Il calcio spesso racconta la favola delle provinciali, succede anche che a fare la storia del pallone tricolore siano squadre che invece non rappresentano neanche un capoluogo di provincia. Come Cesena, che si è presa il nome della provincia soltanto nel 1992, quando si è affiancata a quello di Forlì.

Quanti campioni al Cesena

Il futuro del Cesena Calcio

I premi per la valorizzazione dei giovani in C

Gli stipendi di Bortolussi e Missiroli

Ma all’epoca il Cesena si era già preso un primato diventato leggenda: il miglior piazzamento nella storia della Serie A di un club di una città non capoluogo, il sesto posto della stagione 1975/76, pareggiato soltanto dal Sassuolo giusto una quarantina d’anni dopo. E anche ora che il Cesena milita in Serie C, è impossibile dimenticare le annate dei bianconeri in Serie A, oltre ai grandi calciatori che hanno vestito la maglia del club romagnolo. 

Quanti campioni al Cesena

Il Cesena ha frequentato la Serie A per ben 13 stagioni, l’ultima delle quali è quella 2014/15, terminata con la retrocessione della squadra guidata prima da Pierpaolo Bisoli e poi da Domenico Di Carlo. Ma nonostante quella sia l’ultima annata da grande, di certo i tifosi bianconeri si sono rifatti a Euro 2016, quando ben cinque calciatori della rosa a disposizione di Antonio Conte avevano vestito in carriera la maglia del club: Antonio Candreva, Éder, Emanuele Giaccherini, Marco Parolo e Graziano Pellè sono stati bianconeri per diversi anni e hanno contribuito a scrivere la storia del club.

Marco Parolo contro la Germania!

Che nelle ultime stagioni, però, è piena di delusioni, a partire dal fallimento al termine dell’annata 2017/18, che ha spedito il glorioso club (che si è fuso con il Romagna Centro perché altrimenti sarebbe stato impossibile il ripescaggio in Serie D) tra i dilettanti. Non che il nuovo Cesena ci sia rimasto molto nella quarta categoria, visto che alla prima stagione la nuova società ha subito riportato i bianconeri in Serie C.

Quello attuale è il terzo campionato consecutivo nella terza divisione per il Cesena, che al ritorno in C nella stagione 2019/20 è arrivato tredicesimo, anche a causa della sospensione dei campionati, e che in quella 2020/21 ha raggiunto i playoff per tornare in Serie B, perdendo però al secondo turno contro il Matelica.

Il futuro del Cesena Calcio

Il futuro però potrebbe essere assai roseo, anche considerando quanto avvenuto a fine dicembre 2021, ovvero il cambio di proprietà. Nei suoi primi ottanta anni di storia il Cesena è sempre stato nelle mani di imprenditori locali, come Dino Manuzzi, artefice dello storico sesto posto e che dà il nome allo stadio, o suo nipote, il celebre Edmeo Lugaresi, presidente a partire dagli anni Ottanta fino al 2002. Ora però, come già accaduto a tante altre società del pallone tricolore, anche i bianconeri diventano…a stelle e strisce.

È molto recente infatti il comunicato che spiega che il 60% delle quote del club è stato ceduto al gruppo americano JRL Investments, una società con sede negli Stati Uniti (e più precisamente a New York) e che fa capo agli imprenditori USA John Aiello e Robert Lewis. Non che l’identità locale però sia destinata a sparire, perché la Holding CFC, che precedentemente deteneva tutto il capitale societario, ha comunque mantenuto il 40% delle quote e i 28 imprenditori locali che hanno retto il Cesena dalla rifondazione avranno comunque il loro peso in consiglio di amministrazione, in cui è presente anche una leggenda del club come Massimo Agostini.

Ma quale Cesena ha acquistato la JRL? Intanto, un club in un girone davvero equilibrato per le scommesse Lega Pro che per politica societaria ha puntato molto sul vivaio, storicamente florido e che ha lanciato calciatori del calibro di Ruggiero Rizzitelli, Lorenzo Minotti, Emanuele Giaccherini e Stefano Sensi.

Stefano Sensi con la maglia del Cesena!

I premi per la valorizzazione dei giovani in C

Sfruttando le politiche della Serie C sui giovani, la società ha deciso di schierare in ogni match almeno tre ragazzi under che abbiano giocato gli ultimi tre anni con il club. Una scelta che da una parte valorizza i prodotti delle giovanili e dall’altra porta introiti non indifferenti, quantificabili in 300mila euro a stagione. A simboleggiare questa politica c’è il centrocampista centrale Tommaso Berti, portato in rosa dalla Primavera nell’estate 2021 e già diventato protagonista in Serie C.

E oltre a portare al club il bonus per ogni 90 minuti disputati, il classe 2004 nato proprio a Cesena ha anche firmato il suo primo contratto da professionista, che lo legherà al club fino al 2024, quasi dieci anni dopo il suo ingresso nel settore giovanile nel 2013. Visti i minimi salariali per i calciatori professionistici dai 16 ai 19 anni, difficile pensare che al centrocampista possano arrivare molti più dei 14mila euro lordi (che netti sono 11mila) previsti per la sua categoria di età, ma quel che è certo che è Berti lo stipendio…se lo paga da solo.

Gli stipendi di Bortolussi e Missiroli

I calciatori più importanti del club, invece, non giocano certo gratis… È il caso del bomber Mattia Bortolussi, centravanti ricercatissimo che da quando è a Cesena non ha mai smesso di segnare con continuità per le scommesse calcio.

Per lui, che in carriera ha vestito già anche le maglie di Gubbio, Lucchese e Novara, il contratto attuale, sottoscritto nel 2020 quando è arrivato dal club piemontese, parla di 110mila euro netti fino al 2024. Il che non ha impedito a molti club di interessarsi a lui, non ultimo il Modena, alla ricerca di un uomo gol, che però ha incontrato lo scoglio di un ingaggio relativamente pesante e soprattutto di un cartellino che all’ultimo aggiornamento di Transfermarkt è valutato 500mila euro.

Di euro vale invece 600mila, nonostante la carta di identità, dica 35 anni, Simone Missiroli. Il centrocampista calabrese ha accettato l’offerta del Cesena, scendendo per la prima volta in carriera in Serie C dopo decenni passati a calcare i campi sia della A che della B, con le maglie di Sassuolo, Spal, Cagliari e Reggina. Un calciatore decisamente fuori categoria per la terza divisione, che per vestire il bianconero ha dovuto radicalmente modificare le sue pretese economiche.

Missiroli contro l'Inter

Basterebbe pensare che al Sassuolo Missiroli guadagnava 700mila euro netti a stagione e che anche alla SPAL il suo contratto prevedeva la stessa cifra. Per l’annuale firmato con il Cesena non ci sono cifre ufficiali, ma evidentemente, visti i problemi della categoria, quella di arrivare al Dino Manuzzi è più una scelta di cuore…piuttosto che una di portafogli!

*L'immagine di apertura dell'articolo è distribuita da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.