Da quando il calcio è stato inventato e codificato, lo si è giocato praticamente ovunque. Sui campi regolamentari, certo, ma anche nei prati, per strada e, dove ce n’è la possibilità, anche in spiaggia.

E quest’ultima versione ha avuto talmente tanto successo da diventare una disciplina a sé stante, il beach soccer.

I primi tornei internazionali di beach soccer

Si tratta di uno sport che quindi è stato praticato da sempre, come dimostrano i primi tornei negli anni Cinquanta a Rio de Janeiro, considerata la patria del beach soccer, ma le cui regole sono abbastanza recenti, visto che sono state fissate nel 1992.

Si palleggia sulla spiaggia di Rio

La prima partita internazionale è stata giocata nel 1993 e nel 1995 si sono disputati i primi campionati del mondo, giocati in Brasile e vinti, naturalmente, dalla nazionale di casa, strafavorita per il sito scommesse.

Nel 1998 è stato poi il turno dei campionati Europei, mentre nel 2000 è arrivato il riconoscimento da parte della FIFA, che ha dato il via alla nascita dei campionati e delle competizioni internazionali per club.

A contribuire al successo sempre maggiore del beach soccer è stata la presenza sulla sabbia di grandi ex calciatori che hanno deciso di continuare la loro carriera…a piedi nudi dopo aver appeso gli scarpini al chiodo.

Tra i calciatori che sono diventati delle icone del beach soccer ci sono un campione del mondo come Romario, altre stelle brasiliane come Zico e Junior, ma anche simboli del calcio europeo come Eric Cantona o Julio Salinas.

Tra gli italiani che hanno vestito la maglia della nazionale ci sono Massimo Agostini, che è stato anche a lungo commissario tecnico, Paolo Di Canio, Marco Ballotta e Maurizio Iorio.

Un'immagine dei Mondiali di Beach

Marco Giordani MVP Europei beach soccer 2023

A rispondere a qualcuna delle domande più frequenti sul beach soccer ci pensa Marco Giordani, calciatore della nazionale italiana e MVP degli ultimi Europei, che gli Azzurri hanno vinto a settembre 2023 ad Alghero, battendo in finale la Spagna per 5-4, grazie ad una sua straordinaria  tripletta.

Giordani, classe 1997, è stato inserito nella lista dei migliori 100 giocatori di beach volley al mondo per il secondo anno consecutivo, ma gioca anche con il Montespaccato nel campionato di Eccellenza, che lo scorso anno ha vinto con la maglia dell’Anzio, la squadra della sua città.

Dunque, nessuno meglio di lui può spiegare il mondo del beach e anche il suo rapporto con il calcio che si gioca sull’erba…

Come si diventa giocatore di beach soccer?

Sono cresciuto sulla sabbia, abito a 50 metri dal mare e quindi per me, come per altri ragazzi che hanno avuto la fortuna di giocare sulla sabbia sin da bambini, è stato molto più facile.

Sono diventato giocatore di beach grazie a un gruppo di amici che partecipavano al campionato di Serie A e mi hanno chiesto se volevo andare a provare a giocare. Questo sport mi è piaciuto tantissimo e ho deciso di continuare, tanto da farlo diventare un vero e proprio lavoro.

Come ci si prepara al campionato di beach soccer?

Per il campionato di beach ci si allena da maggio a inizio agosto, il torneo dura due mesi e mezzo, quasi tre.

Il periodo di maggio è per la preparazione, poi ci sono le cinque tappe in cui è suddivisa la stagione, una delle quali è di Coppa Italia, tre di campionato e una di fase finale, una final eight in cui ci le squadre si incontrano in tabellone incrociate rispetto alla loro posizione in classifica per arrivare a giocarsi il titolo in una finale a gara secca. 

Qual è la tappa più bella e con più partecipazione da parte del pubblico?

La tappa più bella, a parer mio, è quella di Viareggio, perchè ci sono parecchi tifosi, è un vero e proprio stadio. Nella finale di quest’anno, che io ho giocato, ci saranno state dalle duemila alle tremila persone e quindi è stata davvero una bella esperienza.

Esiste la possibilità di avere un doppio tesseramento, con una squadra di calcio a 11 ed una di beach soccer?

Sì, io gioco sia a beach che a calcio a 11, quindi il doppio tesseramento è una realtà ed è un'opzione che consiglio a tutti.

Da quando il beach soccer è trasmesso in TV, è cambiato qualcosa?

Sky ha trasmesso il campionato italiano e due anni fa anche la nazionale al campionato Europeo, che invece quest’anno e quello passato è stato trasmesso sulle reti RAI.

La trasmissione in TV ha fatto capire alla gente qual è il “vero” beach soccer, nel senso che venivano trasmessi anche altri tornei di beach, che però erano competizioni a sé stanti e non il vero campionato italiano, che è quello organizzato dalla Lega Nazionale Dilettanti.

E poi vederlo in TV ha fatto avvicinare più persone a questa disciplina.

Quanto si guadagna facendo il giocatore di beach soccer?

Il guadagno varia da giocatore a giocatore, perchè ci sono quelli che lo fanno per divertimento e quelli che invece lo fanno come un vero e proprio lavoro.

Io per esempio faccio parte della seconda categoria; terminata la stagione di calcio a 11, gioco con il Catania e quindi vado per tre mesi d’estate in Sicilia; però ci sono anche ragazzi che magari la mattina vanno a lavorare e la sera si vanno ad allenare su un campo in spiaggia. 

Un calciatore di Serie A potrebbe dire la sua nel beach soccer?

Penso che un giocatore di A sarebbe fortissimo nel beach soccer, anche se non conosce lo sport. Chi gioca a quei livelli ha tantissima esplosività, anche se poi ovviamente la tecnica dipende da calciatore a calciatore. Però provare non costa nulla, sarei molto curioso di vedere giocare gente come Zaccagni o Dybala sulla spiaggia!

A febbraio 2024 ci sono i Mondiali di beach soccer negli Emirati Arabi. Con quali ambizioni si presenta la nazionale italiana?

La nostra nazionale si presenta ai Mondiali dopo aver vinto l’Europeo. Andremo lì con la consapevolezza di essere una squadra forte, ma allo stesso tempo dobbiamo avere la stessa umiltà con cui abbiamo affrontato tutte le partite dell’Europeo.

Siamo una squadra molto giovane e ci presenteremo ai Mondiali a giocarci le nostre carte, sapendo però che affronteremo squadre di livello top, quindi non dobbiamo mai sottovalutare l’avversario.

Un'altra rovesciata d'autore!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.