi stravolgere le quote serie B battere Sassuolo e Varese e tornare nella massima serie dopo la retrocessione dell’anno precedente. Finora, però, non è mai accaduto che una settima o un’ottava siano riuscite a ottenere la promozione.

Poli in contrasto con Ledesma!

Vista la posta in palio, ovvio che le finali siano spesso partite molto tese e sentite. È il caso del doppio scontro tra Benevento (quinto) e Carpi (settimo), che nel 2017 regala la prima, storica promozione in Serie A ai Sanniti. All’andata finisce 0-0 e un pareggio al Vigorito al ritorno permetterebbe comunque ai giallorossi di festeggiare, ma la tensione è enorme e solo la rete del rumeno Pușcaș permette al club campano di poter raggiungere il novantesimo e la festa con una certa tranquillità.

Tranquillità che non c’è assolutamente nella stagione successiva, quando si affrontano la terza e la quarta della regular season, il Frosinone e il Palermo. I rosanero vincono la partita d’andata al Barbera per 2-1, ma il ritorno al Benito Stirpe è una partita piena di polemiche. I ciociari vanno in vantaggio, ma i siciliani con una rete passerebbero in Serie A.

Tra decisioni arbitrali che non soddisfano gli ospiti e palloni gettati in campo da alcuni giocatori del Frosinone per perdere tempo, si arriva a un maxi-recupero e al gol al 96’ di Ciano che sigilla la promozione dei padroni di casa, con i tifosi che invadono il terreno di gioco prima ancora del fischio finale. Il Palermo però non ci sta e fa ricorso, non riuscendo però a ribaltare il risultato davanti alla corte federale.

La maledizione granata

Degna di nota anche la finale playoff 2004/05, se non altro perché la vincente non se ne va in Serie A.

Il Torino passerebbe rispetto al Perugia per il miglior piazzamento in campionato, ma poi non riesce a iscriversi alla massima categoria per problemi economici. Non può neanche approfittarne il Perugia, che, oberato dai debiti, non riesce neanche a prendere parte alla B.

Dunque, vista anche la retrocessione del Genoa, che aveva vinto il campionato, in A ci vanno addirittura la quinta e la sesta della regular season, il Treviso e l’Ascoli, che prendono l’ascensore assieme all’Empoli, secondo. Una dimostrazione, seppure abbastanza particolare, che nel campionato cadetto non c’è mai nulla di certo…


*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.