Il campionato Primavera da sempre mette in mostra talenti destinati a sfondare nel calcio dei grandi. Non per nulla tra i club vincitori negli ultimi anni ci sono quelli il cui vivaio sforna con continuità calciatori di alto livello, come l’Inter, l’Atalanta, l’Empoli o la Roma.

Nella stagione 2022/23 ad assicurarsi il titolo è stato il Lecce, che nella finalissima ha battuto la Fiorentina per 1-0 all’ultimo respiro, al minuto 122, a pochi attimi dai calci di rigore.

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I numeri dello scudetto 2023 del Lecce Primavera

Per i giallorossi è stata una stagione trionfale, cominciata vincendo, a sorpresa per le scommesse calcio, il girone all’italiana della prima fase del torneo. Il Lecce è arrivato primo in classifica con 65 punti, due in più della Fiorentina, con 19 vittorie, 8 pareggi e 7 sconfitte.

I pugliesi hanno terminato la regular season con la miglior difesa, subendo solo 31 reti, con la miglior differenza reti (+25) e anche con il miglior realizzatore dell’intero campionato, il romeno Rareș Burnete che ha segnato 19 gol. A fare la differenza è stata la serie positiva inanellata tra la dodicesima e la ventottesima giornata, con 17 risultati utili consecutivi, compresa una striscia di sette vittorie di seguito tra la quattordicesima e la ventunesima giornata.

Con il primo posto, il Lecce è quindi passato direttamente alle semifinali della seconda fase, battendo il Sassuolo per 2-1 e poi ottenendo la vittoria decisiva contro i viola nella finalissima del Mapei Stadium, per quello che è il terzo titolo Primavera della sua storia.

Già, perché i giallorossi hanno già due scudetti in bacheca, ottenuti nel 2003 e nel 2004. E non mancano le analogie tra la rosa attuale e quella che può essere considerata l’età dell’oro del vivaio del Lecce.

Quella squadra, all’epoca guidata da Roberto Rizzo, aveva in rosa alcuni calciatori che poi si sono imposti a livello di Serie A ma anche internazionale.

Qualche nome? In attacco, per esempio, la potenza di fuoco era impressionante visto che i pugliesi nel corso delle due stagioni vincenti in rosa avevano tra fuoriquota e sotto età, Graziano Pellè, Mirko Vučinić e Valeri Bojinov, tutti e tre destinati a una carriera importante.

Graziano Pellè con la maglia azzurra

Tra i calciatori già nell’orbita della prima squadra ma comunque presenti c’erano Cesare Bovo ed Ernesto Chevanton, mentre tra gli altri elementi di spicco, oltre Ledesma, c’erano il portiere Antonio Rosati, il difensore Mariano Stendardo e un altro attaccante, Italo Mattioli, grande protagonista di entrambe le stagioni ma che poi non è esploso a livello professionistico.

Lo scouting del Lecce in mercati secondari

Ad accomunare la squadra di inizio millennio e quella attuale c’è la presenza di tanti calciatori che il Lecce si è andato a pescare in giro per l’Europa e per il mondo.

Se nella rosa di Rizzo c’erano parecchi giocatori balcanici, Coppitelli ha in mano una vera e propria multinazionale, in cui gli italiani provenienti dalle squadre giovanili giallorosse si mischiano ai talenti scoperti in Romania (Burnete e Pascalau), Albania (Berisha), Repubblica Ceca (Samek), Danimarca (Dorgu e Corfitzen), della stessa nazionalità, quindi, del capitano della prima squadra Hjulmand, pescato in Austria e via dicendo.

La prima squadra del Lecce a San Siro!

Un qualcosa che, oggi come all’epoca, ha causato polemiche per l’eccessivo utilizzo di calciatori non convoncabili a Coverciano, ma che in entrambi i casi si è dimostrata la scelta vincente.

La straordinaria regia di Pantaleo Corvino

Ma il maggiore punto di contatto tra i due Lecce vincenti è certamente Pantaleo Corvino. Il dirigente di Vernole era infatti il direttore sportivo ai tempi dei due scudetti (ma anche di due Coppe Italia e di altrettante Supercoppe) di Rizzo ed è tornato a gestire l’area tecnica del club pugliese nel 2020.

Ed è stato in entrambi i casi proprio il suo fiuto per i giovani talentuosi a permettere ai giallorossi di scoprire una serie di calciatori destinati a sfondare.

Non è dunque certamente un caso che appena tre anni dopo il suo secondo approdo al Via del Mare, il Lecce sia tornato a dettare legge a livello di Primavera, con la possibilità di aprire un altro ciclo, per vittorie e calciatori prodotti, in grado di fare concorrenza a quello di una ventina di anni fa.

Federico Coppitelli il nuovo Strama

Non si può però non parlare di un altro degli artefici di questo trionfo, ovvero Federico Coppitelli. Il tecnico romano classe 1984 è un vero e proprio mago a livello giovanile, avendo cominciato a vincere alla Nuova Tor Tre Teste con due scudetti conquistati.

Dopo una breve parentesi al Frosinone lo ha chiamato la Roma, dove ha portato a casa il tricolore sia a livello di Giovanissimi che con gli Allievi (vincendo anche una supercoppa di categoria), per poi passare alla Primavera di nuovo con il Frosinone, con il Torino in due diversi frangenti (vincendo una supercoppa) e al Lecce, con tanto di breve esperienza a livello di Serie C sulla panchina dell’Imolese, terminata però dopo appena 9 partite.

Il paragone con il bravissimo Andrea Stramaccioni nasce quindi spontaneo per tipo di percorso e competenza specifica anche sul calcio giovanile...

Andrea Stramaccioni portato in trionfo dai suoi ragazzi nel 2012!

E dopo l’ennesimo trionfo tra i giovani, per Coppitelli potrebbero anche aprirsi a breve scenari importanti a livello di prima squadra. Del resto, cinque scudetti non si vincono mica per caso…

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da AP Photo.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.