Nonostante il terzo posto nel girone di qualificazione sudamericano alle spalle di Brasile e Argentina, l’Uruguay ci ha messo un po’ più del previsto ad avere la certezza di partecipare a Qatar 2022.

Alcune strisce di risultati negativi (come le quattro sconfitte consecutive tra ottobre e novembre 2021) hanno fatto temere che la Celeste potesse essere costretta ai playoff intercontinentali, ma le quattro vittorie da favorita per le scommesse calcio nelle ultime quattro giornate del gruppo hanno permesso alla nazionale più titolata del mondo di staccare il biglietto per il Medio Oriente.

La straordinaria storia dell'Uruguay ai Mondiali di calcio

Bel Mondiale nel 2018

Puma partner di Uruguay e di Suarez

La leggenda della Celeste

Tutti i record a Montevideo e dintorni

Il sistema di gioco dell'Uruguay

La stella dell’Uruguay è sempre Luis Suarez

Facundo Pellistri supersub nei secondi tempi

Il capitano è Diego Godin

Diego Alonso al posto del mito Oscar Tabarez

Il girone dell'Uruguay al Mondiale 2022 ed i precedenti

Le quote Mondiali 2022 di 888sport per l’Uruguay

 

La straordinaria storia dell'Uruguay ai Mondiali di calcio

Se si parla della storia dei mondiali, l’Uruguay ne è decisamente parte integrante. La nazionale sudamericana ha preso parte a tredici edizioni, vincendone due, quella inaugurale del 1930 e quella in Brasile del 1950, celebre per il Maracanazo che ha assegnato il titolo.

Ghiggia in gol al Maraca

Certo, la Celeste ha anche avuto i suoi momenti complicati, in cui non è riuscita a qualificarsi anche per due edizioni consecutive, salvo però tornare sotto i riflettori con ottime prestazioni (come il quarto posto dell’edizione 2010).

Bel Mondiale nel 2018

Nell’ultimo mondiale, quello del 2018, la Celeste guidata dal Maestro Oscar Tabarez si è molto ben comportata, fermandosi solamente ai quarti di finale.

I sudamericani, finiti nel girone della Russia padrona di casa, con anche Arabia Saudita ed Egitto, hanno vinto il loro raggruppamento a punteggio pieno e senza subire neanche un gol.

Agli ottavi di finale il tabellone ha messo di fronte all’Uruguay il Portogallo campione d’Europa in carica, che però è stato eliminato, a sorpresa per le scommesse sportive, con un 2-1. Troppo forte però nel turno successivo la Francia, che ha regolato Luis Suarez e compagni con un 2-0.

Puma partner di Uruguay e di Suarez

Per le divise da indossare a Qatar 2022, la Puma è andata sul classico.

Prima maglia, neanche a dirlo, celeste, con colletto e maniche bianche e un taglio decisamente retrò. La seconda ha i colori invertiti e segue la collezione mondiale dell’azienda tedesca per le maglie da trasferta, con al centro un disegno che contiene il numero del calciatore, il logo dello sponsor e lo stemma della nazionale.

La leggenda della Celeste

Il soprannome della nazionale uruguaiana è uno dei più celebri al mondo ed è legato indissolubilmente al colore delle sue maglie.

La Celeste è un mito del calcio sin da quando, negli anni Venti del secolo scorso, l’Uruguay era la massima potenza mondiale, vincendo due medaglie d’oro consecutive ai Giochi Olimpici di Parigi e di Amsterdam, assicurandosi anche la prima edizione dei Mondiali nel 1930 in Argentina.

L’origine della maglia celeste risale al 1910, in una vittoria contro l’Argentina che ha fatto decidere che il colore utilizzato in quel match sarebbe stato quello ufficiale della selezione.

Il bonus di benvenuto di 888sport

 

Tutti i record a Montevideo e dintorni

La miglior vittoria della storia dell’Uruguay risale al periodo d’oro della Celeste, visto che è un 9-0 inflitto alla Bolivia durante la Copa America del 1927.

La sconfitta peggiore si perde invece quasi nella notte dei tempi, visto che è uno 0-6 subito in casa dall’Argentina nel 1902, in quella che è la prima partita della storia della Celeste.

Il calciatore con il maggior numero di presenze è Diego Godin, che ha superato il muro delle 150 partite con la maglia dell’Uruguay, mentre il capocannoniere di tutti i tempi è El Pistolero Luis Suarez.

Il sistema di gioco dell'Uruguay

Alonso non ha un modulo fisso e a seconda degli interpreti schiera un 4-3-3 o un 4-4-2. La formazione di base prevede in porta Muslera, in difesa Damian Suarez, Godin, Gimenez e Oliveira, a centrocampo Bentancur e Valverde, con l’inserimento di Torreira in caso di mediana a tre, mentre in attacco le scelte si chiamano Luis Suarez, Cavani e Nunez.

La stella dell’Uruguay è sempre Luis Suarez

La stella dell’Uruguay è ancora sicuramente Luis Suarez. El Pistolero, dopo oltre un decennio in Europa con le maglie di Ajax, Liverpool, Barcellona e Atletico Madrid, ha deciso di tornare in patria, al Nacional, il club che lo ha lanciato quando era ancora un giovanissimo.

L’obiettivo era quello di giocare con continuità per presentarsi in forma a quello che con tutta probabilità sarà l’ultimo mondiale della sua carriera.

Luis Suarez

Di certo, è stata una scelta di cuore e non di soldi: all’Atletico guadagnava 6 milioni di euro a stagione, al Nacional invece si “accontenta” di 30mila euro a settimana, che per i sei mesi di contratto fanno circa 750mila euro.

Facundo Pellistri supersub nei secondi tempi

Essendo impossibile definire sorprese calciatori giovani ma già parecchio affermati come Darwin Nunez e Federico Valverde, il giocatore che può mostrare il suo talento in Qatar si chiama Facundo Pellistri.

L’esterno offensivo classe 2001 è già arrivato in Europa e il fatto che su di lui abbia puntato il Manchester United (con un contratto da 1,2 milioni di euro a stagione) la dice lunga sulle sue potenzialità.

Certo, in avanti è un po’ chiuso sia con i Red Devils che con la Celeste, ma sul suo futuro in Uruguay sono in tanti a scommetterci.

Il capitano è Diego Godin

Il capitano della nazionale uruguaiana è Diego Godin, per anni bandiera dell’Atletico Madrid e attualmente in forza al Velez Sarsfield. Nonostante gli anni (è un classe 1986), El Faraon è ancora una certezza della Celeste, con cui è stato protagonista assoluto negli anni a guida Tabarez.

Godin, capitano di mille battaglie in campo

Per lui ci sono state anche due esperienze in Serie A, con le maglie di Inter e Cagliari. Il ritorno in Sudamerica è stato pensato appositamente per preparare al meglio il mondiale, ma un infortunio lo sta tenendo in dubbio. 

Diego Alonso al posto del mito Oscar Tabarez

Il compito che spetta a Diego Alonso, commissario tecnico dell’Uruguay, non è dei più semplici.

L’allenatore ha sostituito una vera leggenda del calcio uruguaiano come Oscar Tabarez, che a causa di una neuropatia cronica aveva sempre più difficoltà a guidare la Celeste.

Comunque, Alonso finora ha fatto bene, portando la squadra al mondiale con quattro vittorie in altrettanti incontri. Il suo stipendio però non è di quelli troppo importanti: per seguire le orme del Maestro, il CT guadagna 860mila euro all’anno.

Il girone dell'Uruguay al Mondiale 2022 ed i precedenti

Il gruppo dell'Uruguay

Il sorteggio dei gironi per Qatar 2022 ha regalato tutte facce conosciute all’Uruguay, visto che la Celeste affronterà tre squadre (Portogallo, Ghana e Corea del Sud) già incontrate nelle edizioni precedenti.

Lo scontro con i lusitani è il recente 2-1 nel 2018 in Russia, quello con gli africani è il celebre quarto di finale in Sudafrica, terminato ai rigori con vittoria dell’Uruguay dopo il fallo di mano di Luis Suarez all’ultimo minuto che ha impedito il gol al Ghana. Addirittura due invece i precedenti con i coreani, il 2-1 agli ottavi sempre in Sudafrica e l’1-0 a Italia ’90.

Le quote Mondiali 2022 di 888sport per l’Uruguay

I bookmakers non sembrano credere nelle prestazioni di Suarez e soci di minoranza; quella che sarebbe la terza Coppa per la Celeste vale 51 volte la posta.

L'Uruguay sicuramente non trionferà in Qatar, ma ha una squadra che rappresenta con orgoglio il proprio Paese e questo è già un fattore, con calciatori fortissimi in ogni ruolo.

Chiederà conferma a Carlo Ancelotti, l'allenatore più vincente della storia del calcio moderno che considera Valverde un titolare assoluto delel Merengues.

Se la Celeste passerà agli ottavi da seconda, potrebbe rappresentare il peggior avversario possibile da incontrare per tutti.

*Le immagini del contenuto sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.