Il mondo dello sport (e non solo quello del golf) guarda con attenzione a Roma, anzi, al Marco Simone Golf and Country Club, dove tra il 29 settembre e il 1 ottobre andrà in scena la Ryder Cup.

Di cosa si tratta? Beh, semplicemente del terzo evento sportivo più visto al mondo (dopo le Olimpiadi e i Mondiali di calcio), che mette contro due squadre, composte ognuna da 12 giocatori, che rappresentano rispettivamente l’Europa (intesa come continente intero!) e gli Stati Uniti.

Si tratta dell’edizione numero 44 di un evento biennale partito nel 1927, che in origine vedeva affrontarsi i golfisti britannici e quelli statunitensi, ma che poi è stato aperto agli europei a partire dal 1977. Il conto attuale (partendo dalla prima edizione Europa vs USA) è di 10 vittorie degli statunitensi, che però sono i detentori del trofeo, e 12 dei golfisti del Vecchio Continente.

Le regole della Ryder Cup

La formula dell’evento è particolare, soprattutto considerando che il golf è principalmente uno sport singolo. Nella Ryder Cup invece gli atleti devono fare squadra per conquistare i 28 punti messi in palio nelle tre giornate di gara.

I primi due giorni (il venerdì e il sabato) il formato è quello dei four-ball e dei foursome, che si giocano in coppia e che assegnano 8 punti ciascuno. Nei four-ball, come dice il nome stesso, ci sono quattro palline e il punteggio della squadra è stabilito dal golfista che completa la buca in meno colpi. I foursome invece prevedono due sole palline e i giocatori si alternano nei colpi.

Francesco Molinari specialista di Ryder!

La domenica è invece il momento degli uno contro uno, 12 incontri al meglio delle 18 buche che spesso rappresentano il momento decisivo della Ryder Cup. Ogni match vinto vale un punto, in caso di parità ci si divide la posta in palio. Vince quindi la squadra che supera i 14 punti, ma con un piccolo particolare: in caso di parità (14-14) il trofeo viene mantenuto dall’attuale detentore.

Dove si gioca l'edizione italiana della Ryder Cup

Con il Team USA leggermente favorito per le scommesse, si gioca alle porte di Roma, al Marco Simone Golf and Country Club, che nel 2015 ha ottenuto l’onore di diventare il terzo club dell’Europa continentale a ospitare l’evento dopo le edizioni 1997 e 2018, che si sono tenute a Sotogrande (Spagna) e a Saint-Quentin-en-Yvelines (Francia).

Il campo da golf è progettato attorno al castello di Marco Simone, che negli anni Settanta è stato acquistato dalla stilista Laura Biagiotti. A partire dagli anni novanta, il Marco Simone Golf and Country Club è stato una delle location dell’Open d’Italia in due occasioni, nel 1994 e nel 2021.

Julien Guerrier nello splendido scenario del Marco Simone

L’edizione numero 44 della Ryder Cup doveva disputarsi nel 2022, ma a causa delle note problematiche sanitarie degli scorsi anni è slittata al 2023 dopo che quella precedente, negli USA, è stata spostata al 2021.

I golfisti della squadra che rappresenta l'Europa

Purtroppo per l’Italia, nel Team Europe non ci sarà nessun golfista tricolore a rappresentare la nazione ospitante. Nel processo di qualificazione che ha portato alla scelta dei dodici a disposizione del capitano, l’inglese Luke Donald, nessun italiano è rientrato né nei primi tre della lista a punti europea né di quella mondiale.

Restavano le sei scelte personali del capitano, ma la forma recente degli azzurri ha consigliato a Donald di riporre altrove la sua attenzione. Questo però non vuol dire che non ci saranno in campo le stelle del golf nostrano.

Tra i suoi vicecapitani Donald ha infatti scelto sia Francesco Molinari ed il fratello Edoardo, vincitori rispettivamente di tre e una Ryder Cup, con “Frankie” grande protagonista dell’edizione 2018, in cui è diventato il primo europeo a vincere tutti e cinque i match giocati in una singola Ryder Cup.

A proposito di Italia, impossibile poi dimenticare l’altro vincitore azzurro della Ryder, Costantino Rocca, anche il primo italiano a essere convocato negli anni Novanta.

I dodici giocatori europei sono dunque i primi tre della classifica a punti europea, i primi tre (esclusi quelli già scelti) di quella mondiale e sei scelte del capitano. Le punte di diamante della selezione continentale sono ovviamente il nordirlandese Rory McIlroy, alla settima partecipazione, e lo spagnolo Jon Rahm, fresco della vittoria ai Masters.

Il nordirlandese Rory McIlroy

Tra le scelte di Donald spiccano l’inglese Justin Rose (un altro di quelli molto esperti della competizione), ma anche tre esordienti, l’austriaco Sepp Straka, il danese Nicolai Højgaard e lo svedese Ludvig Åberg.

Le scelte del Team USA

Il capitano degli statunitensi, Zach Johnson, tra gli altri schiera invece il numero uno del mondo Scottie Scheffler, il vincitore degli U.S. Open Wyndham Clark e regala ritorni eccellenti come quelli di Brooks Koepka, Rickie Fowler e Justin Thomas. Niente da fare invece per Tiger Woods, che visti i suoi problemi fisici non riuscirà a partecipare a questa edizione.

Tutte le cifre della Ryder Cup

Tra le particolarità della Ryder Cup è che, almeno dal punto di vista dei giocatori, si tratta di una competizione puramente dilettantistica, almeno a livello economico. I golfisti infatti non vengono pagati per la partecipazione e non c’è un prize money di nessun tipo.

Vincere la Ryder è dunque una questione di onore continentale? Sì, ma non solo. Trattandosi di un evento seguitissimo, riuscire a ottenere la qualificazione e fare buone performance ha un rientro economico molto positivo per i giocatori, che possono chiedere cifre maggiori agli sponsor o inserire clausole che prevedono bonus nel caso di presenza e/o di vittoria. 

Per quanto riguarda l’organizzazione e il paese ospitante, beh, quello è tutto un altro paio di maniche. Basterebbe pensare che l’edizione 2018, quella che si è tenuta a Le National, golf club alla periferia di Parigi, ha portato un indotto di circa 235 milioni di euro all’economia francese.

Bisogna infatti considerare che si tratta di un evento in grado di catalizzare l’interesse di un numero altissimo di tifosi, che pagano biglietti dai prezzi importanti, ma che soprattutto passano l’intera durata della competizione (e anche qualche giorno in più) nella location in cui si gioca.

Se a questo si aggiunge uno scenario come quello della Città Eterna, il boom turistico legato alla Ryder Cup è pressoché scontato. E anche l’organizzazione, ovvero la PGA, ci guadagna, perché tra la vendita dei diritti TV e quella dei biglietti si parla di cifre molto sostanziose.

Dunque, il campo è pronto a parlare per capire chi vincerà la Ryder 2023 dal lato sportivo. Perché da quello economico hanno decisamente già vinto tutti…

I biglietti della Ryder Cup 2023

Per quanto riguarda i biglietti, vista la richiesta è stato necessario organizzare una vera e propria...lotteria, in cui si riservava un numero per partecipare all'estrazione. Ognuna delle tre giornate infatti prevede un numero chiuso di spettatori, 50mila al giorno, dunque sono tanti quelli che non hanno avuto la possibilità di acquistare un tagliando.

Terminati i biglietti con prezzi "umani", sono rimasti in vendita solo quelli legati alle cosiddette esperienze, che oltre all'entrata prevedono anche una serie di benefit. Ma qui si parla di 500 euro per il tagliando più economico, fino ad arrivare addirittura ai 1.900 per quello più esclusivo.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.