Sin dagli anni Novanta, quando Massimo Moratti lanciava il suo assalto al pallone italiano ed europeo acquistando Ronaldo il Fenomeno a peso d’oro, l’Inter è solitamente una squadra che compra molto di più rispetto a quanto vende. Sono tante le storie di calciatori arrivati a Milano, sponda nerazzurra, per cifre importanti e poi lasciati andare a fine contratto o per una cifra molto minore di quella spesa per loro.

La plusvalenza record con Lukaku

I numeri delle cessioni di Hakimi ed Icardi

L'operazione che cambia la storia: Ibra al Barca

Le operazioni legate ai giovani del vivaio

Ma questo non significa che anche i campioni d’Italia non sappiano fare…le loro plusvalenze, perché quando l’Inter vende uno dei suoi top player lo fa quasi sempre a peso d’oro. E anche se li ha pagati molto, alla fine il bilancio della società può comunque far registrare un importantissimo segno “più”.

La plusvalenza record con Lukaku

L’esempio più calzante da questo punto di vista è certamente quello di Romelu Lukaku. Il centravanti belga è arrivato a Milan nella stagione 2019/20 per 74 milioni, versati nelle casse del Manchester United. Per lui il club nerazzurro aveva preparato un contratto quinquennale, il che significa che il calciatore sarebbe stato totalmente ammortato nel 2024.

La sua cessione al Chelsea nell’estate 2021 vuole invece dire che il valore a bilancio del bomber nel momento in cui è stato venduto era di circa 45 milioni (per calcolare gli ammortamenti si divide il costo del cartellino per gli anni di contratto, dunque 74 milioni meno i 30 degli ammortamenti delle due stagioni in nerazzurro).

In ogni caso, considerando che il Chelsea ha speso ben 115 milioni per riportarlo a Stamford Bridge, l’Inter ci ha fatto una bella plusvalenza da 70 milioni, contribuendo quindi non poco a sistemare un bilancio che necessitava di cessioni importanti.

I numeri delle cessioni di Hakimi ed Icardi

A tal proposito, la questione plusvalenze spiega anche perché non è bastata l’altra cessione importante dell’estate 2021 per evitare di dover vendere anche il belga. Achraf Hakimi è arrivato all’Inter appena un anno prima, nel luglio 2020, firmando anche lui un quinquennale. Il che vuol dire che dei 43 milioni spesi per acquistarlo dal Real Madrid, ne erano stati ammortati solamente poco più di 8 quando è arrivata l’offerta del Paris Saint-Germain per il marocchino.

L'esultanza di Hakimi acconto a Mbappe

Dunque, sui 60 milioni ricevuti per il suo cartellino, l’Inter ha potuto segnarne come plusvalenza soltanto 25, il che ha portato alla necessità di incassare ancora per mettere a posto il bilancio. È andata decisamente meglio nel 2020, quando sempre il PSG ha riscattato Mauro Icardi. L’argentino è arrivato all’Inter nel 2013 per 13 milioni, ma al momento della cessione ai francesi il suo valore a bilancio era già stato totalmente ammortato.

E quindi la plusvalenza sui 50 milioni di euro spesi dai transalpini è stata completa e, nonostante la cessioni di giocatori che fanno la differenza, l'Inter è rimasta la favorita per le quote Serie A.

L'operazione che cambia la storia: Ibra al Barca

Tra le altre grandissime plusvalenze interiste degli ultimi vent’anni, impossibile non citare quella portata dalla cessione di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese è stato acquistato nel 2006 dalla Juventus, appena retrocessa in B causa Calciopoli, per 24 milioni di euro.

Una cifra quasi del tutto ammortata quando nel 2009 i nerazzurri decidono di cederlo al Barcellona, per una valutazione di 70 milioni, parzialmente coperta dall’arrivo di Eto’o, a sua volta valutato 20 milioni. Dunque, plusvalenza pressoché totale per il club di Moratti, che stravince a tutti i livelli. Ibra al Barcellona si rivela un flop, con i blaugrana costretti appena due anni dopo a rivenderlo a prezzo di saldo al Milan.

L'esultanza di Eto'o a Barcellona!

Con Eto’o invece l’Inter di Mourinho fa il salto di qualità e vince tutto il possibile, portando a casa un Triplete leggendario e battendo in semifinale di Champions League proprio il Barça di Zlatan. Per completare il colpo da maestro, bisogna aspettare l’estate 2011, quando il camerunese si convince ad accettare l’offerta dell’Anzhi. I russi versano all’Inter ben 27 milioni, che permettono al club nerazzurro di concludere la storia di Eto’o alla Pinetina con un’altra ottima plusvalenza.

Le operazioni legate ai giovani del vivaio

Diversi i casi che riguardano Mario Balotelli e Sebastien Frey. Il bad boy del calcio italiano è un prodotto del vivaio dell’Inter, che dunque quando lo cede al Manchester City per 22 milioni di euro nel 2010 realizza una plusvalenza completa. Discorso molto simile per il portiere transalpino, arrivato ad Appiano Gentile dal Cannes per una cifra irrisoria e poi ceduto al Parma per 40 miliardi di lire.

E poi nella lista delle migliori plusvalenze nerazzurre degli ultimi anni spunta anche il nome di Andrea Pinamonti. Il centravanti è stato protagonista del “caso” delle cessioni con recompra, utilizzate di frequente di recente dai nerazzurri.

Pinamonti, ma anche Ionut Radu e Zinho Vanheusden sono infatti stati ceduti (i primi due al Genoa e il belga allo Standard Liegi), creando una plusvalenza totale per l’Inter di circa 30 milioni, salvo poi essere riacquistati immediatamente a un prezzo leggermente maggiore.

Un'acrobazia di Pinamonti!

Nulla di irregolare, ma una situazione in cui ci guadagnano entrambi i club. I nerazzurri riacquistano comunque i giocatori ma fanno plusvalenza perché il costo del “nuovo” calciatore viene spalmato sugli anni di contratto, mentre gli altri club coinvolti fanno una leggera plusvalenza per la cessione a prezzo maggiorato.

Anche i nerazzurri, come tante altre squadre, hanno poi ceduto calciatori della Primavera a prezzi che, viste le carriere dei giocatori in questioni, sembrano sovrastimati. È il caso delle cessioni all’Atalanta di Davide Bettella (7 milioni, col difensore attualmente in prestito al Monza), Marco Carraro (5 milioni e tantissimi prestiti fino a quello al Cosenza) e Fabio Eguelfi (6 milioni, attualmente svincolato) nell’ambito dell’operazione che ha portato a Milano Gagliardini, o di quella di Federico Valietti al Genoa (6 milioni, con il calciatore che invece è al Pordenone).

Come sempre, però, impossibile stabilire con certezza che si tratti di valori gonfiati. Del resto c’è il caso di un “certo” Zaniolo, valutato 4,5 milioni nell’affare Nainggolan con la Roma, che ora vale almeno 10 volte tanto: ecco questa non è stata certo una scommessa vincente!

L’Inter, comunque, con le plusvalenze ci ha sempre saputo fare. E lo dimostra il…numero contabile dell’estate 2017. I nerazzurri devono rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario e al contempo vogliono acquistare Skriniar dalla Sampdoria.

Nessun problema, perché prima del termine della stagione (cioè fine giugno) Caprari viene ceduto alla Sampdoria per 12 milioni, generando così una plusvalenza per l’Inter, che lo aveva pagato 5 milioni neanche un anno prima. E poi, ai primi di luglio, il difensore passa in nerazzurro dalla Samp, venendo valutato 34 milioni, ma pagato effettivamente solo 22. Tutto nel rispetto delle norme. Ma del resto, quella della plusvalenza…è quasi un’arte…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Francesco vive di sport, di storia e di storie di sport. Dai Giochi Olimpici antichi a quelli moderni, dalle corse dei carri a Bisanzio all'Olanda di Cruijff, se c'è competizione o si tiene un punteggio, lui si appassiona sempre e spesso e volentieri ne scrive.