Il colore della felicità è…il grigiorosso. Dopo un’assenza durata quasi trent’anni, 26 per la precisione, torna in Serie A la gloriosa Cremonese. Il club lombardo aveva fatto la sua ultima apparizione nella massima categoria nella stagione 1995/96, prima di affrontare un periodo complicato, facendo la spola tra la Serie B e la Lega Pro.

Ma ora la squadra che ha lanciato talenti del calibro di Gianluca Vialli, Antonio Cabrini e Attilio Lombardo e che ha avuto sulla sua panchina nomi leggendari come quelli di Emiliano Mondonico e Luigi Simoni torna sul palcoscenico più importante.

E lo fa al termine di una stagione di B che definire assurda e meravigliosa è poco, in cui i grigiorossi hanno iniziato bene, girato con il freno a mano tirato, per poi raggiungere la vetta della classifica ma…rischiando di rovinare tutto nelle ultime giornate.

Il Presidente Arvedi

La supervisione di Braida

Fabio Pecchia il tecnico della promozione in A 

La rosa 2022 della Cremonese

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Il Presidente Arvedi

Alla fine però è promozione è stata, per la gioia della tifoseria e della società. In particolare di Giovanni Arvedi, che tutti a Cremona chiamano “il Cavaliere”. Imprenditore siderurgico di fama internazionale, Arvedi ha rilevato la Cremonese nel 2007, in un periodo di grosse difficoltà per il club seguite all’addio nel 2002 dello storico presidente Domenico Luzzara, alla guida dei grigiorossi per oltre 35 anni. Il club era all’epoca in Serie C1 e la risalita non è stata semplice.

Per ospitare di nuovo la Serie B, lo stadio Giovanni Zini ha dovuto attendere la stagione 2017/18. Da lì è partito un nuovo progetto di crescita, che è però esploso nell’annata 2021/22, quella che ha portato la Cremonese a conquistare il ritorno in Serie A addirittura senza dover passare dalla tagliola dei playoff.

La crescita, comunque, non è arrivata soltanto a livello sportivo. Arvedi, nonostante abbia lasciato tutti i ruoli operativi e abbia al momento solo la presidenza onoraria del club, ha fatto molto per ammodernare le strutture della società e per trasportare definitivamente la Cremonese nel terzo millennio. A partire dallo stadio, perché nel 2019 il club è diventato proprietario per 99 anni dello storico impianto, aggiungendosi dunque alla non troppo folta lista delle squadre di calcio con una struttura di sua proprietà.

Inoltre, nel 2011 ha visto la luce il centro sportivo Giovani Arvedi, immaginato e costruito dal numero uno del club, che ha voluto un luogo dove il florido vivaio della Cremonese potesse crescere i futuri calciatori grigiorossi sia dal punto di vista calcistico che da quello umano. Situato all’interno della Cittadella dello Sport pensata dal comune, il centro sportivo è uno dei gioielli della società.

La supervisione di Braida

Il rilancio del club dal punto di vista sportivo è invece indissolubilmente legato al nome di Ariedo Braida. Il direttore generale del club è una vera e propria leggenda del calcio italiano, che assieme ad Adriano Galliani ha costruito il Milan degli Immortali e quello degli Invincibili durante la presidenza di Silvio Berlusconi.

Dopo un’esperienza in chiaroscuro al Barcellona, Braida si è rimesso in gioco come DG e consigliere strategico del club a partire dal dicembre 2020. E gli effetti si sono visti eccome, considerando che nella prima stagione completa con l’ex direttore sportivo rossonero a guidare le operazioni, la Cremonese ha ottenuto la promozione diretta in Serie A.

Una delle prime scelte dell’era Braida è stato l’esonero di Pierpaolo Bisoli a gennaio 2021, con l’ex tecnico sostituito da Fabio Pecchia.

Fabio Pecchia il tecnico della promozione in A 

L’allenatore di Formia, reduce dall’esperienza alla guida della Juventus Under 23 (con cui ha vinto la Coppa Italia di Serie C) e con un passato anche in A con il Verona, portato alla promozione nella stagione 2016/17, ha traghettato la squadra a una posizione di metà classifica, guadagnandosi la conferma.

Fabio Pecchia!

La stagione appena conclusa ha portato quindi Pecchia alla seconda promozione della sua carriera, anche questa arrivata con un secondo posto finale in campionato. Pecchia si è affidato al 4-2-3-1 che tanto bene aveva fatto nella parte finale dell’annata precedente e ha costruito le fortune della sua squadra allo Zini, con due sole sconfitte interne, arrivate a mesi di distanza l’una dall’altra.

Gli altri protagonisti della cavalcata trionfale grigiorossa, imprevedibile per le quote Serie B sono ovviamente i calciatori. La rosa a disposizione di Pecchia è composta da un mix di giovani promesse in prestito dai grandi club di Serie A e di veterani con parecchia esperienza. Gli elementi imprenscindibili sono stati molti calciatori non di proprietà della Cremonese, tutti con storie particolari.

La rosa 2022 della Cremonese

A partire da Marco Carnesecchi, portiere il cui cartellino è fermamente nelle mani dell’Atalanta. L’estremo difensore classe 2000 è il titolare della nazionale Under 21, ma la Dea non se l’è sentita di offrirgli la maglia da titolare in A, preferendogli Musso. Ora resta da capire se, dopo le ottime prestazioni a Cremona, i nerazzurri decideranno di farlo tornare allo Zini anche nella prossima stagione, per poter testare le sue ottime abilità anche nella massima serie…

Carnesecchi!

Dall’Atalanta arriva anche il difensore Caleb Okoli, un altro che ha già fatto vedere buone cose in Under 21. Alla Cremonese l’italo-nigeriano si è preso il centro della difesa e ha garantito un rendimento costante. Proviene invece dal Sassuolo un terzino, il ventiquattrenne Leonardo Sernicola, usato sia sulla sinistra che dall’altro lato del campo. Per lui ci sono più probabilità di un trasferimento a titolo definitivo, visto che il contratto con i neroverdi scade nel 2023.

La possibilità di rimanere a Cremona è invece scritta nel contratto di Gianluca Gaetano, trequartista cresciuto nel vivaio del Napoli, che però non ha trovato posto a Castel Volturno. Per lui è previsto un diritto di riscatto che Pecchia e Braida, dopo una stagione da sette reti e cinque assist, non si faranno di certo sfuggire. E poi…c’è la quota Juventus di questa promozione, rappresentata in particolare da Nicolò Fagioli e da Luca Zanimacchia.

Il centrocampista, che gode di una altissima considerazione alla Continassa, è stato spedito a Cremona per fare esperienza e tornare a disposizione di Allegri nella prossima stagione e lo ha fatto alla perfezione: per lui 33 presenze, 3 reti e 7 assist. Uno dei goleador della squadra, con 8 marcature (più 6 assist) è invece stato l’esterno destro, una delle chiavi della batteria di trequartisti di Pecchia.

Chiudono la rosa gli elementi che invece sono di proprietà del club. Tra i protagonisti c’è il sempreverde Daniel Ciofani, centravanti di esperienza e autore di gol spesso decisivi, ma anche il talento uruguaiano Jaime Báez, finalmente pronto per arrivare in A da protagonista.

Daniel Ciofani, qui con la maglia del Frosinone!

E poi ancora l’altro centrale Matteo Bianchetti, il terzino Emanuele Valeri che, come il pari ruolo dell'Empoli, Parisi viene dal dilettantismo ed ha avuto una crescita straordinaria o il mediano Michele Castagnetti, tutti parte di una macchina ben oliata, che ha raggiunto un obiettivo forse inimmaginabile.

Ora il difficile sarà confermarsi nella massima serie. Ma con alle spalle una società molto ben strutturata ed esperta, nulla, anche per le scommesse calcio per la salvezza 2023, è impossibile per la gloriosa Cremonese… 

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 1 giugno 2022.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.