Si fa subito a dire “predestinato”, soprattutto quando si parla di calcio. Basta vedere qualcuno in grado di regalare numeri incredibile per prevedere una carriera brillante e senza problemi. Ma spesso, non è così semplice.

L'esordio in A di Manuela Giugliano

La Giugliano diventa calciatrice a Mozzanica

Il passaggio di Manuela all'Atletico

La consacrazione della Giugliano a Brescia

Manuela Giugliano, la 10 della Roma

Giugliano, regina degli assist in Nazionale

Neanche quando si esordisce nella massima serie a 16 anni appena compiuti e si segna il primo gol in nazionale poco dopo aver compiuto la maggiore età. Per informazione, chiedere a Manuela Giugliano, calciatrice della Roma e dell’Italia di Milena Bertolini. Per lei, golden girl, del pallone tricolore, le cose non sono state sempre facile da atleta non professionista. E ha dovuto prendere una decisione che poteva costarle tantissimo.

L'esordio in A di Manuela Giugliano

Per la trequartista classe 1997 i primi periodi di carriera sono simili a quelli di molte colleghe: squadre miste fino ai 13 anni, poi arriva l’offerta del Barcon, per prendere parte alla Serie C. Basta poco a Giugliano per farsi notare e a darle l’opportunità che serve è il Pordenone. Il 28 settembre 2013, a sedici anni compiuti da un mese, arriva l’esordio in Serie A, con la prima rete tra i grandi che viene messa a referto nell’aprile successivo.

Ma Manuela Giugliano non è una che si ferma quando ottiene un traguardo. E infatti dopo la stagione in Friuli, via in Sardegna, per indossare la maglia della Torres, anche se solo per un anno.

La Giugliano diventa calciatrice a Mozzanica

L’esperienza isolana dura infatti poco, visto che il club non riesce a iscriversi alla Serie A 2015/16 ed è di nuovo tempo di fare le valigie, destinazione Mozzanica.

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La squadra della provincia di Bergamo fa bingo, perché in quella stagione la veneta esplode definitivamente: quindici partite, dieci gol, niente male per chi in teoria non gioca esattamente in attacco.

Il passaggio di Manuela all'Atletico

Quanto basta per farsi notare fuori dai confini tricolori e raggiungere un accordo con un club storico: l’Atletico Madrid. L’estate 2016 è lo spartiacque della carriera di Giugliano, con un volo lontano dall’Italia per prendersi la scena a livello europeo.

Ma non tutti i sogni sono destinati a realizzarsi. Tempo qualche settimana e arriva una notizia inattesa, l’azzurra torna in Italia. Una decisione complicata, ma presa in tutta coscienza. Come spiegherà più tardi lei stessa, era troppo presto per una ragazza di appena 19 anni.

E la mancanza della famiglia, la sua vera roccia, si stava facendo troppo sentire. Una situazione in grado di cambiare per sempre la carriera della calciatrice. E forse è andata anche così, ma per fortuna non in senso negativo. A offrirle un’ancora di salvezza è il Verona, che viene ricambiato eccome: 21 partite e 15 reti in campionato, un’altra stagione clamorosa che vale a Giugliano l’interessamento di una big tricolore, il Brescia.

La consacrazione della Giugliano a Brescia

Per lei con la maglia delle Leonesse subito un trofeo, la Supercoppa italiana, ma anche una clamorosa delusione. Quella 2017/18 è la prima stagione della Juventus in Serie A e le bianconere, sempre in testa alla quota vincente campionato Serie A che in estate hanno letteralmente saccheggiato il Brescia portando alla Continassa la spina dorsale della nazionale, regalano subito un dispiacere al club lombardo.

Le biancoblu lottano fino alla fine, arrivando a giocarsi lo scudetto allo spareggio, ma alla fine ad avere la meglio è la Signora. Alla fine di quell’annata il Brescia cede il suo titolo sportivo al Milan e quindi il calciatrice si ritrova in rossonero, la sesta squadra in altrettanti stagioni in A per una calciatrice che sembra non riuscire a trovare un porto sicuro (anche se a volte non è certo colpa sua).

Manuela Giugliano, la 10 della Roma

A confermare questa tendenza c’è l’addio anche al Diavolo, dopo una stagione che le è valsa il premio di calciatrice dell’anno da parte dell’AIC. La cerca la Roma, che le affida anche una maglia di un certo spessore: la numero 10. E così per la prima volta nella sua carriera nella massima serie, Manuela Giugliano si ferma più di un anno nella stessa squadra.

Quella cominciata alla data di prima pubblicazione di questo contenuto è per lei la terza stagione in giallorosso, con l’esperienza nella Capitale che è già stata addolcita dalla vittoria, non da favorita per i pronostici Serie A della Coppa Italia del 2021. 

La Giugliano con la 10 giallorossa!

 

Giugliano, regina degli assist in Nazionale

Non è dunque poi così strano pensare che la maglia da lei più indossata finora è quella…della nazionale. Giugliano ha infatti fatto tutta la trafila, cominciando dall’Under-17 con cui nel 2014 ha vinto il bronzo sia agli Europei che ai Mondiali. Poi, dopo un breve periodo con l’Under-19, è arrivata la prima delle sue 47 presenze con la nazionale maggiore, condite da 6 reti, per non parlare dei passaggi vincenti serviti a Valentina Giacinti.

Non certo cifre normali per chi ad agosto ha appena compiuto 24 anni.

Con le Azzurre la classe 1997 ha sognato al Mondiale 2019 e ora punta agli Europei per dimostrare quanto il calcio femminile tricolore sia cresciuto negli ultimi anni. E chissà, anche per far vedere al mondo che la fuga da Madrid non è certamente stata dovuta al timore di mettersi in gioco. Perché quando le cose si fanno dure, sono i duri a scendere in campo.

E Manuela Giugliano da Castelfranco Veneto, nel suo personalissimo giro d’Italia, ha sempre fatto capire che la personalità e il talento non le mancano di certo…

*L'immagine di apertura è distribuita da AP Photo.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.