Serie B: dopo due terzi di campionato è giunto il momento di analizzare non solo le belle sorprese, bensì anche i flop clamorosi, che hanno lasciato l'amaro in bocca ai tifosi, convinti di poter assistere a tutt'altro tipo di stagione. Anche quest'anno, infatti, c'è stato chi, come al solito, ha sperperato denaro inseguendo col fiatone un traguardo che sembra costantemente sfuggire di mano. Abbiamo selezionato 4 flop inequivocabili, un paio ancora controvertibili: andiamoli ad analizzare...

1. Livorno - Una stagione ormai compromessa, con un'àncora ben piantata sul fondo della graduatoria. Pur avendo partendo a inizio campionato con la quinta rosa più valorosa del torneo (19,5 milioni di euro secondo i dati Transfermarkt), gli amaranto annaspano in ultima posizione, a distanza siderale dal diciassettesimo posto (il primo buono, dal basso, per l'aggancio alla zona playout) occupato dalla Cremonese, altra grande delusione di questa stagione. Marco Breda è stato rimpiazzato dall'ex tecnico dell'Apoel Nicosia, Paolo Tramezzani.

Un'esperienza anch'essa disastrosa, tanto da aver indotto patron Spinelli (peraltro aspramente criticato anche dal sindaco di Livorno, Luca Salvetti) a ritornare sui suoi passi. Una rosa costruita alla rinfusa, con troppe scommesse (coi vari Bogdan, Boben, Delly Marie-Sainte, Seck, Awua, Murilo...) e ben poche certezze.

2. Cremonese - Prima parte di stagione a strapiombo. Non esistono altre definizioni quando si punta alla promozione diretta in Serie A e ci si ritrova, a due terzi della stagione, al quartultimo posto, in piena zona retrocessione.

La doppia sostituzione in panchina, con Marco Baroni al posto di Massimo Rastelli, tornato, poi, al termine del girone di andata sulla panchina dei lombardi, sembra non aver portato risposte sostanziali: i grandi nomi Michael Agazzi, Antonio Caracciolo, Claiton, Emanuele Terranova, Francesco Renzetti, Francesco Migliore, Luca Valzania, Danilo Soddimo, Antonio Piccolo, Fabio Ceravolo e Daniel Ciofani, la maggior parte dei quali con importanti trascorsi nella massima serie, sembra una collezione di figurine incompatibili tra loro.

Le speranze, possono albergare nei nuovi arrivi, come il prestito dal Napoli del giovane centrocampista classe 2000 Gianluca Gaetano, in rete nella roboante (per quanto scontata) vittoria per 5-0 contro il Trapani penultimo.

3. Perugia - Anche in questo caso, i sogni di grandeur sono rimasti tali. Almeno per il momento. Una zona playoff a "pelo d'acqua" a 33 punti nonostante i gol - a raffica - di "re" Pietro Iemmello, capocannoniere della Serie B. Col nuovo anno, l'esonero di Massimo Oddo e il romantico ritorno di Serse Cosmi, tutto sembrava proiettato in direzione entusiasmo. Ma i risultati del "Grifo" continuano a balbettare. Un esempio? Le due sconfitte consecutive contro Ascoli e Frosinone. 

4. Empoli - Per distacco, il girone di andata dell'Empoli è stato il più deludente. Nonostante le cessioni faraoniche (dopo la dolorosa ed ingiusta retrocessione patita nell'ultima giornata di Serie A a San Siro contro l'Inter con il momentaneo pari che aveva sospeso il gioco live delle scommesse calcio) di Ismaël Bennacer e Rade Krunic (al Milan), Francesco Caputo (al Sassuolo), Giovanni Di Lorenzo (al Napoli), che hanno portato nelle casse del club toscano la bellezza di 40 milioni di euro e la possibilità di costruire una corazzata senza rivali.

Gli azzurri - che hanno pure visto la doppia staffetta Bucchi-Muzzi-Marino alla guida tecnica - si sono affacciati alla cadetteria con l'organico di maggior valore di tutto il campionato, 32,68 milioni di euro ed hanno il dovere di inanellare ulteriori vittorie consecutive, siamo a 3, raggiungere il miglior piazzamento possibile in ottica playoff, dopo una catastrofica prima parte di stagione!

*La foto di apertura dell'articolo è di Marco Vasini (AP Photo).

Stefano collabora da anni come giornalista freelance per il portale web di Eurosport Italia, per il quotidiano La Stampa e con la casa editrice NuiNui per la quale è stato coautore dei libri "I 100 momenti magici del calcio" e "I 100 momenti magici delle Olimpiadi".

E' amante delle storie, dei reportage e del giornalismo documentaristico, ma il suo "pallino" resta, su tutti, il calcio d'Oltremanica.