Il basket e Trapani
Stipendi Trapani Basket: la storia della pallacanestro nella città di Trapani è lunga e piena di scossoni. Dalle prime formazioni che giocavano durante il Ventennio e nel secondo dopoguerra, si arriva oggi alla Trapani Shark, protagonista in Serie A1.
Nel corso dei decenni sono state tante le denominazioni della squadra della città siciliana, partendo dalla Rosmini, alla Cestistica Trapani, per poi arrivare alla storica Pallacanestro Trapani, capace di ottenere la prima promozione in A1 all’inizio degli anni Novanta.
Poi però le cose sono andate male, con il fallimento nel 1997, la rifondazione come Associazione Basket Trapani, una mancata iscrizione e l’ennesima rinascita come Pallacanestro Trapani Sporting Club, fino ad arrivare alla storia più recente, la Trapani Shark.
Antonini porta il grande sport a Trapani
La nuova società è giovanissima e nasce nel 2023, quando l’imprenditore romano Valerio Antonini, che attraverso Sport Invest è anche il proprietario del Trapani Calcio, decide di rilevare la squadra di basket, in quel momento stabilmente in A2 da quasi dieci anni.
La trattativa però fallisce e quindi Antonini preferisce fondare una società ex novo, andando a rilevare il titolo sportivo della Stella Azzurra e potendo dunque partire direttamente dalla Serie A2.

I record della Trapani Shark in Serie A2
La Trapani Shark nella stagione 2023/24 è un rullo compressore nella seconda categoria del basket italiano. Il primo trofeo della nuova gestione è la Supercoppa LNP, vinta in finale contro Treviglio. I siciliani si impongono nel girone verde, stabilendo anche il primato di vittorie consecutive in regular season (17) e chiudendo con una sola sconfitta in 22 partite.
Nei play-off la Trapani Shark ha la meglio su Piacenza e su Verona ai quarti e in semifinale, andandosi a giocare con la Fortitudo Bologna un posto nella Serie A1 successiva. I granata battono la F in quattro partite e, a un anno dalla nascita, fanno il loro ingresso nella massima serie.
Potrebbe bastare questo per definire quella della Trapani Shark una storia di successo, ma c’è molto altro.
Trapani Shark matricola terribile
All’approdo in A1, Antonini decide di cambiare parecchio. In panchina chiama Jasmin Repesa, con Andrea Diana, protagonista della promozione, che accetta di fare da numero due al tecnico croato.
Alla squadra che ha conquistato la A2 vengono aggiunti elementi di spessore e già dalla prima partita della stagione si capisce che le cose possono funzionare eccome.
Trapani perde di un punto contro la Virtus Bologna, futura campione d’Italia e comunque arrivata seconda nella stagione precedente, in un Pala Shark strapieno.
Trapani fa tesoro della sconfitta e comincia un’annata che sa di leggenda, la migliore di una neopromossa nella storia del campionato di A1.
I siciliani arrivano secondi in regular season, piegandosi solo di nuovo alle V nere che ottengono il primo posto dopo lo scontro diretto (finito ai supplementari) nell’ultima partita della stagione regolare. Trapani si fa notare per un gioco molto offensivo, che permette alla formazione di ottenere il primato di punti fatti e la miglior differenza canestri di tutto il torneo.
Ai play-off l’avventura inizia in maniera positiva, con un netto 3-0 contro la Pallacanestro Reggiana ai quarti di finale. In semifinale però il cammino dei siciliani si incrocia con quello di Brescia e la formazione lombarda sovverte, con una serie giocata a ritmo travolgente, i pronostici sulle scommesse sportive, approdando in finale in appena tre match, tutti però molto tirati.
Nonostante questa delusione, a cui si aggiunge l’eliminazione ai quarti di finale in Coppa Italia, si tratta comunque della miglior stagione della storia delle società cestistiche di Trapani, che consacra la Shark (e con essa l’intero movimento siciliano) come grande protagonista del basket tricolore.
Il roster della Trapani Shark sempre aggiornato
E per la stagione 2025/26, nonostante si parta con quattro punti di penalizzazione per illeciti amministrativi, i siciliani continuano a fare sul serio.
Certo, hanno lasciato Trapani alcuni protagonisti della scorsa annata, come il miglior marcatore della squadra Justin Robinson (volato a Parigi), il centro Chris Horton (finito a Venezia) e Stefano Gentile (andato a Napoli), ma il mercato in entrata della Shark è di quelli importanti.

Basterebbe dire che nel roster della squadra è appena arrivato Ryan Arcidiacono, uno che in carriera ha sette stagioni nella NBA tra Chicago Bulls, New York Knicks e Portland Trail Blazers, che arriva dalla squadra di Development League dei Bulls.
Tra i nuovi acquisti poi c’è anche Matthew Hurt, ala grande classe 2000 cresciuto a Duke e anche lui con un passato nella NBA con la maglia dei Memphis Grizzlies, prima dell’esperienza in Australia ai Melbourne Phoenix. A proposito di ex di Memphis, ha giocato con i Grizzlies anche Timmy Allen, arrivato a Trapani dopo una stagione incredibile all’Ostenda, con vittoria del campionato belga e titolo di MVP del torneo.
Ma i siciliani hanno anche lavorato su giocatori già rodati nel campionato italiano, come Jordan Ford, che nella scorsa stagione era a Trento, e Alessandro Cappelletti, che negli ultimi due anni è stato il playmaker della Dinamo Sassari.
Stipendi Trapani basket
E gli stipendi? Beh, già nella scorsa stagione Trapani è stata una delle squadre che ha superato i 2 milioni di euro netti come spesa per gli ingaggi dei giocatori, facendo meglio in regular season di una corazzata come l’Olimpia Milano (che di milioni netti ne ha spesi 15) e arrendendosi solamente alla Virtus Bologna (che ne mette a bilancio 5 netti).
Non ci sono indicazioni precise sugli stipendi dei singoli giocatori, tranne che per John Petruccelli, arrivato lo scorso anno da Brescia, che ha firmato un biennale da 500mila euro lordi a stagione.
Ma andando a vedere la carriera di quelli presenti nel roster ci si può fare una buona idea del budget che sarà. Arcidiacono, per esempio, sarà probabilmente il più pagato, considerando che proviene da alcune stagioni a ingaggio minimo tra New York e Chicago (1,8 milioni di dollari) e che quando era nelle rotazioni fisse dei Bulls guadagnava 3 milioni.
Il monte ingaggi della Trapani Basket
Hurt invece a Memphis ha guadagnato circa 200mila dollari, ma si parla di contratti a breve termine e considerando che 64mila dollari li ha messi in tasca con un accordo della durata di dieci giorni, va da sè che il suo contratto non potrà essere leggerissimo.
Insomma, è praticamente certo che la Trapani Shark, forte di un nuovo accordo con Macron come fornitore tecnico e di una stagione pazzesca lo scorso anno, vada ad aumentare la spesa per i suoi giocatori. E chissà che a questa impennata non corrisponda anche un miglioramento nel piazzamento finale…
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