Quando il match di Champions League tra Paris Saint-Germain e Milan è terminato, Lucas Hernandez aveva certamente di che essere felice. Il difensore francese ha visto la sua squadra vincere 3-0 contro l’avversaria forse più accreditata in un girone complicato. Ma forse in lui c’era un po’ di tristezza per aver dovuto infliggere una sconfitta così pesante…a suo fratello.

Tra i rossoneri c’era infatti Theo, che però è abituato a trovarsi dall’altra parte della barricata rispetto al fratello maggiore gli Hernandez, con i figli di Thuram, rappresentano la coppia di fratelli più famosi in Francia!

I due hanno infatti indossato entrambi la maglia dell’Atletico Madrid nelle giovanili, ma poi Lucas è rimasto con i Colchoneros, mentre Theo ha giocato anche con Alaves, Real Madrid e Real Sociedad prima di approdare in rossonero e vincere, da straordinario protagonista, l'incredibile Scudetto 2021, con l'Inter nettamente favorita per le scommesse sportive.

E in pratica l’unico modo per i due di condividere l’undici iniziale…è quello di vestire la maglia della nazionale!

Gli Hernandez con la maglia della Nazionale francese

La leggenda dei fratelli Baresi

Una situazione, quella di due fratelli che si scontrano, che non è assolutamente nuova. Basta pensare a un cognome che nel calcio italiano significa molto, Baresi. Certo, c’è Franco, capitano del Milan degli Immortali prima e degli Invincibili poi, nonché campione del mondo nel 1982 e leader della nazionale italiana che nel 1994 arriva a un passo dal bis mondiale.

Ma c’è anche Giuseppe, detto Beppe, che invece ha dedicato praticamente tutta la sua carriera all’altra sponda di Milano, da bandiera dell’Inter e anche lui capitano di una squadra incredibile, l’Inter dei Record della stagione 1988/89. Insomma, la famiglia Baresi, Regina compresa, ha dato parecchie soddisfazioni al calcio meneghino…

Pippo più bravo in campo, Simone in panchina

E a tal proposito non si possono ignorare altri due fratelli, che tra campo e panchina hanno significato molto per le squadre milanesi. E anche se hanno entrambi iniziato con la squadra di casa, il Piacenza, Filippo e Simone Inzaghi non hanno mai indossato la stessa maglia nel corso della loro lunga carriera.

Pippo ha girovagato per un po’, prima di trovare la gloria a suon di gol con Juventus e Milan. Una volta appesi gli scarpini al chiodo, l’ex centravanti è diventato allenatore, partendo proprio dai rossoneri. Simone invece è una bandiera della Lazio, dove ha mosso anche i primi passi da tecnico, e ora guida l’Inter.

I due si sono incrociati in panchina negli ultimi anni e, come accadeva quando erano in campo, non ci sono certo stati favoritismi.

Quanti fratelli nella storia dello United

Così come non ce n’erano quando si trovavano di fronte i fratelli Charlton. Anche perché se il compianto Sir Bobby era la bandiera del Manchester United, suo fratello Jack era uno dei senatori del Leeds United, squadra che con i Red Devils ha sempre avuto una rivalità parecchio sentita.

Se poi ci si aggiunge che Bobby era un centrocampista molto offensivo e che Jack era un difensore, gli ingredienti per una serie epica di scontri nel calcio di Sua Maestà degli anni Sessanta ci sono tutti.

Anche per loro due, che hanno entrambi vestito solo una maglia di club in carriera, traiettorie totalmente divergenti, tranne che con la maglia della nazionale. E la soddisfazione di vincere assieme l’unico Mondiale portato a casa dai Tre Leoni, quello del 1966.
Eppure i fratelli molto spesso giocano assieme, che siano gemelli oppure no. Poi però il calcio ha la sua ironia e succede che queste coppie scoppino, di solito per qualche anno. Come nel caso dei Neville, entrambi cresciuti di Sir Alex Ferguson nel Manchester United.

Gary però è rimasto una bandiera dei Red Devils fino alla fine della sua carriera, mentre Phil ha lasciato Old Trafford nel 2005 per accasarsi all’Everton. E per uno strano scherzo del destino, la prima partita con la maglia dei Toffees è contro lo United, che come capitano schiera proprio Gary!

Storie di gemelli

Persino coppie in teoria inseparabili come quelle formate da due gemelli di tanto in tanto si affrontano.

I gemelli De Boer, Frank e Ronald, si sono sempre mossi in coppia (Ajax, Barcellona, Rangers), salvo che per un breve periodo in cui Ronald ha giocato due stagioni al Twente, affrontando l’Ajax di Frank.

Persino i gemelli Filippini, leggende del Brescia, hanno vissuto stagioni da…separati in casa.

Ma nulla è paragonabile a quanto accaduto a Giacomo e Giovanni Tedesco, che in alcuni periodi giocano assieme, mentre in altri no. E anzi, verso la fine della carriera Giacomo si ritrova al Catania, mentre Giovanni è al Palermo con entrambe le squadre in Serie A. E in un derby sono scintille, anche a causa di rapporti familiari non idilliaci in quel periodo…

Mi manda Diego...

Poi ci sono casi particolari, quelli dei “fratelli di”, calciatori che arrivano a un determinato livello anche grazie ai buoni uffici di un fratello molto più forte. Come nel caso di Digao, difensore brasiliano che forse il Milan non avrebbe mai comprato se non fosse stato il fratello minore di Kakà.

I due passano in rossonero due stagioni, senza che Digao riesca mai a sfondare. Per non parlare di Hugo Maradona, che arriva in Italia grazie alla volontà di Diego.

Il Napoli lo gira immediatamente all’Ascoli, con cui gioca una decina di partite in Serie A, compresa quella contro i partenopei al San Paolo. Peccato che Diego, ovviamente, sia la stella del match, mentre Hugo subentra mestamente negli ultimi minuti di gara.

Lo strano caso dei fratelli Boateng

Poi ci sono casi ancora più estremi, come quelli in cui due fratelli giocano in nazionali diverse. Come i Boateng, con Jerome che opta per la Germania e Kevin-Prince che invece sceglie il Ghana.

I Boateng durante i Mondiali 2014

Anche qui il destino ci mette mano e i due si affrontano addirittura ai Mondiali, durante la fase a gironi. Il match termina in parità, uno straordinario 2-2 maturato con 4 reti in 20' per le quote calcio, ma alla fine del torneo Jerome torna a casa con la Coppa.

Rimanendo al Ghana, ci sono anche gli Ayew, Andrè e Jordan, che in due occasioni riescono ad andare a segno nella stessa partita in nazionale (cosa accaduta anche a Eden e Thorgan Hazard col Belgio), ma anche altrettante volte a segnare uno contro l’altro a livello di club.

3 fratelli in campo in Samp - Spezia

Ma capita anche che i fratelli in campo siano più di due. Il che è esattamente quello che potrebbe succedere in Sampdoria-Spezia, una vera e propria…riunione della famiglia Esposito, chiaramente originari di Castellammare, la... Rosario italiana!

Con i doriani gioca infatti Sebastiano, mentre i bianconeri hanno in rosa sia il fratello maggiore Salvatore che il più piccolo, Francesco Pio. E chissà che non ci siano più di due Esposito nel tabellino.

Seba Esposito con la maglia dell'Inter

Del resto, è già accaduto, grazie alla famiglia Sentimenti, cinque fratelli che hanno giocato tra anni Trenta e Cinquanta.

In un Lazio Milan del gennaio 1951 sono in campo in tre, tutti con la maglia della Lazio. Il primo gol lo segna Primo Sentimenti (V), il secondo suo fratello Vittorio (III), ma nella porta sbagliata. E tanto per non rimanere fuori dalla festa, Lucidio (IV), portiere biancoceleste, salva la Lazio parando un calcio di rigore. Un precedente difficile da superare per gli Esposito ma…mai dire mai!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.