Dopo il Giro delle Fiandre, che ha visto il successo inaspettato dell’italiano Alberto Bettiol, domenica 14 tocca a un’altra delle cinque cosiddette classiche monumento, la Parigi-Roubaix, una corsa il cui vero protagonista è da sempre il pavé.

Non è una gara per tutti, visto lo sforzo estremo richiesto ai corridori e, perciò, la sorpresa è sempre dietro l’angolo, come ci conferma in questa intervista esclusiva Silvio Martinello, ex campione del mondo e olimpico su pista nonché ex commentatore ciclistico per la Rai, che ha accettato di presentare la corsa di domenica 14 aprile in esclusiva per il blog italiano di 888sport.


L'Inferno del Nord, così è conosciuta la Parigi Roubaix. Ci può descrivere che tipo di corsa è e perché è così terribile?

“È una corsa unica nel suo genere, il pavé è la sua caratteristica peculiare: un pavé completamente diverso rispetto a quello belga, che rende la gara davvero molto complicata. La denominazione Inferno del Nord si riferiva alle condizioni in cui le zone attraversate dalla corsa si trovavano nell’immediato dopoguerra, quando gli organizzatori, in sede di sopralluogo, si resero conto dello stato di distruzione e abbandono in cui si trovavano le strade, i boschi e le foreste.

Nel racconto moderno, l’appellativo di Inferno del Nord viene utilizzato per enfatizzare e rendere epico l’appuntamento con questo evento. In caso di pioggia, il fango rende i settori di pavé al limite della praticabilità; con l’asciutto, la polvere diventa protagonista. I chilometri percorsi sul pavé fanno male e ci vogliono giorni prima che i dolori spariscano: tutto questo rende terribile questa corsa davvero unica”.


Vent'anni fa il trionfo di Andrea Tafi, ultimo successo di un italiano: è il momento di interrompere questo lungo digiuno? 

“Vent’anni sono tanti, non c’è dubbio che sia il momento di vincere nuovamente la Parigi-Roubaix. Che ci si riesca, però, è un altro discorso”.

Nel video, le immagini del trionfo del ciclista di Fucecchio nell'edizione 1999!

Lo slovacco Peter Sagan, campione in carica, arriva a questo appuntamento in forma non ottimale: può essere considerato tra i favoriti?

“Certamente, fa parte dell’ampia schiera dei favoriti; anche se infatti, come hai detto, non sta attraversando il suo miglior momento, la classe e il talento non gli mancano per tentare un prestigioso bis”.

Per le scommesse sportive di 888sport, Sagan è quotato @1.80 nel testa a testa con il belga Greg Van Avermaet.

Bettiol è stato la sorpresa del Fiandre, con una vittoria incredibile. Quest'anno non parteciperà alla Parigi-Roubaix: chi può essere la sorpresa domenica? C'è spazio per un altro Bettiol? 

“A mio parere, la Roubaix si presta molto di più, rispetto al Fiandre, a concludersi con un vincitore inaspettato: perciò rispondo sì. Pensiamo ai successi di Hayman e di Van Summeren negli ultimi anni, solo per citarne alcune. La storia di questa corsa massacrante ci dice che le sorprese sono frequenti”.

Secondo lei, chi sono i favoriti della corsa?

“Li dividerei in fasce. A Van Avermaet, Sybar, Kristoff e Sagan do 5 stelle; a Degenkolb, Naesen e Vanaert do 4, mentre a Politt, Langeveld, Vanmarcke e Rowe ne do 3. Questa è la mia personale griglia per domenica”.

Per le quote e scommesse del ciclismo su 888sport, la squadra favorita che sarà rappresentata dal vincitore finale è il team belga Quick Step @3.20, vincitrice anche della Milano - Sanremo con Julian Alaphilippe!
 

Scrittore e giornalista freelance, collabora regolarmente con il Corriere della Sera, con La Gazzetta dello Sport, con Extra Time, Rivista Undici, Guerin Sportivo e con varie testate internazionali come Four Four Two, Panenka e Tribal Football. Scrive per B-Magazine, la rivista ufficiale della Lega Serie B.