stipendi Pro Recco: in molti sport esistono squadre di cui si può tranquillamente dire “ho sempre sognato di indossare questa maglia”. Basta pensare al Real Madrid nel calcio, una società talmente iconica da essere considerata senza che nessuno abbia da ridire la più importante del mondo.
Beh, nella pallanuoto le maglie, per forza di cose, non si indossano, ma comunque nessuno si sorprende se qualcuno dice di aver sempre sognato di mettere in testa la calottina della Pro Recco, anche dell'attuale proprietà brasiliana/statunitense!
Così come nessuno ha da obiettare se la squadra ligure viene definita quella che conta di più nel mondo di questo sport. Del resto, basterebbe dare un’occhiata ai campioni in carica dei titoli italiani ed europei: la Pro Recco nelle ultime stagioni ha vinto il campionato italiano, la Coppa Italia e la Champions League.
La meravigliosa storia della Pro Recco
Ed è solo la punta dell’iceberg di una storia iniziata nel lontano 1913, con il nome di Rari Nantes Enotria. Nel 1922 la squadra si è affiliata alla Federazione Italiana Rari Nantes (che all’epoca era il nome della FIN), per poi cambiare una serie di denominazioni nel periodo precedente alla seconda guerra mondiale.
Al termine del conflitto, viene deciso di chiamarsi Pro Recco ed è con questo nome che la società ligure comincia la sua scalata ai massimi livelli della pallanuoto italiana. Dopo la promozione in Serie A, arrivata nel 1953, comincia il primo grande ciclo del club ligure, grazie a una vera e propria generazione di fenomeni, tra l’altro tutta cresciuta “in casa".
Tra il 1959 e il 1974 la Pro Recco vince addirittura 14 titoli italiani in sedici stagioni, a cui vanno aggiunte una Coppa Italia e la prima Coppa dei Campioni della sua storia, quella della stagione 1964/65. La superiorità della squadra di Recco è talmente evidente che tra 1965 e il 1973 fa registrare una striscia di imbattibilità durata addirittura 153 partite.
La Pro Recco dei 7 Re
Tra i grandi protagonisti di quel periodo ci sono i giocatori che vengono definiti i “Sette Re”, ovvero Merello, Guidotti, Maraschi, Pizzo, Cevasco, Giraldi e Lavoratori.
Il più importante è probabilmente Pizzo, detto “il Caimano”, considerato il migliore pallanuotista italiano del Novecento e che, oltre a essere stato giocatore/allenatore nella parte finale del periodo d’oro, è attualmente vicepresidente della società. Lo stesso Pizzo e Lavoratori hanno anche fatto parte del Settebello che nel 1960 ha vinto la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Roma, con in rosa anche Guerrini e Lonzi.
Dopo altre vittorie negli anni successivi (quattro scudetti, più la seconda Coppa dei Campioni), la Pro Recco vive un periodo molto complicato tra la metà degli anni Ottanta e l’inizio del nuovo millennio.
Addirittura in una stagione i liguri sono costretti ad affrontare lo spareggio per non retrocedere e in un’altra in cui per la ristrutturazione dei campionati non ci sono retrocessioni la squadra biancoceleste arriva ultima.
La Pro Recco della famiglia Volpi
Nel 2000 a gestire la società arriva un gruppo di imprenditori locali, che porta a un ritorno ai massimi livelli. La Pro Recco vince uno scudetto (2002), una Coppa dei Campioni (2003) per poi passare nelle mani dell’imprenditore Gabriele Volpi, che in passato era stato uno dei giocatori del club e che aveva vinto lo scudetto in biancoceleste nel 1961.
Da quel momento comincia un nuovo ciclo, che non sembra aver alcuna intenzione di terminare, in cui la Pro Recco si è affermata di nuovo come la società più importante d’Italia e d’Europa.

In quella che si può definire l’era Volpi (nonostante la famiglia abbia lasciato gli incarichi dirigenziali nel 2012), la società ligure ha vinto sedici scudetti, di cui quattordici consecutivi, altrettante Coppe Italia, otto Coppe dei Campioni (di cui le ultime tre), sette Supercoppe Europee e persino la Lega Adriatica nella stagione 2011/12.
In totale, la squadra biancoceleste, sempre favorita per le scommesse sportive, può vantare 37 titoli italiani, 18 Coppe Italia, 11 Champions League, 9 Supercoppe Europee e una Lega Adriatica.

Al timone il tecnico Sukno
Tra gli allenatori che si sono alternati sulla panchina biancoceleste ci sono grandi nomi della pallanuoto italiana ed europea come Riccardo Tempestini, Giuseppe Porzio (tra i più titolati di tutti i tempi) o il croato Ratko Rudic, ex CT del Settebello.
Dal 2021 la squadra è allenata dal tecnico croato Sandro Sukno, un altro che nel decennio precedente ha indossato la calotta della società ligure.
Nota di colore, il tecnico della Pro Recco, classe '90, è, nel panorama sportivo italiano, tra i più giovani in Italia e perde questo speciale derby ligure con Luca Bittarello. allenatore della Iren Genova Quinto che, con i suoi splendidi ragazzi, ha centrato solo dodici mesi fa, una sensazionale qualificazione per la prossima Euro Cup|.
La rosa della Pro Recco per la stagione 2025/2026
La rosa della Pro Recco è un mix di giocatori italiani, molti dei quali sono anche colonne della nazionale azzurra, e di atleti stranieri che arrivano dall’Europa ma anche da altre parti del mondo.
Gli italiani più importanti sono il portiere Nicosia, ex Savona che ha sostituito tra i pali la leggenda Marco Del Lungo, Francesco Di Fulvio, fresco di rinnvo biennale, Giacomo Cannella ed Andrea Fondelli.

Scegliendo una lungimirante politica di ricambio generazionale, con un attento scouting, non solo sul territorio, la direzione sportiva della Pro Recco si è assicurata, a partire da Cassia, i migliori atleti 2002 e 2003 in circolazione.
Quanto guadagna Granados
Proprio come il Real nel calcio, citato nel titolo di apertura, la logica è quella dei Zidanes y Pavones: accanto a questa batteria di giovani terribili, infatti, la dirigenza ligure ha ingaggiato Alvaro Granados, probabilmente il più forte pallanuotista al Mondo, Luke Pavillard, travolgente mancino australiano e Rino Buric, il vincente per definizione, universale da Spalato.
Gli ingredienti per far bene ci sono tutti per il tecnico Sukno.
Stipendi Pro Recco
Ma quanto hanno guadagnato i giocatori della Pro Recco fino al disimpegno della famiglia Volpi? Trattandosi dell’eccellenza italiana (ed europea), è quasi logico che gli stipendi dei giocatori della squadra ligure siano stati, per anni, fuori categoria per quanto riguarda il campionato tricolore.
I giocatori più pagati della società, a partire naturalmente da Granados, arrivano a guadagnare 150mila euro a stagione più determinati bonus, mentre lo stipendio per gli atleti di fascia media si aggira sui 100mila euro, cifre decisamente al di sopra di quello che percepiscono i pallanuotisti negli altri club in Italia.
A queste cifre si aggiungono i bonus, rectius, i premi legati alle vittorie di Scudetto, Coppa Italia e Champions.
Stipendi giocatori pallanuoto
Non bisogna poi dimenticare che da sempre uno dei punti di forza della Pro Recco è il sensazionale vivaio, che ha lanciato giocatori che poi hanno scritto la storia del club e della nazionale.
Per chi emerge dalle giovanili, lo stipendio medio, almeno all'esordio con i grandi, è di circa 20mila euro a stagione.
Quanto guadagnava l'l’ungherese Zalanki
Spendiamo un esempio in materia di ingaggi pallanuoto. Tra i più pagati delle ultime stagioni c’è stato certamente l’ungherese Zalanki. Il classe 1995 è arrivato a Recco nel 2021 e ha vinto il titolo di miglior giocatore europeo nel 2022, oltre a quello di capocannoniere della Champions League nella stessa stagione.
Un caso particolare da ricordare è statoquello dello statunitense Hallock, arrivato a Recco nel 2020 dopo che i noti problemi sanitari avevano costretto il movimento a stelle e strisce allo stop.
All’epoca guadagnava 20mila euro, perché era il massimo previsto in quello status, uscito dal college, ma avendo poi deciso di non tornare in patria ora di certo avrà uno stipendio fuori categoria…come la Pro Recco!
Il californiano, tra l'altro, è stato decisivo nella rimonta da sogno, anche per le scommesse live, a Chiavari ai danni dell'Olympiacos, con i greci avanti di ben 3 marcature!
*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy. Prima pubblicazione 29 ottobre 2023.