Tra le squadre che partecipano al campionato di Serie B 2023/24 ce n’è una che è alla prima esperienza tra i cadetti della sua breve storia: il Feralpisalò. Come suggerisce abbastanza evidentemente il nome, si tratta di una società nata nel 2009 dalla fusione tra due club, l'A.C. Salò Valsabbia e l'A.C. Feralpi Lonato di Lonato del Garda.

Entrambe le squadre della provincia di Brescia all’epoca avevano appena disputato il campionato di Serie D, ma grazie al mantenimento della matricola del Salò, che era arrivato secondo nei play-off nazionali e all’esclusione della Pistoiese, il Feralpisalò ha potuto iniziare la sua storia direttamente in Seconda Divisione.

Tempo due stagioni e arriva la promozione in Prima Divisione grazie alla vittoria nei play-off, seguita da una serie di buone stagioni in Prima Divisione (e successivamente Serie C), in cui il club raggiunge con frequenza i play-off nazionali, senza però mai riuscire a ottenere la promozione. Questo fino alla stagione 2022/23, quando il Feralpisalò vince il girone A della Serie C e ottiene lo storico pass per giocare tra i cadetti.

La storia del Feralpisalò

La storia del Feralpisalò e la sua…doppia genesi è evidente anche dai colori sociali del club, ovvero il verde e il blu. Alla società spetta dunque l’onore (e l’onere) di rappresentare ben due cittadine, Salò e Lonato del Garda, ma essendo entrambe nelle vicinanze del lago ai giocatori calza a pennello il soprannome di Leoni del Garda.

A Salò ci sono la sede del club e anche lo stadio, il Lina Turina, che però non è ancora stato utilizzato in Serie B perché non rispetta i criteri richiesti dalla divisione cadetta. Al momento di prima pubblicazione di questo contenuto, la squadra gioca al Leonardo Garilli di Piacenza, in attesa che gli interventi adeguino l’impianto di casa al minimo numero di posti a sedere per ottenere una deroga in B (quindi a tremila).

Gli investimenti di Feralpi Group nello sport

A Lonato del Garda invece c’è la sede principale del Feralpi Group, l’azienda leader tra i produttori siderurgici europei che è stata la mente dietro alla fusione che ha portato alla nascita del Feralpisalò. La Feralpi, guidata da Giuseppe Pasini, aveva già rinominato il Pejo Lonato dando al club il nome dell’azienda e ha voluto puntare sul calcio, confermando un certo impegno nello sport che già aveva portato alla creazione di una squadra di ciclismo con lo stesso nome.

Si tratta di un gruppo con un fatturato che nel 2022 è arrivato a 2,5 miliardi di euro, raddoppiando quello dell’anno precedente. E la gestione in stile aziendale ha fatto breccia anche nella vita della squadra di calcio, con l’inserimento di figure particolarmente specializzate in dirigenza.

Tra i nomi celebri c’è quello dell’ex calciatore dell’Atalanta Alex Pinardi, che dirige il settore giovanile, ma anche quello del Direttore Sportivo, Andrea Ferretti, che a meno di trent’anni ha costruito la squadra che ha ottenuto la promozione in B, da favorita per le scommesse sportive, con ben 9 punti di vantaggio su Pordenone e Lecco.

E a proposito di quella rosa, il capitano Elia Legati, una volta lasciato il calcio dopo il tanto atteso salto di categoria, coadiuva proprio Ferretti nella direzione sportiva.

Il monte ingaggi della Feralpisalò in B è di 10 milioni

Insomma, il Feralpisalò punta a restare in B e a diventare una realtà del calcio italiano di alto livello. A confermarlo ci sono anche gli investimenti sul mercato e sul monte ingaggi.

Per essere una neopromossa alla prima stagione tra i cadetti della sua storia, infatti, il Feralpisalò spende per gli stipendi una cifra importante, che supera i 10 milioni di euro lordi e non ha avuto tentennamenti nel cambiare subito allenatore.

Zaffaroni

Secondo Capology, si tratta dell’undicesimo monte ingaggi della Serie B, che magari non può competere con i 20 milioni lordi stagionali del Parma, ma che comunque mette i Gardesani al livello di club con una tradizione importante come il Bari e l’Ascoli e anche parecchio sopra ad altre realtà che si sono create partendo dal basso come il Sudtirol o il Cittadella, che spendono rispettivamente 7 e 6,5 milioni per la loro rosa.

E rispetto…ai cugini, come va? Il Brescia, con cui il club verdazzurro giocherà il primo derby della sua storia (grazie al ripescaggio delle Rondinelle dopo la retrocessione della scorsa stagione), è poco più in alto in quanto a stipendi, visto che si attesta verso i 12 milioni di euro lordi: per le scommesse calcio è La Mantia il primo marcatore nello storico match a Brescia il 6 ottobre 2023!

Andrea La Mantia è il più pagato dalla Feralpisalò

Volendo suddividere il monte ingaggi del Feralpisalò si nota che il reparto che costa di più è l’attacco, con stipendi da quasi 4,5 milioni di euro lordi. Segue la difesa, che costa alla società quasi 4 milioni, mentre la porta (600mila euro) e il centrocampo (1,2 milioni) sono le due zone del campo su cui è stato investito meno.

Il calciatore con lo stipendio più alto è Andrea La Mantia. Il centravanti, arrivato in prestito con diritto di riscatto dalla SPAL, ha ancora in vigore il contratto con il club estense firmato due anni fa, che gli permette di guadagnare circa un milione e mezzo di euro.

La Mantia

Un altro con uno stipendio importante è Luca Ceppitelli. Il difensore, arrivato dal Venezia a titolo gratuito, ha un contratto fino al 2024 con rinnovo automatico in caso di salvezza che gli fa guadagnare una cifra simile a quella di La Mantia. Poi si scende parecchio sotto il milione, con Bruno Martella e Gaetano Letizia, entrambi in prestito da Ternana e Benevento, che si attestano a 500mila euro.

Quanto guadagna Marco Sau alla Feralpisalò

E poi c’è Marco Sau. L’attaccante sardo, dopo una vita passata al Cagliari, ha giocato con Sampdoria e Benevento, arrivando al Feralpisalò da svincolato a metà della scorsa stagione. L’attaccante ha firmato un contratto da circa 150mila euro per metà anno, con il rinnovo automatico in caso di promozione.

Marco Sau

E con l’approdo in Serie B, dovrebbe essere salito anche il suo compenso, attestandosi ai livelli di Martella e Letizia.

Non male per avere in rosa un calciatore dell’esperienza e della tecnica sopraffina dell’attaccante ex Casteddu!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.