Con il gol al Napoli in Arabia ed il colpo di testa a Firenze, Lautaro supera Bobo Vieri con la maglia dell'Internazionale!

Miglior marcatore in Italia nell'anno solare 2023, Lautaro, pronto a rinnovare il contratto con l'Inter fino al 2028, ha collezionato 39 presenze e 26 gol in stagione (sui 90 totali segnati dai nerazzurri nel 2023/2024), compresa la firma per la Supercoppa 2024; con quello alla Salernitana sono 23 in Serie A in 29 partite (102 in totale nel campionato italiano, in 202 presenze), per l'idolo della Nord nerazzurra!

Dopo aver superato Milito e Palacio, tra i migliori attaccanti argenti della storia della Serie A, il Toro è ora sulle orme di Abel Balbo che ha realizzato 117 gol!

Figlio d’arte, campione del mondo e goleador. Questa, in breve, la descrizione perfetta di Lautaro Javier Martinez, nato a Bahia Blanca nell’agosto del 1997 e fortissimo attaccante dell’Inter: per il capitano di Simone Inzaghi con il poker dell'Arechi, il tiro da fuori area al Bologna, il colpo di testa al Torino, la gemma di Bergamo ed il rigore di Salisburgo, siamo a 37 gol nel 2023: dato clamoroso visto che il Toro non segna con la sua Nazionale da ben 15 partite!

Lautaro dopo i 4 gol alla Salernitana!

I 37 centri, ripetiamo tutti con i nerazzurri, valgono al Toro il decimo posto al Mondo tra i cannonieri dell'anno solare 2023!

Uno che in carriera, ha già segnato 184 gol in appena 371 partite da professionista.

La parte maggiore delle reti è ovviamente arrivata in maglia nerazzurra, visto che il Toro, con i gol nel primo scorcio del nuovo campionato, è a 128 reti in 274 presenze con l’Inter, mentre lo score con la nazionale argentina parla di 22 marcature in 55 match disputati, compreso il gol a Los Angeles contro la Costa Rica!

L'idolo di Lautaro è Radamel Falcao

E dire che la storia di Lautaro Martinez poteva essere parecchio diversa, considerando che quando giocava nelle giovanili del Liniers il suo ruolo era quello di difensore centrale.

Poi però ha preferito puntare la porta avversaria, piuttosto che difendere la propria, prendendo come modello uno dei grandi attaccanti sudamericani dello scorso decennio, il colombiano Radamel Falcao, primo marcatore per le quote calcio in due finali di Europa League consecutive!

Da quel momento dunque il Toro ha deciso che il suo destino era nella zona offensiva del campo, potendo agire tranquillamente sia da prima che da seconda punta, come dimostra la coabitazione nerazzurra con centravanti puri come Mauro Icardi o Romelu Lukaku.

L'inizio di Martinez con il Racing Club

La carriera di Lautaro è iniziata quando lo ha notato il Racing Club de Avellaneda, che lo ha acquistato nel 2014 su pressione del suo tecnico Fabio Radaelli, allenatore della squadra riserve ma anche ad interim della prima squadra.

In Argentina nasce il Mito del Toro Martinez!

Gli inizi non sono semplici, perchè all’attaccante manca la famiglia e la propria città natale, ma quando alla fine si persuade a rimanere al Racing i risultati si vedono parecchio.

Nella squadra riserve (che gioca in sesta divisione) arrivano 53 reti in 64 presenze, che gli valgono l’esordio con i grandi nel novembre 2015, sostituendo (segno del destino?) Diego Milito. È l’unica presenza in quella stagione, seguita da 5 apparizioni senza neanche un gol in quella successiva.

I primi gol di Lautaro in Primera Division

Per vedere Lautaro in campo e in rete con frequenza bisogna attendere l’annata 2016/17, bagnata con la prima rete in Primera Division, segnata all’Huracan nel novembre 2016. A causa dell’infortunio del centravanti titolare, Martinez gioca con continuità e termina il primo vero campionato della sua carriera con 9 reti all’attivo.

Le sue prestazioni gli valgono parecchio interesse internazionale, al punto che lo vuole l’Atletico Madrid di Diego Pablo Simeone. Ma quando sembra tutto fatto, con tanto di visite mediche, arriva l’annuncio del Racing: Lautaro rinnova con il club, con tanto di aumento della clausola rescissoria.

La stagione 2017/18 è per lui quella della consacrazione in patria. Nonostante problemi fisici ci sono 18 gol in tutte le competizioni, 13 in campionato con tanto di tripletta all’Huracan, ma soprattutto 5 in Copa Libertadores, con una clamorosa tripletta al debutto nella competizione contro il Cruzeiro.

L'affare dell'Inter che paga il Toro solo 25 milioni

Nel frattempo si intensificano le voci che vogliono il Toro diretto verso l’Inter. E infatti l’esperienza al Racing si chiude quell’estate, dopo che i nerazzurri hanno versato agli argentini 25 milioni di euro, con 27 marcature in 62 partite.

Il primo anno in Italia però non è semplicissimo. All’Inter Lautaro arriva con addosso pesanti aspettative e l’ambientamento non è immediato. Spalletti, comunque, lo utilizza con frequenza, soprattutto nella seconda parte della stagione dopo la rottura con Icardi.

Alla fine lo score dell’annata 2018/19 parla di 9 reti, di cui 6 in Serie A (la prima di sempre è contro il Cagliari), due in Coppa Italia e una in Europa League. Sarà però anche l’ultima stagione in cui il centravanti finisce sotto la doppia cifra.

Il formidabile tandem LuLa

L’anno successivo all’Inter arriva Antonio Conte, che chiede l’acquisto di Lukaku, con cui Lautaro formerà una coppia offensiva molto affiatata soprannominata la LuLa.

Il ruolo che il tecnico ricama all’argentino lo esalta, come dimostrano i numeri. Martinez termina la stagione con 21 reti all’attivo in 49 presenze, 14 delle quali in Serie A.

Spiccano però i gol nelle coppe, soprattutto i 5 nelle 6 partite del girone di Champions, che l’Inter non passa nonostante l’ottima prestazione del suo attaccante. C’è comunque tempo per fare anche altre due reti in Europa League, competizione in cui i nerazzurri cadono solo in finale.

Il record di gol di Capitan Lautaro Martinez

L’anno buono però arriva ed è rappresentato dalla stagione 2020/21. Lautaro segna “solo” 19 reti, ma le 17 in campionato (più i 10 assist) sono fondamentali nella vittoria della Serie A da parte dell’Inter.

Il Toro distribuisce le sue marcature lungo tutta la stagione, giocando tutte le partite disponibili: 38 di campionato, 6 di Champions League e 4 di Coppa Italia.

Le prestazioni memorabili sono certamente la tripletta al Crotone e la doppietta del derby di ritorno, che alla fine sarà uno dei passi principali per la conquista del titolo da parte dei nerazzurri che mettono fine al dominio della Juve di Cristiano Ronaldo!

L’Inter non si ripete nella stagione successiva, che però numericamente è finora la migliore in carriera per il suo numero 10. Martinez va infatti a segno 25 volte in 49 match, superando quota 20 in Serie A (21 gol a referto) e contribuendo anche alla vittoria della Supercoppa Italiana.

Un finale da 7 reti in altrettante partite non basta però a vincere il secondo scudetto di fila all’Inter, né a superare i gol di Ciro Immobile nella classifica marcatori.

Nella stagione 2022/23 arriva anche per la prima volta la fascia da capitano, con la possibilità di superare lo score di quella precedente, grazie alle tantissime reti in campionato e a quelle disseminate anche nel cammino in Champions e in Coppa Italia, oltre al solito zampino nella vittoria della Supercoppa.

I numeri di Martinez con l'Argentina

Ma non si può parlare di Lautaro Martinez senza menzionare la nazionale argentina. In patria il Toro gode di enorme considerazione, al punto che era titolare nell’Albiceleste anche quando ancora non si era preso definitivamente il posto all’Inter.

L’esordio arriva nel marzo 2018 e la prima rete a novembre dello stesso anno, contro l’Iraq. Lautaro gioca da titolare tutta la Copa America 2019, con l’Argentina che si ferma in semifinale, così come quella del 2021, che invece la sua nazionale vince.

Lautaro a Wembley!

L’attaccante è in fiducia e si vede nella seconda parte delle qualificazioni mondiali, così come nella Finalissima contro l’Italia a Wembley, in cui va in gol.

Ai Mondiali in Qatar inizia da titolare, ma le prestazioni non ottime convincono Scaloni a usarlo a partita in corso. Lautaro non segna neanche un gol, ma è l’ultimo rigorista ai quarti di finale contro i Paesi Bassi e lo sarebbe stato anche in finale, se l’Argentina non avesse vinto con il tiro precedente.

Ma per laurearsi campione del mondo a 25 anni da protagonista, va bene anche così.

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.