In molti sport esistono squadre di cui si può tranquillamente dire “ho sempre sognato di indossare questa maglia”. Basta pensare al Real Madrid nel calcio, una società talmente iconica da essere considerata senza che nessuno abbia da ridire la più importante del mondo.

Beh, nella pallanuoto le maglie, per forza di cose, non si indossano, ma comunque nessuno si sorprende se qualcuno dice di aver sempre sognato di mettere in testa la calottina della Pro Recco.

Così come nessuno ha da obiettare se la squadra ligure viene definita quella che conta di più nel mondo di questo sport. Del resto, basterebbe dare un’occhiata ai campioni in carica dei titoli italiani ed europei: la Pro Recco nella stagione 2022/23 ha vinto il campionato italiano, la Coppa Italia e la Champions League.

La meravigliosa storia della Pro Recco

Ed è solo la punta dell’iceberg di una storia iniziata nel lontano 1913, con il nome di Rari Nantes Enotria. Nel 1922 la squadra si è affiliata alla Federazione Italiana Rari Nantes (che all’epoca era il nome della FIN), per poi cambiare una serie di denominazioni nel periodo precedente alla seconda guerra mondiale.

Al termine del conflitto, viene deciso di chiamarsi Pro Recco ed è con questo nome che la società ligure comincia la sua scalata ai massimi livelli della pallanuoto italiana. Dopo la promozione in Serie A, arrivata nel 1953, comincia il primo grande ciclo del club ligure, grazie a una vera e propria generazione di fenomeni, tra l’altro tutta cresciuta “in casa".

Tra il 1959 e il 1974 la Pro Recco vince addirittura 14 titoli italiani in sedici stagioni, a cui vanno aggiunte una Coppa Italia e la prima Coppa dei Campioni della sua storia, quella della stagione 1964/65. La superiorità della squadra di Recco è talmente evidente che tra 1965 e il 1973 fa registrare una striscia di imbattibilità durata addirittura 153 partite.

La Pro Recco dei 7 Re

Tra i grandi protagonisti di quel periodo ci sono i giocatori che vengono definiti i “Sette Re”, ovvero Merello, Guidotti, Maraschi, Pizzo, Cevasco, Giraldi e Lavoratori.

Il più importante è probabilmente Pizzo, detto “il Caimano”, considerato il migliore pallanuotista italiano del Novecento e che, oltre a essere stato giocatore/allenatore nella parte finale del periodo d’oro, è attualmente vicepresidente della società. Lo stesso Pizzo e Lavoratori hanno anche fatto parte del Settebello che nel 1960 ha vinto la medaglia d’oro ai Giochi Olimpici di Roma, con in rosa anche Guerrini e Lonzi.

Dopo altre vittorie negli anni successivi (quattro scudetti, più la seconda Coppa dei Campioni), la Pro Recco vive un periodo molto complicato tra la metà degli anni Ottanta e l’inizio del nuovo millennio.

Addirittura in una stagione i liguri sono costretti ad affrontare lo spareggio per non retrocedere e in un’altra in cui per la ristrutturazione dei campionati non ci sono retrocessioni la squadra biancoceleste arriva ultima.

La Pro Recco della famiglia Volpi

Nel 2000 a gestire la società arriva un gruppo di imprenditori locali, che porta a un ritorno ai massimi livelli. La Pro Recco vince uno scudetto (2002), una Coppa dei Campioni (2003) per poi passare nelle mani dell’imprenditore Gabriele Volpi, che in passato era stato uno dei giocatori del club e che aveva vinto lo scudetto in biancoceleste nel 1961.

Da quel momento comincia un nuovo ciclo, che non sembra aver alcuna intenzione di terminare, in cui la Pro Recco si è affermata di nuovo come la società più importante d’Italia e d’Europa.

La Pro Recco

In quella che si può definire l’era Volpi (nonostante la famiglia abbia lasciato gli incarichi dirigenziali nel 2012), la società ligure ha vinto sedici scudetti, di cui quattordici consecutivi, altrettante Coppe Italia, otto Coppe dei Campioni (di cui le ultime tre), sette Supercoppe Europee e persino la Lega Adriatica nella stagione 2011/12.

In totale, la squadra biancoceleste, sempre favorita per le scommesse sportive, può vantare 35 titoli italiani, 17 Coppe Italia, 11 Champions League, 8 Supercoppe Europee e una Lega Adriatica.

L'esultanza della Pro Recco in acqua

Al timone la coppia Felugo - Sukno

Attualmente alla guida della Pro Recco, sempre saldamente nella mani della famiglia Volpi, c’è Maurizio Felugo, leggenda biancoceleste ma anche del Settebello, con cui ha vinto un oro mondiale e un argento olimpico.

Tra gli allenatori che si sono alternati sulla panchina biancoceleste ci sono grandi nomi della pallanuoto italiana ed europea come Riccardo Tempestini, Giuseppe Porzio (tra i più titolati di tutti i tempi) o il croato Ratko Rudic, ex CT del Settebello. Dal 2021 la squadra è allenata dal tecnico croato Sandro Sukno, un altro che nel decennio precedente ha indossato la calotta della società ligure.

Nota di colore, il tecnico della Pro Recco, classe '90, è, nel panorama sportivo italiano, tra i più giovani in Italia e perde questo speciale derby ligure con Luca Bittarello. allenatore della Iren Genova Quinto, per qualche mese!

La rosa della Pro Recco per la stagione 2023/2024

La rosa della Pro Recco è un mix di giocatori italiani, molti dei quali sono anche colonne della nazionale azzurra, e di atleti stranieri che arrivano dall’Europa ma anche da altre parti del mondo. Gli italiani più importanti sono il portiere Marco Del Lungo, Francesco Di Fulvio, l’argentino naturalizzato Gonzalo Echenique e Andrea Fondelli.

Il montenegrino Ivovic

Gli stranieri sono invece il montenegrino Ivovic, l’australiano Aaron Younger, l’ungherese Gergo Zalanki, il greco Kostantinos Kakaris e lo statunitense Ben Hallock.

Gli stipendi dei giocatori della Pro Recco

Ma quanto guadagnano i giocatori della Pro Recco? Trattandosi dell’eccellenza italiana (ed europea), è quasi logico che gli stipendi dei giocatori della squadra ligure siano fuori categoria per quanto riguarda il campionato tricolore.

I giocatori più pagati della società riescono ad arrivare a guadagnare 150mila euro a stagione più determinati bonus, mentre lo stipendio per gli atleti di fascia media si aggira sui 100mila euro, cifre decisamente al di sopra di quello che percepiscono i pallanuotisti negli altri club in Italia.

Non bisogna poi dimenticare che da sempre uno dei punti di forza della Pro Recco è il vivaio, che ha lanciato giocatori che poi hanno scritto la storia del club e della nazionale. Per chi emerge dalle giovanili, lo stipendio medio è di circa 20mila euro a stagione.

Quanto guadagna l'l’ungherese Zalanki

Tra i più pagati c’è quasi certamente l’ungherese Zalanki. Il classe 1995 è arrivato a Recco nel 2021 e ha vinto il titolo di miglior giocatore europeo nel 2022, oltre a quello di capocannoniere della Champions League nella stessa stagione.

Un caso particolare è quello dello statunitense Hallock, arrivato a Recco nel 2020 dopo che i noti problemi sanitari avevano costretto il movimento a stelle e strisce allo stop.

All’epoca guadagnava 20mila euro, perché era il massimo previsto in quello status, uscito dal college, ma avendo poi deciso di non tornare in patria ora di certo avrà uno stipendio fuori categoria…come la Pro Recco!  Il californiano è stato decisivo nella rimonta da sogno, anche per le scommesse live, a Chiavari ai danni dell'Olympiacos, con i greci avanti di ben 3 marcature!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.