Nel calcio moderno non è mai semplice essere un “one-club man”. Figurarsi poi se il club in questione è uno dei più importanti al mondo. Le grandi società, si sa, non guardano in faccia a nessuno e persino alle leggende, quando non vengono più ritenute utili, viene mostrata la porta in maniera più o meno amichevole.

Per Thomas Müller esiste solo il Bayern

Un discorso che al Bayern Monaco forse vale più che altrove e che sottolinea quindi quanto sia ancora importante, per non dire fondamentale, Thomas Müller per i bavaresi.

L’attaccante classe 1989 è entrato a far parte delle giovanili del club quando aveva appena 11 anni, ha esordito con la prima squadra nel 2008 e da allora non ha più abbandonato l’Allianz Arena. Attualmente è vicecapitano del Bayern e ha da poco superato un traguardo molto importante, le 702 partite ufficiali con il club, segnando 242 reti.

Considerando anche le presenze e le reti con la seconda squadra del Bayern si arriva a 738 partite e 258 marcature, a cui vanno poi aggiunte 128 presenze e 45 gol con la maglia della nazionale.

Una bellissima esultanza di Thomas Muller

Muller il primo falso nueve

Numeri niente male, se si considera che in fondo Müller non è un centravanti. Anzi, trovargli una collocazione tattica ben precisa è…il passatempo sia della stampa tedesca che di tutti quanti gli allenatori che lo hanno avuto a disposizione al Bayern.

Lui si è coniato una definizione tutta sua, quella di “raumdeuter”, ovvero “colui che cerca gli spazi”, un falso nueve teutonico, insomma...

E in effetti la sua arma principale sono gli inserimenti senza palla, che arrivano, come confermano le partite contro i club italiani e le relative quote Serie A, da qualsiasi parte dell’attacco.

A vedere i dati, il classe 1989 ha giocato in qualsiasi posizione del fronte offensivo, anche se quella in cui rende meglio è quella dietro una punta centrale, che possa aprire pertugi nelle difese avversarie in cui l’attaccante si infila.

L'influenza di Radio Müller nello spogliatoio

Di certo, si parla di uno dei giocatori più influenti del Bayern, sia nello spogliatoio che in campo.

Basterebbe pensare che spesso si è fatto il suo nome tra i responsabili delle fronde quando è venuta a mancare la fiducia della società nei confronti di alcuni allenatori (in particolare Carlo Ancelotti, che non lo riteneva fondamentale), ma soprattutto che il suo soprannome è “Radio Müller”, visto che il tedesco non riesce a tenere la bocca chiusa in partita e dà indicazioni di continuo, infastidendo da morire gli avversari ma anche i suoi stessi compagni di squadra!

Muller ha il record assoluto di 12 Bundes vinte

Il nome di Müller è sinonimo di successo in Baviera, considerando che da quando ha esordito in prima squadra il club non ha praticamente fatto altro che vincere.

Nella sua bacheca ci sono ben 12 campionati tedeschi (record della competizione), 6 coppe di Germania, 8 Supercoppe nazionali (record anche qui), più ovviamente i trofei internazionali arrivati negli anni dei due Triplete dei bavaresi, 2013 e 2013: due Champions League, due Supercoppe UEFA e due Coppe del Mondo per club.

In totale per lui i trofei vinti con il Bayern sono 32, a cui va aggiunta la Coppa del Mondo conquistata con la Mannschaft nel 2014 in Brasile.

E non sorprende dunque che l’attaccante sia il calciatore tedesco con il miglior palmares, ma anche che detenga parecchi record della Bundesliga e del calcio teutonico.

Tanto per citarne qualcuno, è il giocatore che ha fornito più assist nella storia del campionato tedesco (204), ma anche quello con il maggior numero di passaggi vincenti in una sola stagione (21), oltre che il giocatore tedesco con più assist in carriera, che al momento sono 310 tra club (270) e nazionale (40).

Sempre rimanendo in Bundesliga, Müller è il giocatore che ha vinto più partite giocando con una sola squadra, mentre se si passa alla Champions League e alle relative scommesse calcio è il tedesco con più gol segnati (54).

Già, i gol. Come detto, Müller non si riconosce in un ruolo ben preciso nell’attacco del Bayern, eppure in carriera ha sempre segnato. Già ai tempi della seconda squadra la media era ottima, con 16 gol in 35 partite, ma già nella prima stagione completa tra i grandi (2009/10) l’attaccante ha segnato 19 reti in 52 match in tutte le competizioni, risultato replicato anche in quella successiva.

Per Muller i gol in Champions sono 54

L’annata migliore della sua carriera è certamente quella 2015/16, quando sotto la guida di Pep Guardiola Müller realizza addirittura 32 gol in 49 presenze, andando ad avvicinarsi parecchio alle cifre del compagno di reparto Robert Lewandowski, che in quella stagione si ferma a 42.

Persino nelle stagioni in cui in panchina all’Allianz Arena c’era Carlo Ancelotti, che lo utilizzava spesso da super-sub, il tedesco non è mai sceso sotto i 9 gol e in totale, da quando è un calciatore professionista, le annate in cui non è andato in doppia cifra si contano sulle punte delle dita (quattro, compresa quella in corso).

In Champions League la sua prestazione migliore è stata quella dell’anno del Triplete con in panchina Jupp Heynckes (2012/13), in cui l’attaccante ha segnato ben 8 reti nella massima competizione continentale, cinque delle quali nella fase a eliminazione diretta e ben tre nei due match di semifinale contro il Barcellona.

Thomas Muller in gol contro l'Arsenal!

Insomma, non sarà un centravanti, ma l’attaccante tedesco, ottima opzione anche come marcatore per le scommesse sportive, sa vedere la porta molto bene e le difese avversarie soffrono le pene dell’inferno per arginare i suoi inserimenti.

Muller è a quota 10 gol realizzati ai Mondiali

E poi c’è la nazionale, con cui Müller ha vinto da protagonista i Mondiali nel 2014.

Le prime presenze sono arrivate già nel 2010 e l’allora CT Joachim Low ha subito trovato nell’attaccante bavarese uno dei suoi fedelissimi, portandolo in Sudafrica alla Coppa del Mondo e schierandolo da titolare. Scelta decisamente ripagata, perché Müller termina il torneo con 5 reti, quattro delle quali nella fase a eliminazione diretta, laureandosi capocannoniere.

Muller in gol nella famosa partita di Belo Horizonte!

Esperienza diametralmente opposta quella a Euro 2012, con l’attaccante che gioca tutte le partite senza mai andare a segno, mentre nella trionfale cavalcata della Coppa del Mondo 2014 le reti sono di nuovo 5, con tanto di tripletta al Portogallo nella fase a gironi.

Gli Europei si confermano maledetti per il classe 1989, che nel 2016 gioca di nuovo ogni singolo minuto ma non entra mai nel tabellino, così come gli accade nel deludente Mondiale 2018, con la Germania eliminata al primo turno e, di nuovo, a Euro 2020 e nella Coppa del Mondo 2022.

Nonostante questo, con i suoi 40 assist è il miglior assistman di sempre della Mannschaft insieme a Mesut Ozil e con i suoi 45 gol è al sesto posto nella classifica dei migliori marcatori della selezione tedesca, quinto ai Mondiali dove al primo posto c'è Miro Klose a quota 16.

Mica male per chi, in fondo, un ruolo ben preciso non ce l’ha mai avuto!

*Le immagini dell'articolo sono distribuite da Alamy.

Ermanno è un grande appassionato di sport, in particolare del calcio, vissuto a 360°: come professionista e come tifoso. Ha seguito tutte le fasi finali delle manifestazioni internazionali degli ultimi 15 anni, Mondiali ed Europei.

Amante degli incontri ricchi di gol, collabora quotidianamente con il blog di 888sport, per il quale rappresenta una costante fonte di idee.