Da quando è tornato in Serie B nella stagione 2017/18, vincendo i playoff di Serie C, il Cosenza non ha più lasciato la serie cadetta. Certo, nella stagione 2020/21 c’è voluta un po’ di fortuna, visto che la squadra era retrocessa sul campo ma poi è stata riammessa per completare l’organico della B dopo l’esclusione del Chievo Verona.

E nelle ultime due stagioni i Lupi hanno dovuto soffrire fino all’ultimo momento, considerando che si sono salvati in entrambi i casi vincendo i play-out, quelli contro il Vicenza e quelli ancora più recenti contro il Brescia.

Ma questo non toglie nulla alle capacità di sopravvivenza sportiva dei calabresi, che si sono presentati alla stagione appena iniziata con tutte le intenzioni di evitare i rischi presi nelle annate precedenti, come dimostra il blitz, difficile da pronosticare anche per i più esperti di quote calcio, del successo corsaro a Palermo!

 

Per il Cosenza sono 25 le stagioni in Serie B

Del resto i Lupi sono un po’ un’istituzione della categoria, frequentata per 25 stagioni, a fronte delle 47 passate nella terza serie (sommando le diverse denominazioni nella C), le 14 della quarta e le 7 della quinta.

Il palmares della società calabrese presenta una coppa Italia di Serie C vinta nella stagione 2014/15, uno Scudetto Dilettanti conquistato nella stagione 1957/58, diverse vittorie nei campionati minori, tra Serie C, C1, C2, Seconda Divisione, Interregionale e Serie D, ma anche una competizione internazionale, ovvero la Coppa Anglo-Italiana sollevata nel 1983 dopo la finale vinta contro il Padova allo Stadio San Vito.

A proposito dell’impianto cosentino, ormai il Comunale San Vito è meglio conosciuto come “Gigi Marulla”, visto che è stato intitolato a una vera e propria leggenda del club. Marulla ha infatti militato nel Cosenza per 11 stagioni ed è il primatista della squadra sia per presenze (330) che per reti segnate (91).

Pochi mesi dopo la scomparsa del bomber rossoblù nel luglio 2015, è arrivato il nuovo nome per lo stadio, che evidentemente nelle ultime stagioni è stato una sorta di talismano per la squadra cosentina.

Quanti tecnici importanti sono passati dal San Vito

L’attuale allenatore del Cosenza è Fabio Caserta, ex centrocampista che ha frequentato a lungo la Serie A con le maglie di Palermo, Lecce, Atalanta e Cesena. Al San Vito nel corso della storia del club sono passati parecchi tecnici importanti. A inizio anni Ottanta ha cominciato in Calabria la sua ascesa Nedo Sonetti, protagonista della promozione dalla C2 alla C1 nella stagione 1979/80.

Sulla panchina del Cosenza poi sono passati Luigi Simoni, Edy Reja, Franco Scoglio e anche Alberto Zaccheroni, i cui risultati in Calabria nell’annata 1994/95 gli hanno garantito l’ingaggio da parte dell’Udinese, il club che poi lo ha portato alla fama.

Alcuni di questi fanno anche parte della Hall of Fame del club, assieme a nomi importanti come quello di Stefano Fiore, che ha cominciato proprio dalle giovanili rossoblù il suo percorso nel calcio che conta, per poi tornare nella squadra che lo ha lanciato per chiudere la carriera.

Stefano Fiore nato e cresciuto nel Cosenza!

Oltre all’ex centrocampista di Parma e Lazio si possono ricordare Stefano Morrone, che ha frequentato a lungo la Serie A tra il 2003 e il 2013, Michele Padovano, campione d’Italia e d’Europa con la Juventus, e Denis Bergamini, protagonista di una promozione in Serie B venuto a mancare ad appena 27 anni.

Le attività del Presidente Guarascio

Alla guida della società dal 2011 c’è Eugenio Guarascio, imprenditore calabrese che ha rifondato il club dopo il fallimento che ha impedito l’iscrizione del Cosenza alla Lega Pro Seconda Divisione 2011/12.

Guarascio è attivo da lungo tempo nel settore ecologico come presidente di Ecologia Oggi SpA, a cui ha aggiunto nel corso dei decenni anche un impegno nell’editoria, che lo ha portato a diventare anche il numero uno di GRH Srl Editoria e Comunicazione, nonché importante membro della Confindustria calabrese.

Dal punto di vista degli sponsor, il Cosenza ha cambiato fornitore tecnico nel 2022, passando a Nike dopo quasi un decennio targato Legea.

Per quanto riguarda il main sponsor, dopo la presenza di Ecologia Oggi negli ultimi anni, il Cosenza ha trovato spesso partnership con eccellenze alimentari del territorio, come dimostrano le maglie 2022/23, marchiate “Salumi di Calabria D.O.P.”  e quelle della stagione in corso, con come sponsor “Patata della Sila”.

Le stelle della rosa cosentina

La rosa a disposizione di Caserta è composta da un mix di giovani calciatori di prospettiva e giocatori più esperti, in grado di fare la differenza nella categoria. Le tre stelle della squadra sono decisamente Gennaro Tutino, Aldo Florenzi e Francesco Forte.

Tutino è tornato a Cosenza in prestito dal Parma, ma conosce molto bene l’ambiente, considerando che è stato al Marulla già due anni, tra il 2017 e il 2019, quando era di proprietà del Napoli. Il centravanti è stato uno dei protagonisti della promozione in B e della prima annata tra i cadetti dei Lupi. Il suo stipendio, secondo Capology, è il secondo più pesante della rosa e dovrebbe aggirarsi sui 480mila euro.

Cifre simili anche per Forte, anche lui arrivato a titolo temporaneo. L’attaccante, il cui cartellino è di proprietà dell’Ascoli, è accreditato di uno stipendio leggermente più alto del compagno di reparto, che si aggira quindi sui 500mila euro.

Francesco Forte qui con la maglia del Venezia!

Discorso diverso per Florenzi. Il centrocampista classe 2002 ha cominciato a giocare a Nuoro, sua città di nascita, per poi essere inserito nel vivaio del Chievo. Nel 2019 è arrivato in prestito al Cosenza, che poi ha deciso di riscattarlo.

Florenzi è stato anche convocato dall’ex CT azzurro Roberto Mancini per uno stage nel dicembre 2022. Il suo contratto scade a giugno 2026 e gli permette di guadagnare 270mila euro a stagione. Ma non dovrebbe volerci molto per un adeguamento o per vedere il centrocampista in altri lidi più importanti.

Il monte ingaggi del Cosenza 2023-2024

In tutto, secondo Capology, il Cosenza spende poco più di 5 milioni di euro per gli stipendi della stagione 2023/24. Tra gli altri prestiti c’è anche quello di Simone Mazzocchi, di proprietà dell’Atalanta, che dovrebbe guadagnare circa 300mila euro all’anno.

Tra i giocatori con i contratti più importanti tra quelli effettivamente di proprietà del club ci sono Andrea Rispoli, accreditato di un ingaggio da 340mila euro, e Andrea Meroni, che dovrebbe guadagnarne 240mila.

Andrea Rispoli qui con la maglia del Palermo

Cifre tutte più alte della media di 190mila euro per calciatore che la società che fa capo a Guarascio spende nella stagione in corso.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.