“Superfluo aggiungere altro: è da Milan”. Questo il giudizio di Italo Galbiati, uno che di campioni se ne intendeva, quando i rossoneri gli hanno chiesto di stilare un report su Andriy Shevchenko.

Inutile dire che la carriera del centravanti ucraino, che ha vinto il Pallone d’Oro nel 2007, abbia dato totalmente ragione all’osservatore milanista.

Sin dai tempi in cui era il bomber della Dinamo Kiev alle dipendenze del Colonnello Lobanovs’kyj, Sheva non ha fatto altro che segnare con una continuità incredibile.

E infatti i numeri raccolti tra il 1992, anno di esordio, e il 2012, quando ha appeso gli scarpini al chiodo, parlano chiaro: per l’ucraino ci sono 402 gol in 832 partite giocate tra club e nazionale.

La tripletta di Sheva al Barcellona

Come detto, la storia calcistica di Sheva comincia nella Dinamo Kiev. Che il ragazzino classe 1976 sia un predestinato lo si capisce abbastanza velocemente. Nel 1992 arriva l’esordio con la squadra riserve della Dinamo ad appena 16 anni. La stagione si conclude con 6 presenze e nessun gol, ma c’è tempo per migliorare…

In quella successiva infatti Shevchenko si laurea capocannoniere della sua squadra, con 12 gol in 32 match. La stagione 1994/95 è l’ultima con la Dinamo Kiev B e anche la prima con la squadra dei grandi. Con le riserve i gol sono 9 in 17 partite, mentre le apparizioni in prima squadra sono 23, condite da 3 reti, una delle quali realizzata in Champions League.

Esattamente come avvenuto in precedenza, è solo la calma prima della tempesta. Nell’annata 1995/96 Shevchenko segna 22 gol in 44 partite, confermando l’amore per la Champions (due reti in altrettante partite), mentre in quella successiva le reti sono “solo” 12 a fronte di 26 match disputati.

Sheva con la maglia della DInamo

Il boom è però quello tra il 1997 e il 1999. In coppia con Rebrov, Sheva diventa inarrestabile, segnando 36 gol in 46 partite nel 1997/98 (compresa una tripletta in Champions al Camp Nou, segnata il giorno del giudizio di Galbiati) e poi 33 in 45 match nella stagione successiva, in cui trascina la Dinamo Kiev alle semifinali di Champions League e si laurea capocannoniere del torneo.

Sheva capocannoniere all'esordio in Italia

Nell’estate 1999 arriva il trasferimento in rossonero, con il Milan che spende 45 miliardi di lire per portarlo a Milanello. Già nella prima stagione si capisce che sono soldi ben spesi, visto che l’ucraino realizza 29 reti in 43 partite, comprese le 24 che gli valgono il titolo di capocannoniere della Serie A, secondo straniero dopo Platini a vincerlo all’esordio in Italia.

Nella stagione successiva il numero 7 fa ancora meglio, replicando la prestazione in campionato e terminando la stagione con 34 marcature in 51 partite, comprese 9 in Champions. La terza annata in rossonero è deludente, con il centravanti segna 17 reti in 38 partite.

Nella stagione 2002/03 i gol sono anche di meno, appena 10, ma a fermare Sheva c’è un infortunio al menisco subito a fine estate. Il che però non gli impedisce di tornare in campo e di essere grande protagonista della cavalcata rossonera in Champions League, con il gol in semifinale che decide il derby con l’Inter e con l’ultimo rigore nella finale di Manchester, vinta dal Milan contro la Juventus.

Lo scudetto e il Pallone d'Oro di Sheva

Ci vuole la stagione 2003/04 per regalare a Shevchenko il primo e unico scudetto in rossonero, vinto anche grazie ai suoi 29 gol in tutte le competizioni, con le 24 reti in A che valgono il secondo titolo dei bomber.

A fine 2004 arriva anche la consacrazione personale, con il Pallone d’Oro vinto davanti a Deco e a Ronaldinho.

La stagione successiva i gol sono 26 in 40 partite, ma sono parecchi anche i rimpianti. Sheva è infatti protagonista in negativo della finale di Champions di Istanbul contro il Liverpool, prima facendosi parare un tiro da pochi metri durante i supplementari e poi vedendosi bloccare il penalty decisivo da Dudek.

La gioia di Sheva

La stagione 2005/06 è l’ultima della sua prima esperienza in rossonero e termina con 28 reti in 40 partite. 

I numeri di Sheva al Chelsea

Nell’estate 2006 infatti il Chelsea di Abramovich piomba sull’ucraino, pagandolo 43 milioni di euro. L’esperienza londinese è però pessima: per Sheva due stagioni a Stamford Bridge, con un totale di 22 gol segnati in 77 partite.

Nell’estate 2008 il centravanti torna in prestito al Milan, ma anche qui le cose non vanno bene. I gol sono 2 in 26 presenze, che portano il suo totale in rossonero a 175 marcature in 322 partite.

Per Sheva 100 partite in Champions

Per lui a referto ci sono 226 presenze in Serie A, condite da 127 reti e 9 assist. Nelle sue stagioni al Milan si è anche aggiudicato due volte la classifica dei marcatori (1999/2000 e 2003/04). 

Altro terreno di caccia dell’ucraino era la Champions League, di cui è stato per tre volte il miglior bomber (1998/99, 2000/01 e 2005/06), competizione in cui ha giocato 100 partite, segnando 48 reti e fornendo 16 assist: quando si parla di scommesse vincente Champions...

Tra club e nazionale, Shevchenko ha realizzato 44 calci di rigore.

Sheva ha segnato 48 gol con l'Ucraina

Il canto del cigno sono le tre stagioni alla Dinamo Kiev, con cui chiude la carriera, segnando 8, 16 e 6 gol in 29, 32 e 22 partite giocate, arrivando a quota 136 reti in 267 presenze con la squadra ucraina.

Sheva in gol di testa contro la Svezia!

A queste cifre vanno poi aggiunti i 48 gol in 111 partite con la nazionale, di cui Shevhcenko è ovviamente miglior marcatore di sempre, trascinata di forza a giocarsi i mondiali del 2006 e guidata anche negli europei casalinghi del 2012.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.