Da Dea a…Goddess il passo è assai breve. L’Atalanta, squadra e società rivelazione degli ultimi anni del calcio italiano, è l’ultimo club in ordine di tempo a passare nelle mani di una proprietà straniera. A mettere gli occhi sui nerazzurri è stato  un gruppo di investitori (a titolo personale) guidati da Stephen Pagliuca, uno dei co-proprietari dei Boston Celtics.

Le milanesi e le proprietà straniere

La Roma e la Fiorentina agli americani

Quante proprietà from USA in A

Le proprietà straniere in B e in C

Il consorzio ha acquisito la maggioranza delle quote del club, lasciando il resto nelle mani della famiglia Percassi, che dovrà garantire la necessaria continuità dello spirito puramente bergamasco, che ha portato l’Atalanta a trasformarsi in una solida realtà del pallone tricolore. E con l’acquisto della Dea, ci si avvicina a una Serie A per metà straniera. Sono infatti parecchi i club del massimo campionato a essere nelle mani di imprenditori o di gruppi non italiani. E anche alcune big hanno nel corso degli anni hanno dovuto dire addio al…Made in Italy.

Le milanesi e le proprietà straniere

Basta pensare ai campioni d’Italia dell’Inter, che al momento sono alla seconda esperienza con una proprietà straniera. La prima risale al novembre 2013, quando Massimo Moratti ha venduto le sue quote del club nerazzurro alla International Sports Capital dell’imprenditore indonesiano Erick Thohir. Non è andata benissimo, al punto che nel 2016 è arrivato il secondo passaggio di mano in pochi anni.

L’Inter è così diventata parte del gruppo Suning, con la presidenza assegnata a Steven Zhang, rampollo del numero uno del gruppo Zhang Jindong. Con la proprietà cinese c’è stato il ritorno tanto atteso in Champions League, ma soprattutto quello allo scudetto, conquistato nella stagione 2020/21 a oltre dieci anni dal Triplete targato Moratti. Ora gli investimenti sono diminuiti, ma i nerazzurri continuano a essere protagonisti in Serie A.

Esattamente come i vicini di casa e cugini del Milan. Anche i rossoneri hanno vissuto un addio traumatico, quello di Silvio Berlusconi, che nel 2017 ha lasciato la proprietà dopo trent’anni di trionfi e grandissimi campioni.

A prendere le redini del Diavolo è stato il cinese Yonghong Li, che ha provato a gestire il club, ma con pessimi risultati dal punto di vista economico. L’inadempienza della società ha portato quindi il Milan nelle mani del fondo americano Elliott, che ha fatto opera di sistemazione dei conti ma che ha anche permesso una ripresa dal punto di vista del campo, con i rossoneri che sono tornati a lottare per lo scudetto, anche per le scommesse sportive dopo qualche anno di risultati abbastanza anonimi.

La Roma e la Fiorentina agli americani

Anche nella Capitale sono arrivati gli stranieri, per la precisione gli americani. La Roma è diventata a stelle e strisce nel 2011, grazie a una cordata statunitense guidata prima da Thomas Di Benedetto e poi da James Pallotta. I giallorossi sono stati protagonisti in Italia con parecchi secondi posti e anche in Europa, con una semifinale di Champions League, e i tifosi hanno visto indossare la maglia della Roma a futuri campioni come Salah e Alisson.

La coreografia della Sud nel derby di ritorno 2022!

L’era Pallotta è terminata nell’agosto 2020, quando le quote del club sono state acquistate da Dan Friedkin, imprenditore americano anche lui, che cercherà di riportare i giallorossi a lottare per il titolo e nell’Europa che conta.

Gli statunitensi hanno…colonizzato anche tanti altri club del massimo campionato. La Fiorentina è diventata nel 2019 di proprietà di Rocco Commisso, numero uno di Mediacom, che ha acquisito la Viola dalla famiglia Della Valle.

Quante proprietà from USA in A

Nel settembre 2021 persino il Genoa, il club più antico d’Italia, ha visto passare di mano le sue quote da Enrico Preziosi al fondo a stelle e strisce 777 Partners.

Bandiera americana anche a Venezia, che nel 2020 è diventato di proprietà di un gruppo di investitori statunitensi, e allo Spezia, con l’imprenditore Robert Platek che ha deciso di acquistare il club ligure nel febbraio 2021.

Gli unici a…spostarsi sono quelli del Bologna, ma neanche di troppo, perché il proprietari dei felsinei è il canadese di origini italiane Joey Saputo, numero uno anche del CF Montreal in MLS.

Il Montreal, società gemella del Bologna!

Le proprietà straniere in B e in C

La lista però non finisce certo qui, perché anche nelle serie inferiori non mancano i club di proprietà straniera, a partire dalla Serie B. Quello con la storia più travagliata è il Parma, che è stato prima di proprietà del gruppo cinese Desports, arrivato nel 2017 e durato poco. Prima c’è stata la cessione della maggioranza a un gruppo di imprenditori italiani, poi la dismissione totale delle quote.

Nel 2020 è invece arrivato l’imprenditore americano Kyle Krause, che ha rilevato il club e che ora prova a riportarlo in A. Anche a Ferrara, in casa SPAL, nuova proprietà, con l’onnipresente Joe Tacopina (già visto in diverse vesti a Roma e a Venezia) che ha investito nel club estense all’inizio della stagione 2021/22.

A Pisa il proprietario è addirittura più multisfaccettato, perchè Alexnader Knaster, che ha acquistato il club nel 2021, è cittadino britannico, naturalizzato americano, ma nato…a Mosca. E per completare il Risiko della serie cadetta c’è il Como di proprietà di una società londinese e che ha come come direttore della gestione sportiva addirittura l’ex capitano del Chelsea Dennis Wise.

E persino in Serie C non mancano altri esempi di proprietà straniere. Come la Pistoiese, che nel 2021 è stata acquistata dall'imprenditore tedesco Stefan Lehmann, o la Triestina, che da qualche anno è di proprietà dell’australiano Mario Vittorio Biasin, che anche dal nome tradisce evidentemente le sue origini triestine.

Gli americani fanno capolino anche nella terza serie, con Robert Lewis e John Aiello che hanno acquistato il Cesena dal gruppo di imprenditori locali che da parecchi anni gestiva il club romagnolo. E anche la Francia ha fatto il suo investimento nel calcio italiano, con l’imprenditore transalpino  Joseph Marie Oughourlian che è a capo del Padova. 

Percassi, Presidente storico della Dea!

Insomma, una vera e propria…moda, che però ha avuto risultati altalenanti e non sempre sono state scommesse vincente. Le vittorie dell’Inter e le buone annate di Roma, Milan e Fiorentina fanno il paio con le tante esperienze di proprietà mordi e fuggi, soprattutto nel caso dei cinesi dopo la decisione del governo di Pechino di tagliare le spese nel mondo del pallone. Ma la situazione dimostra, qualora ce ne fosse bisogno, che il mondo del calcio è sempre più globalizzato.

E che la proprietà…nazionale e presente sta diventando un retaggio del passato, nonostante le resistenze dei tifosi…e di alcuni degli stessi proprietari!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.