Il Giappone si presenta ai Mondiali in Qatar per continuare a fare bene e a mettere in mostra alcuni talenti che potrebbero finire in Europa dopo la manifestazione.

Il percorso di qualificazione al mondiale è stato abbastanza agevole. Il primo gruppo delle qualificazioni asiatiche ha visto i nipponici opposti a Tagikistan, Kirghizistan, Mongolia e Birmania: per i Samurai 8 vittorie su altrettante partite, 46 gol fatti e soltanto 2 subiti.

Nella fase successiva il Giappone è stato inserito nel girone con Arabia Saudita, Australia, Oman, Cina e Vietnam ed è arrivato secondo, staccando il pass diretto per il Golfo Persico, con 7 vittorie, un pareggio e 2 sconfitte, quella clamorosa in casa contro l’Oman e quella fuori casa contro l’Arabia Saudita.

La nazionale nipponica esordirà contro la Germania in Qatar!

 

La storia del Giappone ai Mondiali di calcio

Il Giappone sfiora il colpaccio negli ottavi della Coppa 2018

La maglia della nazionale nipponica

Perché si chiamano Samurai Blu

Tutti i record del Giappone nel calcio

Il sistema di gioco del Giappone

La stella del Giappone e la possibile sorpresa

Il capitano della nazionale giapponese

L'allenatore nipponico in Qatar 

Il gruppo del Giappone al Mondiale 2022 

Le quote di 888sport del girone del Giappone
 

La storia del Giappone ai Mondiali di calcio

Quella in Qatar sarà la settima Coppa del Mondo consecutiva per il Giappone. L’esordio è arrivato nel 1998, dopo che nelle edizioni precedenti i nipponici non si erano iscritti o non erano comunque riusciti a qualificarsi.

I risultati vanno decisamente…a fasi alterne, perchè a un’eliminazione al primo turno (1998, 2006 e 2014) ha sempre fatto seguito una qualificazione alla fase a eliminazione diretta con seguente sconfitta agli ottavi di finale, che quindi sono il miglior risultato di sempre della nazionale asiatica.

Il Giappone sfiora il colpaccio negli ottavi della Coppa 2018

Ottavi di finale che il Giappone ha raggiunto anche nel 2018 in Russia. I nipponici sono capitati nel gruppo più equilibrato, quello che comprendeva Colombia, Senegal e Polonia. Grazie alla vittoria contro i sudamericani all’esordio e al pareggio contro gli africani, la sconfitta all’ultima giornata contro i polacchi è stata ininfluente.

Agli ottavi i Samurai hanno incontrato il Belgio, dando parecchio filo da torcere ai Diavoli Rossi. Il match è terminato 3-2 con una rete belga in pieno recupero, dopo che però il Giappone, nettamente sfavorito per le quote calcio , era andato in doppio vantaggio all'inizio del secondo tempo.

Un'immagine dell'emozionante sfida contro il Belgio!

La maglia della nazionale nipponica

Il Giappone, si sa, è un paese molto tradizionalista e questo l’Adidas, sponsor tecnico della nazionale, lo sa bene. Dunque, nel creare le divise per i Mondiali 2022 la casa tedesca ha lasciato poco spazio alla fantasia, senza però eliminarla del tutto.

La prima maglia come sempre è blu, con un pattern di disegni davanti e una tinta unita più scura sul retro, con le strisce Adidas bianche e un contorno rosso sui lati esterni e su quello inferiore. Colore classico (bianco) anche per la seconda, con la stessa fantasia geometrica della prima che però si ripete in nero e rosso solo sulle maniche, accanto alle tre strisce nere.

Perché si chiamano Samurai Blu

Visto l’amore per la tradizione, non è complicato capire il perchè del soprannome della nazionale giapponese, ovvero Samurai Blu. Un nome che ovviamente riprende una delle figure principali della storia giapponese, il samurai, il guerriero del Giappone feudale, da sempre nella cultura di massa rappresentante del Bushido, una serie di valori morali e comportamentali che sono ancora molto seguiti nel paese.

E il blu, beh, è il colore scelto nel 1917, alla nascita della selezione, e che ha sempre accompagnato la nazionale nel corso di oltre un secolo.

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Tutti i record del Giappone nel calcio

A proposito del 1917, proprio agli esordi è legato uno dei record di squadra del Giappone, quello negativo: il 10 settembre i nipponici sfidano le Filippine a Tokyo e subiscono un pesantissimo 2-15. La voglia di rivincita deve attendere cinquant’anni, quando il Giappone si prende quella che è la sua vittoria più larga, di nuovo contro le Filippine a Tokyo, stavolta vincendo 15-0.

Per quanto riguarda i primati personali, il recordman di presenze è il centrocampista Yasuhito Endō, che ha giocato ben 152 partite con i Samurai. Il goleador è invece Kunishige Kamamoto, che però crea…qualche disputa. Secondo la federazione giapponese ha segnato 75 gol, mentre secondo la FIFA soltanto 55.

Il gol di Kunishige Kamamoto al Messico alle Olimpiadi del '68!

Il sistema di gioco del Giappone

Per quanto riguarda il modulo, nell’ultimo periodo il Giappone ha schierato un 4-3-3 nelle partite di qualificazione mondiale, per poi provare il 4-2-3-1 nei match di Coppa dell’Asia Orientale.

In ogni caso, l’undici titolare dovrebbe essere abbastanza definito: in porta Gonda, sulle fasce Nagatomo e Ito, al centro Yoshida e Tomiyasu. A centrocampo Endo, Kamada e Haraguchi, in avanti Ito, Minamino e Asano.

La stella del Giappone e la possibile sorpresa

La stella della squadra a livello internazionale è certamente l’ex Bologna Takehiro Tomiyasu. Vi ricordate la splendida rete al Milan che riaprì, anche se solo per pochi minuti, il risultato per le scommesse Italia?! Il difensore, che in Italia giocava prevalentemente da terzino destro, si è scoperto anche ottimo centrale ed è lì che il Giappone lo utilizza con una certa frequenza. Il suo trasferimento all’Arsenal per quasi 20 milioni lo ha portato a guadagnare circa 3 milioni a stagione.

La grande sorpresa invece rischia di essere il giovane Tafefusa Kubo, uno che per le sue qualità è stato acquistato dal Real Madrid.

Con i Blancos, complice anche il regolamento per gli extracomunitari, non ha trovato spazio, ma il talento è evidente e ora su di lui ha puntato la Real Sociedad, offrendogli un contratto fino al 2027 che gli garantirà circa 2 milioni di euro a stagione.

Il capitano della nazionale giapponese

Il capitano e leader è un altro calciatore molto conosciuto in Italia, ovvero l’ex difensore della Sampdoria Maya Yoshida.

Nonostante l’età che avanza, Yoshida è ancora la guida della nazionale giapponese, nonché un esempio per i tanti compagni più giovani che dovranno prenderne il posto una volta che l’attuale difensore dello Schalke 04 lascerà i Samurai.

Maya Yoshida, sempre puntuale negli interventi difensivi!

L'allenatore nipponico in Qatar 

Dopo anni in cui il Giappone si è affidato ad allenatori stranieri, stavolta il tecnico è di casa, ovvero Hajime Moriyasu, che da giocatore si è aggiudicato con la nazionale la Coppa d’Asia del 1992. Sulla panchina dal 2019, Moriyasu ha portato la squadra a giocarsi la finale di Coppa d’Asia 2019 e a una qualificazione tranquilla ai mondiali. Per lui lo stipendio per guidare la selezione nazionale è di 1 milioni e di euro all’anno.

La gioia di Hajime Moriyasu per la qualificazione!

Il gruppo del Giappone al Mondiale 2022 

Il girone E, quello che comprende anche Germania, Spagna e Costa Rica, rappresenta una serie di novità assolute per il Giappone. Non c’è infatti nessun precedente a livello iridato contro le squadre che i nipponici affronteranno in Qatar.

Di certo però non sarà semplice riuscire a ottenere uno dei due posti per i sedicesimi. Del resto, la tradizione giapponese ai mondiali parla chiaro: purtroppo per loro, a un ottavo di finale fa sempre seguito un’eliminazione al primo turno!

Le quote di 888sport del girone del Giappone

Davvero tosto il girone con due delle favorite principali per la Coppa del Mondo 2022 e complicato anche il calendario con la Germania all'esordio.

Le speranze di qualificazione agli ottavi sono legate ad un successo con più gol di scarto nella seconda partita del gruppo contro il Costa Rica, mentre tra la sfida del 23 novembre con i tedeschi e quella dell'ultimo turno contro la Spagna, ci vorrà una formazione in stile... Holly e Benji!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.