Se ci si chiede quale sia la proprietà più ricca del sistema calcio in Italia, la risposta può essere meno ovvia di quanto ci si aspetti. Il primo pensiero può andare alla Juventus e alla famiglia Agnelli, oppure alle proprietà di Inter, Milan o Roma, straniere e con ottime disponibilità economiche.

E invece no, perché per trovare i proprietari più ricchi del pallone tricolore bisogna scendere in Serie B (anche se forse ancora per poco) e sbarcare a Como. Sulle rive del lago infatti i due fratelli Hartono hanno fatto partire nel 2021 un progetto con l’obiettivo di riportare il club lombardo in Serie A e di trasformarlo in una realtà del nostro calcio.

Il patrimonio dei proprietari del Como

Ma chi sono i fratelli Hartono? E qual è il loro patrimonio?

La risposta è dolcissima alle orecchie di qualsiasi tifoso del Como, perché Robert Budi e Michael Bambang Hartono sono indonesiani ma soprattutto sono i proprietari della Djarum, un’azienda che produce le tipiche sigarette kretek e che li ha resi gli uomini più ricchi di Indonesia negli ultimi quattordici anni, con un patrimonio che secondo Forbes nel 2023 era di 48 miliardi di dollari e che nel 2024 è già salito a oltre 60 miliardi.

La galassia della multinazionale Djarum

Partendo da una piccola azienda a produzione locale, la Djarum si è ingrandita fino a creare un giro di affari che ha prima visto un’espansione nel sud-est asiatico e poi la produzione e la vendita di sigarette in tutto il mondo.

Come tutte le multinazionali, anche la Djarum ha deciso di diversificare i propri asset, motivo per cui nel 1997 è entrata a far parte di una cordata che ha salvato la Bank of Central Asia (di cui l’azienda dei fratelli Hartono ora possiede il 51%) e negli ultimi decenni è entrata nel mondo dell’e-commerce (Bibli), dei supermercati (Ranch Market), della produzione di cibo e anche dei media, con la creazione della SENT Entertainment (media company con base nel Regno Unito) e del servizio in streaming OTT Mola.

E proprio queste ultime due incarnazioni del gruppo Djarum sono quelle che hanno il legame con il Como. La società lariana è infatti stata acquistata nel 2019 dai due fratelli indonesiani attraverso la SENT, quasi in concomitanza con il ritorno del club in Serie C dopo che la squadra era sprofondata in D in seguito al fallimento del 2017.

L'app di Mola TV

Attraverso Mola, che è diventato sponsor principale nel 2021, è stata anche creata la TV OTT del Como, chiamata appunto Como TV, che ha trasmesso, come ricorderanno gli appassionati di scommesse sportive internazionali, anche alcune partite delle qualificazioni sudamericane ai Mondiali 2022.

Per il Como l'obiettivo è la Serie A

Dal punto di vista sportivo il cambio di proprietà ha portato al ritorno in Serie B al termine della stagione 2020/21, ma anche all’adeguamento dello stadio Giuseppe Sinigaglia alla categoria cadetta, con l’installazione della tecnologia necessaria per l’utilizzo della VAR e della Goal Line Technology.

E ora l’obiettivo è la Serie A, un campionato che il Como non frequenta ormai da oltre vent’anni, con l’ultima esperienza che risale alla stagione 2002/03, con in panchina prima Loris Dominissini e poi Eugenio Fascetti e con in campo, tra gli altri, Benito Carbone, Daniel Fonseca, Fabio Pecchia e Benoit Cauet.

Nonostante una proprietà decisamente attrezzata dal punto di vista economico e con una conoscenza importante del mondo dei media, il Como targato Djarum ha però intrapreso una strada poco appariscente e assai concreta. Niente acquisti di grido, ma una programmazione in grado di conciliare la resa sul campo e un certo equilibrio nei conti.

Il Como ha un monte ingaggi di 22 milioni di euro

La squadra della stagione 2023/24, tanto per fare un esempio, è stata costruita con una spesa totale per i nuovi arrivi che si avvicina agli 11 milioni di euro. Una cifra che può sembrare alta, ma che deve tener conto che il numero di calciatori arrivati sul Lago supera i 20 e che la spesa massima per un cartellino è stata di 2 milioni, quelli versati al St Louis City per lo statunitense Nicholas Gioacchini e al Cagliari per Alberto Cerri.

L’aspetto su cui ha spinto parecchio il Como è invece quello degli stipendi, considerando che la rosa attuale costa al club circa 22 milioni di euro a stagione, che è il terzo monte ingaggi del campionato cadetto. 

I ruoli di Dennis Wise e Cesc Fabregas nel Como

Ma la cosa che salta di più all’occhio è che il club si è affidato ad alcuni personaggi dal pedigree calcistico che definire importante è dire poco.

Wise amministratore delegato del Como

Basterebbe pensare che l’amministratore unico della società è Dennis Wise, prima parte integrante della Crazy Gang del Wimbledon, con cui ha vinto la storica FA Cup 1987/88 da assoluto outsider per le scommesse calcio, e poi per oltre un decennio bandiera del Chelsea, sollevando altre due volte la FA Cup, un League Cup, una Charity Shield e il double Coppa delle Coppe Supercoppa Europea quando in panchina c’era il leggendario Gianluca Vialli.

Wise è diventato l’uomo di fiducia dei fratelli Hartono, che già nel 2019 lo avevano inserito nell’organigramma e poi nel 2021 lo hanno reso amministratore unico. Ma, e Wise probabilmente non se ne avrà, a Como c’è soprattutto un calciatore fresco di ritiro che…ha vinto quasi tutto, ovvero Cesc Fabregas.

L’ex centrocampista di Arsenal, Barcellona, Chelsea e Monaco, che ha in bacheca un Mondiale e due Europei con la Spagna e 12 trofei con i club, ha chiuso la sua carriera proprio a Como, per poi diventare allenatore della Primavera, tecnico ad interim della prima squadra e attualmente allenatore in seconda. 

Il club lariano è decisamente all'avanguardia

Oltre a un’esperienza nel mondo del calcio a livelli altissimi, Fabregas è anche un testimonial non di poco conto, sia per eventuali investitori (lui stesso ha acquistato quote del club) che dal punto di vista mediatico.

Cesc in panchina con il Como

E non sorprende dunque che, per essere una squadra attualmente in cadetteria, il Como, pur tra le favorite per le quote Serie B, ha un seguito social molto ampio e ha anche ricevuto parecchi apprezzamenti per i materiali tecnici. La maglia della scorsa stagione, che è stata riproposta anche in quella corrente, è stata ispirata dalle onde del lago ed è stata considerata una delle migliori prodotte nel calcio italiano da tifosi e addetti ai lavori tricolori ed esteri.

Insomma, i lariani cominciano a essere una realtà importante del pallone nostrano. E sarà meglio fare attenzione, perché con le possibilità economiche dei fratelli Hartono nessun obiettivo rischia di essere precluso al club lombardo… 

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.