Piste da ballo e gradinate sono idealmente unite da una lunga scarica d’adrenalina. Luoghi d’aggregazione per eccellenza, zone dove sono interdetti i freni inibitori, la musica e il canto ne rappresentano il comune denominatore. Nel corso degli anni non si contano le hit dance che sono state mutuate dai tifosi e riadattate per osannare il nome della propria squadra o un suo giocatore rappresentativo.

Dall’America Latina all’Est Europa, il tifo organizzato è un opificio canoro che non conosce tregua né limiti alla fantasia. È spesso capitato che alcuni brani siano diventati veri e propri tormentoni grazie alla loro trasformazione in cori da stadio.

Dal Tetris alla Curva Sud

È il caso, almeno a Roma, della leggendaria colonna sonora del videogioco Tetris nella sua versione per il Game Boy. Siamo agli albori degli anni ‘90, la console portatile della Nintendo riscuote un successo straordinario tra bambini, adolescenti e non solo. Il Tetris, in particolare, ne rappresenta l’icona. La sua amabile musichetta, ripresa da un canto popolare russo, il Korobeiniki, è una nenia che rimane impressa nella mente.

Nell’estate ‘91, in pieno periodo di espansione della fama del Game Boy, la Roma acquista dalla Juventus, inserito nell’affare che porta a Torino il portiere Angelo Peruzzi, l’ala tedesca Thomas Hassler. Per lui, campione del mondo a Italia '90, si tratta di un arrivo a Trigoria posticipato di dodici mesi: l’anno prima, infatti, proprio quando il suo acquisto sembrava cosa fatta, la Juve lo soffia a Dino Viola.

Il funambolo biondo, classe sopraffina e volto simpatico, ci mette poco a far breccia nel cuore dei tifosi giallorossi. I quali gli dedicano un coro: «Poporopoporopo, Tommasino Hassler-gol!», sulle note della musica di Tetris. Il coro della Sud consacra come tormentone cittadino una musica che era già in voga in sale giochi, bar, muretti di periferia. Prima ancora del cuore pulsante del tifo romanista, infatti, era stato un dj romano a riadattare questa musica popolare russa sdoganata dalla Nintendo.

Hassler in un derby romano

Il suo nome è Eugenio Passalacqua. Oggi è imprenditore nel campo della ristorazione, ma in passato è stato un dj famoso. Quando non si occupava di fornelli ma di consolle, mandava in visibilio le piste da ballo dello Stivale con il remix della musica di Tetris. A lui si deve questa intuizione. «Tutto nacque un pomeriggio», racconta, «stavo giocando a Tetris con il Game Boy, quando ho pensato: “Perché non riadattare questa musica in discoteca?”».

Detto, fatto. «Una serata, in un locale di Perugia, lanciai questa traccia all’inizio di un set, visto che si adattava bene con la musica techno, e la cosa fu molto apprezzata. Così pensai di inserirci una base sotto. Ebbene, non mi sarei mai aspettato di aver creato un simile successo». Il suo remix raggiunge la vetta della classifica di Radio Dj, fa ballare un’intera generazione di discotecari negli anni del riflusso e si afferma in Curva Sud, dedicata al beniamimo Hassler.

«Mi accorsi che era diventata un coro da stadio guardando una partita in tv, fui molto stupito e, devo ammettere, non ci rimasi proprio benissimo: sono tifoso laziale, avrei preferito che non fossero i romanisti a rilanciarla», racconta Eugenio, sorridendo. Al di là del rivalità, il coro della Sud è un ulteriore attestato nei confronti della sua creazione.

In quasi trent’anni è cambiato il calcio, ma anche la musica da discoteca. «I brani in passato erano più ritmati, più adatti per essere riproposti in uno stadio, oggi girano perlopiù brani melodici, che si prestano meno», la riflessione di Eugenio.

Nostalgia dance

Succede, infatti, che ancora oggi le musiche dance che vanno per la maggiore nelle Curve provengano da tracce un po’ datate. Esempio eloquente in questo senso sono i dirimpettai dei romanisti: da un paio d’anni la Curva Nord laziale ha riadattato il brano Freed From Desire di Gala, uscito nel 1996, per farne un coro di sostegno all’undici biancoceleste. Un’idea capace di estasiare la Nord, confezionata in realtà dai tifosi irlandesi durante gli Europei 2016.

Corre l’anno 1998 quando, sempre i laziali, entusiasti per l’arrivo a sorpresa del bomber Christian Vieri dall’Atletico Madrid, dedicano al loro nuovo bomber il coro «Ce l’abbiamo solo noi, Bobo Vieri-gol» sulle note di Doo Dah dei Cartoons, gruppo danese finito nel dimenticatoio dopo il successo di questa traccia.

Sempre a un bomber, stavolta in maglia romanista, l’argentino Abel Balbo, la Sud dedica un coro che ne ripete nome e cognome ossessivamente sulle note di No Limit dei 2 Unlimited, successo nelle dancefloor dell’estate 1993, proprio quella che porta alla corte di mister Mazzone l’attaccante dalla chioma bruna proveniente dall’Udinese.

Roma, Italia, ma non solo: il legame tra discoteche e Curve è alimentato da innumerevoli cori in tutto il globo.

L’apoteosi è a Rotterdam, patria della techno, dove le musiche di Dj Paul Elstak vengono sparate prima delle partite dalle casse del de Kuip, la tana del Feyenoord, protagonista del gruppo K di Europa League per le scommesse calcio, facendo tripudiare l’intera tifoseria. O almeno, era così fin quando gli accessi negli stadi erano liberi.

*Il testo dell'articolo è di Federico Cenci; le immagini di Domenico Stinellis e Giulio Broglio (AP Photo).

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