Con oltre un miliardo di euro speso da quando c’è in panchina Pep Guardiola, il Manchester City è certamente una delle squadre più ricche, con gli stipendi più alti e con la rosa di maggior valore nel mondo del calcio. E a parte il fatto che la Champions League continua a essere una chimera, nonostante la finale raggiunta per la prima volta nella scorsa stagione (ma persa contro il Chelsea), c’è da dire che il tecnico catalano sta decisamente raggiungendo i risultati richiesti.

I portieri del City

La difesa di qualità di Guardiola

Che scelte a centrocampo per il City

Gli attaccanti del Manchester City

Guardando ai calciatori che ha a disposizione, verrebbe anche da dire che è quasi…semplice. Il Manchester City ha alternative importantissime in (quasi) ogni ruolo, il che permette a Guardiola di non snaturare i suoi principi di gioco anche quando mancano pedine che per ogni squadra al mondo sarebbero fondamentali.

I portieri del City

In porta il City ha una sicurezza di nome Ederson. Quando il club di Manchester ha ricoperto d’oro (40 milioni di euro) il Benfica per averlo, molti hanno storto il naso. Errore, perché il verdeoro non solo è incredibile tra i pali, ma è forse anche il miglior portiere al mondo quando si tratta di giocare con i piedi, caratteristica che Guardiola considera fondamentale.

Il…libero del City è l’ultimo uomo in difesa e il primo in attacco, come dimostrano i suoi lunghissimi rilanci che a volte diventano addirittura assist. Ci manca soltanto che Pep gli faccia tirare i rigori (e il portiere lo ha chiesto più volte) e che al tabellino Ederson aggiunga anche i gol per trasformarsi in giocatore di movimento vero e proprio.

Dietro di lui c’è lo statunitense Zack Steffen, numero uno della nazionale a stelle e strisce, che però non trova molto spazio, avendo giocato 16 partite in due stagioni e mezza, principalmente nei primi turni delle coppe nazionali.

Zack Steffen, il portiere statunitense del City

Il terzo portiere è invece Scott Carson, vecchia conoscenza del club riportata all’Etihad in questa stagione come estremo difensore di esperienza.

La difesa di qualità di Guardiola

Sulle fasce difensive del suo 4-3-3, Guardiola ha un misto di certezze e…problemi. Le certezze sono i due terzini destri, Kyle Walker e Joao Cancelo. L’inglese ha superato lo scetticismo per il suo cartellino da quasi 60 milioni e si è adattato perfettamente al gioco di Guardiola, scoprendosi quasi tuttocampista e finendo addirittura in porta in una memorabile partita di Champions League contro l’Atalanta.

Walker portiere a San Siro

Il portoghese invece sta facendo di tutto per farsi rimpiangere dalla Juventus, che forse l’ha lasciato andare via con troppa leggerezza. Guardiola lo impiega ovunque e Cancelo ricambia la fiducia con gol, assist e prestazioni maiuscole, anche ora che spesso gioca dall’altro lato del campo. Già, perché a sinistra ci sono le spine di Pep.

La prima è l’ucraino Oleksandr Zinchenko, ormai terzino ma che nasce molto più offensivo. E si vede, perché spesso sono i suoi errori a costargli caro, al punto che il tecnico lo sta relegando in panchina sempre più spesso anche in assenza del collega di ruolo Benjamin Mendy. Che invece sta avendo problemi molto più seri, dato che attualmente è indisponibile perché in carcere in attesa di essere giudicato per le accuse di violenza sessuale che gli sono state rivolte da alcune ragazze all’inizio della stagione…

Meglio guardare al centro della difesa, dove invece brillano alcune stelle. In particolare quella del portoghese Ruben Dias, che è arrivato nella scorsa stagione e si è preso la squadra, al punto che Guardiola l’ha già inserito tra i capitani. Il centrale classe 1997 sarà anche costato parecchio (68 milioni), ma il premio come miglior calciatore della Premier della scorsa stagione segnala che sono stati soldi molto ben spesi.

Accanto a lui, il…miracolo di Guardiola. Quando è arrivato al City, il catalano si è ritrovato davanti John Stones, difensore roccioso ma non esattamente adatto al gioco di possesso. E invece, anni dopo, l’inglese è diventato un vero e proprio calciatore moderno, sorprendendo tutti e rendendosi totalmente indispensabile alla causa con i suoi gol e una capacità impensabile di gestire il pallone.

Anche i centrali di riserva comunque sono di livello altissimo. Il francese Aymeric Laporte è arrivato per prendere il posto di Stones, ma evidentemente dovrà impegnarsi di più per farlo, mentre l’olandese Nathan Akè vuole dimostrare al Chelsea che cederlo non è stata una buona idea. I due non giocano spessissimo, ma quando scendono in campo danno sempre un ottimo contributo.

Che scelte a centrocampo per il City

A centrocampo il City sembra avere poche opzioni, ma è…un miraggio. Nel 4-3-3 di Guardiola infatti molti calciatori offensivi possono ricoprire anche il ruolo di mezzala. La certezza però è che senza uno tra Rodri e Fernandinho non si gioca. I due mediani sono il punto d’equilibrio della squadra, come lo era Busquets al Barcellona del Triplete da favoriti per il sito scommesse.

Il brasiliano, capitano, ha ormai 36 anni e in questa stagione (l’ultima del suo contratto) ha finalmente ceduto il posto da titolare allo spagnolo, che sta dissipando ogni dubbio sulla bontà del suo calcio e si sta prendendo la mediana con prestazioni sempre più convincenti.

Rodri

Tra i centrocampisti si deve annoverare anche quello che forse è il miglior calciatore della rosa, il belga Kevin de Bruyne, l’uomo che dà un senso alle geometrie del City. A 30 anni appena compiuti l’ex Chelsea è a tutti gli effetti uno dei top player del calcio mondiale e sebbene la sua grandezza non sia riconosciuta ai livelli dei colleghi che giocano più avanti come Messi o Ronaldo, i numeri sono dalla sua parte. Così come il fatto che in sua assenza persino il City ha problemi.

Nel reparto c’è anche il tedesco Ilkay Gundogan, che ogni anno sembra partire indietro nelle gerarchie, ma che esattamente come fa in campo con i suoi inserimenti, in silenzio spunta sempre più spesso e finisce per prendersi il posto da titolare.

E poi…beh, poi c’è Phil Foden. Il gioiello delle giovanili, il calciatore che Guardiola non farebbe partire neanche per 500 milioni, uno che dal centrocampo in su può giocare ovunque (e che infatti Pep ha anche schierato da falso nueve). Per il talento di Stockport, appena ventunenne, questa è la stagione della consacrazione e la fiducia del tecnico viene costantemente giustificata da quello che l’inglese combina in campo.

Gli attaccanti del Manchester City

Andando in avanti, ci sono tanti altri calciatori che in teoria Guardiola può mettere ovunque, ma che vengono impiegati con più costanza nei tre ruoli offensivi.

Si parte con Bernardo Silva. Il portoghese, che nelle ultime stagioni sembrava essere sceso di livello, quest’anno è partito con il piede giusto e da possibile pedina di mercato è tornato a essere fondamentale nelle rotazioni. Chi, visto il cartellino, non può non esserlo è invece Jack Grealish.

Il nuovo numero 10 del City è il calciatore più pagato di sempre nella storia della Premier (117 milioni all’Aston Villa) e si sta pian piano adattando al gioco di Pep. Certo, per uno abituato a tenere il pallone al piede come l’inglese non è semplice, ma se il tecnico l’ha voluto con tanta insistenza, di certo ha visto qualcosa in lui.

Così come ha visto qualcosa nello spagnolo Ferran Torres, la vera rivelazione dell’ultimo periodo. L’esterno destro, che all’occorrenza ha fatto anche la prima punta, è diventato un fedelissimo dell’allenatore ed è totalmente esploso, al punto da guadagnarsi la nazionale giocando, come Sterling, anche un Europeo e una Nations League da protagonista.

Sterling, soprattutto in Champions, difficilmente gioca novanta minuti e la sua forma è lontanissima da quella di qualche anno fa, quando l’esterno segnava con costanza e offriva assist ai compagni. Meglio il contributo di Riyad Mahrez, che nonostante non sia più inamovibile è comunque una certezza e quando viene spedito in campo entra spesso e volentieri nel tabellino che fa fede per le scommesse live.

Un meraviglioso scatto di Gabriel Jesus!

Per chiudere, una domanda retorica: ma questa squadra un centravanti vero ce l’ha? Sì ed è Gabriel Jesus. Ma se il brasiliano contava di giocare di più dopo l’addio di Aguero, ha capito male. Guardiola preferisce infatti schierare un falso nueve, alternando in quel ruolo i tanti calciatori di talento che possono ricoprirlo. E il verdeoro resta esattamente quello che era quando c’era ancora il Kun: una riserva di assoluto valore. Il che riassume perfettamente la situazione del Manchester City…
 

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo. Prima pubblicazione 14 novembre 2021.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.