Quando si parla di calcio olandese vengono sempre in mente le varie incarnazioni del grande Ajax, oppure il PSV Eindhoven del triplete del 1988. Ma la realtà è che tra i grandi club dei Paesi Bassi c’è anche quello che per primo ha portato il calcio arancione sul tetto d’Europa: il Feyenoord Rotterdam.
Il Feyenood gioca con il 4-2-1-3
Marcos Senesi centrale promettente
Luis Sinisterra la stella del Feyenoord
I biancorossi, che per le loro origini assai umili sono conosciuti come “il club del Popolo” hanno in bacheca ben 15 Eredivisie, 13 coppe dei Paesi Bassi, due coppe UEFA e soprattutto la Coppa dei Campioni 1970, vinta nella finalissima contro il Celtic. E sebbene l’ultimo titolo nazionale risalga ormai alla stagione 2016/17, impossibile non considerare il Feyenoord parte della nobiltà calcistica, sia olandese che continentale.
Il Feyenood gioca con il 4-2-1-3
La squadra è dall’inizio della stagione in corso nelle mani di Arne Slot, che in carriera ha vestito la maglia dell’altra squadra di Rotterdam, lo Sparta, ma che da allenatore ha preferito la panchina del Feijenoord Stadion.
La rosa a sua disposizione è abbastanza ristretta, ma questo non sembra un problema per il tecnico, che da una parte ha un undici titolare parecchio ben definito e che in situazioni in cui servono forze fresche può contare sul florido vivaio del club, che nel corso dei decenni ha prodotto calciatori importantissimi nella storia del calcio olandese come il compianto Wim Hansen o l’attuale allenatore dei Glasgow Rangers Giovanni van Bronckhorst.
Dunque il 4-2-1-3 di Slot ha quasi sempre una connotazione ben definita, a partire dal portiere. Tra i pali c’è infatti Justin Bijlow, cresciuto nelle giovanili del club e che a 24 anni ha già indossato parecchie volte anche la fascia da capitano. Il suo dodicesimo, che lo ha sostituito egregiamente quando l’olandese è stato infortunato, è il trentaduenne israeliano Ofir Marciano, arrivato dallo Sporting Lisbona.
Marcos Senesi centrale promettente
Anche in difesa le gerarchie sono ben salde. Il terzino destro titolare è il norvegese ex Molde Marcus Holmgren Pedersen, che sulla sua fascia a volte si alterna con un altro giovanissimo, il classe 2000 Lutsharel Geertruida, che all’occorrenza può essere utilizzato anche come difensore centrale. Sull’altro lato della retroguardia il posto fisso ce l’ha un altro prodotto del vivaio, il classe 1999 Tyrell Malacia, che praticamente da quando è entrato in pianta stabile in prima squadra non ha quasi mai saltato un minuto.
I due centrali sono Marcos Senesi e Gernot Trauner. L’italo-argentino, acquistato qualche anno fa dal San Lorenzo, è uno dei pezzi forti del club ed è anche nel mirino di molte big del Vecchio Continente, anche italiane per le quote Serie A. L’austriaco è invece un volto nuovo, essendo arrivato nell’estate 2021 dal Lask Linz, ma si è rivelato molto affidabile e non è mai stato messo in discussione.
Luis Sinisterra la stella del Feyenoord
Anche a centrocampo non ci sono molte alternative a quella che è la vera e propria formazione tipo di Slot. I compiti difensivi sono affidati a un altro norvegese arrivato dal Molde, Fredrik Aursnes, che è stato acquistato per una cifra irrisoria e che è già uno dei calciatori con il valore più alto dell’intera rosa.
La gestione del gioco passa invece tra i piedi del classe 2000 Orkun Kökcü, considerato il futuro del calcio turco e che si è già messo in bella mostra con la nazionale del suo paese di origine.
Anche lui è cresciuto nelle giovanili del Feyenoord, ma l’impressione è che, nonostante un recente rinnovo fino al 2025, il suo futuro possa essere in una big. Il trequartista titolare è infine Guus Til, attualmente in prestito dallo Spartak Mosca, ma con un passato sia in Bundesliga che in Eredivisie con la maglia dell’AZ Alkmaar.
La prima alternativa per tutti i ruoli è il capitano Jens Toornstra, il vero senatore della squadra, che è talmente universale da poter giocare non solo in tutte le posizioni a centrocampo, ma anche come esterno destro sia difensivo che offensivo.
E infine in attacco il discorso non cambia, con tre calciatori che quasi sempre si prendono la maglia da titolare. A sinistra la stella è il colombiano Luis Sinisterra, portato in Europa dal Feyenoord ormai nel 2018 e che da allora si è preso sempre più spazio, fino a diventare uno dei calciatori fondamentali del club biancorosso.
A destra invece sta facendo molto bene l’iraniano Alireza Jahanbakhsh, acquistato in estate per appena un milione di euro dal Brighton. Per sostituirlo, Slot ha anche la possibilità di schierare l’inglese Reiss Nelson, classe 1999 cresciuto nell’Arsenal, che i Gunners hanno mandato a farsi le ossa in Olanda prima che Arteta possa valutarlo definitivamente all’inizio della stagione che verrà.
Il centravanti titolare è l’olandese Bryan Linssen, un vero e proprio esperto di Eredivisie che negli anni ha giocato anche con il Vitesse e il Groningen, mentre la sua riserva, nonché uno dei pochi attaccanti non titolari che ha giocato con frequenza, è il belga di passaporto nigeriano Cyriel Dessers, prestato al Feyenoord con diritto di riscatto dal Genk.
Gli stipendi del Feyenoord
Considerando che la maggior parte del resto della rosa è composto da ragazzi che vengono spediti in prima squadra dalle giovanili, è logico che il monte stipendi del Feyenoord non sia certamente di quelli altissimi, anzi. E persino i calciatori che sono nell’undici titolare non è che ricevano ingaggi capaci di far girare la testa.
Basterebbe considerare che Senesi, quello che attualmente ha forse più mercato della rosa di Slot, guadagna appena 500mila euro a stagione. Ancora di meno l’ingaggio del colombiano Sinisterra, in attesa della prossima squadra per le quote calcio oggi, che non arriva neanche a 400mila, come del resto il portiere Bijlow.
A dimostrazione della politica del club, i tre calciatori più pagati del Feyenoord sono i tre che non sono di proprietà dei biancorossi: Nelson, che ha uno stipendio da due milioni che deriva dal suo contratto con l’Arsenal, Dessers, che arriva a 1,2 milioni, e Til, che supera di poco il milione.
Per il resto, nessuno di quelli il cui cartellino è definitivamente in mano alla società olandese arriva a guadagnare cifre a sei zeri. Al massimo, come nei casi di Aursnes e Jahanbakhsh, ci si va abbastanza vicino. Ma in fondo, se il soprannome della squadra è “il club del popolo”, ci sta che gli stipendi siano abbastanza…popolari!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.